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Appunti su Andrea del Castagno (ciclo della villa Carducci-Pandolfini)




In una sala della villa del gonfaloniere Filippo Carducci alla Legnaia, vicino alla vecchia via Pisana, il pittore Andrea del Castagno (Castagno, 1421 circa - Firenze, 1457) realizzò il primo ciclo profano del Rinascimento con «Uomini e Donne illustri».
Gli affreschi vennero realizzati tra il 1449 e il 1450, sotto il grande loggiato trasformato poi in salone. In una complessa inquadratura architettonica e decorativa che ricopriva interamente le pareti, erano inserite all'interno di finte nicchie rettangolari le figure di Adamo ed Eva, di tre condottieri fiorentini (Pippo Spano, Farinata degli Uberti, Niccolò Acciaiuoli), di tre donne leggendarie (Sibilla CumanaRegina EsterRegina Tomiri) e dei tre grandi letterati (Dante, PetrarcaBoccaccio).

La figura di Pippo Spano, il valoroso condottiero al servizio dell’imperatore Sigismondo, è realizzata con volumi pittorici saldamente impostati nello spazio, e richiama, nelle gambe divaricate e nell'energica rotazione della testa, il «San Giorgio» di Donatello.
Farinata degli Uberti, condottiero ghibellino che difese Firenze, assume una postura solenne perfettamente bilanciata, mentre l’imponente condottiero Niccolò Acciaiuoli, fondatore della Certosa del Galluzzo, si volge a sinistra verso la Sibilla Cumana.
Nei prospicienti riquadri della stessa parete erano inserite le tre donne: la Sibilla Cumana, la cui severa intensità del volto, rievoca l’ideale donatelliano di compostezza e rigore, un po' addolcito dalla grazia pensosa dei lineamenti; la Regina Ester (impedì che i persiani sterminassero il suo popolo) di cui è perduta la metà inferiore della figura e la Regina Tomiri (vendicò la morte del figlio scatenando la battaglia in cui morì Ciro il Grande).
Seguono i tre letterati Dante, Petrarca e Boccaccio, anch’essi dipinti con penetrante incisività e con un chiarocuro quasi masaccesco.
Il ciclo della villa Carducci (al cui spirito si ricollega il più tardo monumento a Niccolò da Tolentino in Santa Maria del Fiore) rappresenta l'episodio conclusivo della prima fase del Rinascimento fiorentino, quando l'ideologia della repubblica borghese e democratica si era tradotta nell'elaborazione coraggiosa, polemicamente realista di un'arte sostenuta da un grande impegno civile.
 Pippo Spano
 Farinata degli Uberti
Niccolò Acciaiuoli
Il parziale distacco del 1847 delle varie figure, imperfettamente riaccostate prima nel Museo di Andrea del Castagno in Sant'Apollonia, quindi, dopo l'alluvione del 1966, nell'antica chiesa di San Pier Schèraggio, al piano terreno della Galleria degli Uffizi, ha notevolmente diminuito la spettacolare unità originaria del complesso.
Sibilla Cumana

Regina Ester
Regina Tomiri
Bibliografia:
L. Berti, Andrea del Castagno, Sadea/Sansoni, Firenze, 1966
E. Bairati, A. Finocchi, Arte in Italia, Loescher editore


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