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Questa Cmap, creata con IHMC CmapTools, contiene informazioni relative a: Percorso energia, SCIENZE: Poi siamo diventati, tra Ottocento e Novecento, una specie “carbonide”: ossia che ricava energia da materia prima di origine fossile ad alto contenuto di carbonio. La storia moderna dell’energia si è in qualche modo sempre intrecciata con la storia delle rivoluzioni economiche e tecnologiche. Oltre che ricavarla dai muscoli degli uomini e degli animali, da che nei millenni s’è riusciti ad addomesticarle s’imbrigliarono forze e risorse della natura. La legna, vento e acqua. Potere calorifico trasformato in lavoro. SCIENZE/TECNICA: Perché l’unità di misura dell’energia è il lavoro; e non c’è unità di lavoro senza energia. Circa trecento anni fa producemmo “macchine per produrre lavoro”, per sostituire le pale dei mulini, il corpo dell’uomo e gli animali. Poi nuove fonti e nuove macchine. Carbone, petrolio e gas. Nacque l’elettricità. Un trattore per il lavoro di schiere di contadini con buoi e cavalli e in pochi anni in Occidente, nel Novecento, si passò dal 70% al 2% di popolazione impiegata in agricoltura. ???? SCIENZE: Che cos’è, dunque, l’energia? Bella domanda! Quello di energia è il classico concetto di cui intuiamo il significato, al punto da utilizzarlo senza incertezze nel linguaggio comune (“bevande energetiche”, “pieno di energia”, “non avere più energie”). Una definizione precisa, però, è tutt’altra faccenda. Sappiamo che energia è tutto ciò che lavora per noi: quel “qualcosa” che cuoce la torta in forno e ci permette di leggere la sera, a letto, o di ascoltare un CD di musica. E naturalmente che fa muovere la nostra auto nel traffico. Sappiamo che è “qualcosa” che possiedono tutti gli esseri viventi: senza energia non c’è vita. L’etimologia può dare una mano: il termine viene dal greco enérgeia, a sua volta derivato da energós, cioè “attivo”, “dentro al lavoro” (enérgon). Non per nulla, per il filosofo greco Aristotele enérgeia è qualcosa che non si limita a esistere, a essere presente, ma è anche in grado di provocare effetti. Energia dunque non è una sostanza concreta, anche se parliamo di “immagazzinarla” o “conservarla”, ma piuttosto una capacità. Di fare che? Potremmo dire, semplicemente, “di provocare un cambiamento”., L’energia è un elemento fondamentale per raggiungere nuovi livelli di qualità della vita. Però essa deve rispondere alle nuove esigenze. Per comprendere questo problema, basta riflettere in modo comparato sulle esperienze nazionali. Si vedrà, allora, che i paesi in cui le aspettative e insieme i rischi di degrado ambientale sono più forti sono spesso quelli in cui si è proceduto e si procede con intensità a una nuova gerarchia dell’importanza strategica delle fonti energetiche. Si tratta di un processo mondiale. Esso ci fa rilevare che lo sviluppo sociale e politico può produrre una capacità di scelta tra le fonti energetiche in base alla loro produttività anche sociale Quindi si lavora in favore di quelle più proficue per l’innalzamento della qualità della vita.Dal carbone all’energia elettrica, dal petrolio al metano (con la cesura storica del nucleare), quello che si svolge sotto i nostri occhi è la trasformazione del rapporto tra qualità della vita e risorse energetiche. ???? ARTE: Negli anni Sessanta prende progressivamente corpo l'idea di un’arte che va incontro alla vita, nel senso che non si limita più a rispecchiarla ma tende piuttosto a coincidere direttamente con essa. Va in crisi il modello “rappresentativo”, cioè quello delle immagini (dipinte, disegnate, scolpite), che con la realtà non hanno una relazione diretta, e un numero crescente di artisti ricerca nuove modalità espressive in grado di “liberare” l’opera d’arte dalla sua classica fissità, trasformandola in un