GABRIELE D’ANNUNZIO: LA
PIOGGIA NEL PINETO.
Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove su i pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri vòlti
silvani
piove sulle nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l’anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t’illuse, che oggi m’illude,
o Ermione.
PARAFRASI:
Non parlare. Al limitare
del bosco non ascolto
le parole umane che mi dici; ma ascolto
parole più nuove
che parlano gocce e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
(Piove) sulle tamerici
coperte di salsedine e inaridite dal sole,
(piove) sui pini
squamosi e pungenti,
(piove) sui mirti
divini,
(Piove) sulle ginestre splendenti
di fiori raccolti,
(piove) sui ginepri carichi
di bacche profumate,
(piove) sui nostri volti
silvestri,
(piove) sulle nostre mani
nude,
(piove) sui nostri vestiti
leggeri,
(piove) sui pensieri puri
che l’anima rinnovata fa nascere,
(piove) su la favola bella (l’amore)
che ieri
t’illuse, o Ermione, che oggi m’illude.
SPIEGAZIONI:
Questa poesia si apre con un imperativo rivolto ad Ermione : è la donna che accompagna il poeta , figlia di Menelao ed Elena, non è un ordine ma l’invito ad ascoltare un linguaggio diverso, quello della natura.
Parole lontane: è il crepitio della pioggia che si sente provenire dall’interno del bosco.
Ascolta: è ancora un imperativo con valore esortativo.
Tamerici: piante spontanee con fiori a spighe, tipica delle coste mediterranee.
Mirti divini: il mirto arbusto della macchia mediterranea, è sacro a Venere.
Fulgenti: le ginestre hanno fiori giallo-dorato.
Volti Silvestri: i volti di Ermione e del poeta stanno perdendo le sembianze umane per diventare in una sorta di metamorfosi parte de bosco.
Favola bella…: l’amore è vissuto come utopia di alterne illusioni.
FIGURE RETORICHE:
Schiude Metafora: è come se il pensiero si apre come un fiore