Presentato il processore dell'Alenia Aerospazio
Collegamenti al satellite con una piccola antenna

Ora c'è Skyplex, per
approdare nello spazio

di MASSIMILIANO NEROZZI

Per sbirciare il futuro, come gli antichi, dovremo ancora guardare le stelle. Lassù, dove sempre più stiamo appiccicando satelliti, rimbalzeranno - un po' già lo fanno - le informazioni, le immagini, le parole di tutto il pianeta. E Internet, come ha scommesso Mr. Microsoft, Bill Gates.

La porta dello spazio sono le piattaforme digitali, le postazioni terrestri da dove i segnali vengono sparati sul satellite. Ma lo stesso satellite potrebbe essere ancora più vicino elaborando direttamente il segnale, scavalcando le piattaforme digitali. Questo promette Skyplex, il processore sperimentato dall'Alenia Aerospazio che darà la possibilità di collegarsi direttamente al satellite con un'antenna di appena 180 cm. di diametro. Permettendo così anche alle piccole reti televisive e ai gestori di Internet di volare in cielo a costi contenuti. La prima unità Skyplex è stata montata il mese scorso sul satellite di Eutelsat Hot Bird IV e altri tre processori verranno imbarcati su Hot Bird V. E con il sistema Isis, provato una settimana fa a Torino da Alenia Aerospazio, sarà possibile accedere a Internet con un'antenna parabolica di 90 cm. "Oggi, dal punto di vista tecnico - dice Francesco Rispoli di Alenia Aerospazio - tutti possono andare sul satellite. Il problema è che i costi sono troppo alti. Specialmente in Europa, dove un canale satellitare costa il 50 1010979390n più rispetto agli Stati Uniti".
Certo rivoluzione tecnologica, ma pure mediatica, con tutti i problemi spalancati dalla società dell'informazione. Ecco perché, sempre più spesso, si incrociano ingegneri, i padri degli strumenti, e politici, cioè chi quelle tecnologie dovrà regolarle. "Che chiunque possa usare il satellite è un enorme vantaggio - attacca Giovanna Melandri, responsabile Comunicazione del Pds - ma è necessario che il decoder che ogni cittadino si troverà in casa resti "aperto", perché la pluralità dei contenuti è fondamentale. Lo scenario preferibile è quindi quello con numerosi provider, come anche indicato dall'Autorithy per la concorrenza. Per quanto riguarda la tv digitale, c'è un disegno di legge, prossimo al Senato, che ha l'obiettivo finale di arrivare alla digitalizzazione del segnale terrestre anche per l'emittenza locale".

Ok il satellite, ma il sogno di un'Italia avvolta dalle fibre ottiche è già in soffitta? "Io - continua Melandri - ho il sospetto che la Telecom abbia fatto un errore, bloccando il programma di cablaggio Socrates, che era partito con ambizioni faraoniche. Ovvio però che, essendo ormai Telecom un operatore privato, il governo non possa fare più di tanto, se non con la sua politica industriale".

Il tesoro restano i servizi interattivi, la possibilità di ogni utente di comunicare con chiunque. Lo sta facendo Bill Gates con la web-tv, lo fanno le reti via cavo americane che si stanno trasformando da monodirezionali a biderezionali. Lo faranno i satelliti, lassù, fra le stelle.

(6 aprile 1998)