qualcosa di dinamico, di vivo, capace di stabilire con chi la guarda e con l’ambiente un differente tipo di rapporto. Uno dei temi-chiave di tali ricerche è rappresentato dall’energia in quanto forza capace di muovere, trasformare la materia e di animare le forme stimolando nuovi modi di produrre l’opera d’arte., STORIA: L’energia è sopravvivenza e lavoro dell’uomo: per secoli e secoli essa ha significato il progredire nella riproducibilità della specie nel lavoro e per il lavoro. Dal fuoco con le pietre focaie al fuoco alimentato dalla legna dei forni per le terme e per la costruzione delle piramidi, sino a giungere ai vapori insufflati nei chiusi spazi della modernità per riscaldare ???? SCIENZE: Poi siamo diventati, tra Ottocento e Novecento, una specie “carbonide”: ossia che ricava energia da materia prima di origine fossile ad alto contenuto di carbonio. La storia moderna dell’energia si è in qualche modo sempre intrecciata con la storia delle rivoluzioni economiche e tecnologiche. Oltre che ricavarla dai muscoli degli uomini e degli animali, da che nei millenni s’è riusciti ad addomesticarle s’imbrigliarono forze e risorse della natura. La legna, vento e acqua. Potere calorifico trasformato in lavoro. SCIENZE/TECNICA: Perché l’unità di misura dell’energia è il lavoro; e non c’è unità di lavoro senza energia. Circa trecento anni fa producemmo “macchine per produrre lavoro”, per sostituire le pale dei mulini, il corpo dell’uomo e gli animali. Poi nuove fonti e nuove macchine. Carbone, petrolio e gas. Nacque l’elettricità. Un trattore per il lavoro di schiere di contadini con buoi e cavalli e in pochi anni in Occidente, nel Novecento, si passò dal 70% al 2% di popolazione impiegata in agricoltura., GEOGRAFIA/DEMOGRAFIA: Secondo l’UNFPA , l’agenzia dell’ONU per lo sviluppo internazionale, lo scorso 31 ottobre è nato l’abitante numero sette miliardi del nostro pianeta. Si tratta di una data dalla valenza essenzialmente simbolica. Non è possibile, infatti, misurare con precisione l’evolvere della popolazione mondiale momento per momento, non disponendo di statistiche affidabili su tutti i Paesi, in particolare quelli in via di sviluppo. Ad ogni modo, l’evento ha stimolato il dibattito sul futuro della popolazione mondiale e sollecitato domande come questa: nei prossimi decenni il nostro pianeta sarà capace di sfamare, vestire e riscaldare una popolazione ancora più numerosa che mira ad avere standard di vita sempre più elevati? ???? TECNICA: Molte aziende, soprattutto impianti petrolchimici e pubbliche amministrazioni, devono porre grande attenzione ai temi ecologici e hanno bisogno di consulenti e avvocati. Per questo motivo sono sempre più richiesti esperti nel diritto ambientale., STORIA: L’energia è sopravvivenza e lavoro dell’uomo: per secoli e secoli essa ha significato il progredire nella riproducibilità della specie nel lavoro e per il lavoro. Dal fuoco con le pietre focaie al fuoco alimentato dalla legna dei forni per le terme e per la costruzione delle piramidi, sino a giungere ai vapori insufflati nei chiusi spazi della modernità per riscaldare ???? SCIENZE: Poi siamo diventati, tra Ottocento e Novecento, una specie “carbonide”: ossia che ricava energia da materia prima di origine fossile ad alto contenuto di carbonio. La storia moderna dell’energia si è in qualche modo sempre intrecciata con la storia delle rivoluzioni economiche e tecnologiche. Oltre che ricavarla dai muscoli degli uomini e degli animali, da che nei millenni s’è riusciti ad addomesticarle s’imbrigliarono forze e risorse della natura. La legna, vento e acqua. Potere calorifico trasformato in lavoro. SCIENZE/TECNICA: Perché l’unità di misura dell’energia è il lavoro; e non c’è unità di lavoro senza energia. Circa trecento anni fa producemmo “macchine per produrre lavoro”, per sostituire le pale dei mulini, il corpo dell’uomo e gli animali. Poi nuove fonti e nuove macchine. Carbone, petrolio e gas. Nacque l’elettricità. Un trattore per il lavoro di schiere di contadini con buoi e cavalli e in pochi anni in Occidente, nel Novecento, si passò dal 70% al 2% di popolazione impiegata in agricoltura., L’energia è stata ed è fondamentale per lo sviluppo umano: ecco perché è al centro di ogni cosa, dalla politica alla tecnologia. ???? L’energia è un elemento fondamentale per raggiungere nuovi livelli di qualità della vita. Però essa deve rispondere alle nuove esigenze. Per comprendere questo problema, basta riflettere in modo comparato sulle esperienze nazionali. Si vedrà, allora, che i paesi in cui le aspettative e insieme i rischi di degrado ambientale sono più forti sono spesso quelli in cui si è proceduto e si procede con intensità a una nuova gerarchia dell’importanza strategica delle fonti energetiche. Si tratta di un processo mondiale. Esso ci fa rilevare che lo sviluppo sociale e politico può produrre una capacità di scelta tra le fonti energetiche in base alla loro produttività anche sociale Quindi si lavora in favore di quelle più proficue per l’innalzamento della qualità della vita.Dal carbone all’energia elettrica, dal petrolio al metano (con la cesura storica del nucleare), quello che si svolge sotto i nostri occhi è la trasformazione del rapporto tra qualità della vita e risorse energetiche., SCIENZE: Che cos’è, dunque, l’energia? Bella domanda! Quello di energia è il classico concetto di cui intuiamo il significato, al punto da utilizzarlo senza incertezze nel linguaggio comune (“bevande energetiche”, “pieno di energia”, “non avere più energie”). Una definizione precisa, però, è tutt’altra faccenda. Sappiamo che energia è tutto ciò che lavora per noi: quel “qualcosa” che cuoce la torta in forno e ci permette di leggere la sera, a letto, o di ascoltare un CD di musica. E naturalmente che fa muovere la nostra auto nel traffico. Sappiamo che è “qualcosa” che possiedono tutti gli esseri viventi: senza energia non c’è vita. L’etimologia può dare una mano: il termine viene dal greco enérgeia, a sua volta derivato da energós, cioè “attivo”, “dentro al lavoro” (enérgon). Non per nulla, per il filosofo greco Aristotele enérgeia è qualcosa che non si limita a esistere, a essere presente, ma è anche in grado di provocare effetti. Energia dunque non è una sostanza concreta, anche se parliamo di “immagazzinarla” o “conservarla”, ma piuttosto una capacità. Di fare che? Potremmo dire, semplicemente, “di provocare un cambiamento”. ???? GEOGRAFIA/DEMOGRAFIA: Secondo l’UNFPA , l’agenzia dell’ONU per lo sviluppo internazionale, lo scorso 31 ottobre è nato l’abitante numero sette miliardi del nostro pianeta. Si tratta di una data dalla valenza essenzialmente simbolica. Non è possibile, infatti, misurare con precisione l’evolvere della popolazione mondiale momento per momento, non disponendo di statistiche affidabili su tutti i Paesi, in particolare quelli in via di sviluppo. Ad ogni modo, l’evento ha stimolato il dibattito sul futuro della popolazione mondiale e sollecitato domande come questa: nei prossimi decenni il nostro pianeta sarà capace di sfamare, vestire e riscaldare una popolazione ancora più numerosa che mira ad avere standard di vita sempre più elevati?, L’energia è stata ed è fondamentale per lo sviluppo umano: ecco perché è al centro di ogni cosa, dalla politica alla tecnologia. ???? STORIA: L’energia è sopravvivenza e lavoro dell’uomo: per secoli e secoli essa ha significato il progredire nella riproducibilità della specie nel lavoro e per il lavoro. Dal fuoco con le pietre focaie al fuoco alimentato dalla legna dei forni per le terme e per la costruzione delle piramidi, sino a giungere ai vapori insufflati nei chiusi spazi della modernità per riscaldare