L'Atlante della creazione

Giorni fa è arrivato, non alla nostra redazione, ma a due redazioni "vicine di casa", un congruo numero di copie di un libro – con annesso DVD – di proporzioni immani: 800 pagine in grande formato, cinque chili e mezzo di peso, copertina contundente con ologramma multiplo di svariati animali. Un oggetto che, a ben vedere, costa parecchio, e che se fosse messo in vendita nelle librerie non avrebbe un prezzo di copertina inferiore ai 200 euro.

L'Atlante della creazione – così si intitola il misterioso volume, scritto da un turco di nome Adnan Oktar con lo pseudonimo di Harun Yahya – pretende di dimostrare che i fossili screditano la teoria darwiniana dell'evoluzione. Ma non basta. Come ci segnala un'insegnante di scuola superiore, "l'ultima parte del testo si occupa di descrivere come praticamente tutti gli orrori e le atrocità del XX e anche XXI secolo (senza trascurare l' 11 settembre) derivino dalla teoria dell'evoluzione, così palesemente falsa che chi la propugna non può che essere in malafede o uno strumento di un più ampio complotto internazionale."

Ebbene, il misterioso volume non è arrivato solo alle redazioni (tra parentesi, in traduzione inglese è arrivato anche alla redazione di "Scientific American"), ma anche a molti insegnanti di scuole superiori. Proprio in questi giorni ce ne è giunta segnalazione dall'Anisn, Associazione nazionale insegnanti di scienze naturali, e da diverse scuole di Faenza, Parma, Ancona, Pisa.

Le scuole, capito? E gli insegnanti di scienze, filosofia e religione.

Al di là dei contenuti del volume, a impressionare è l'imponenza dell'operazione. Il libro, scritto da un turco e tradotto perlomeno in italiano e in inglese, risulta ad alcuni spedito dall'Ungheria. Ma chi c'è dietro? Chi ha investito una quantità imprecisata di denaro per stampare e spedire questo volume a non si sa quante persone, e perché? Come hanno avuto l'elenco degli insegnanti, e a che cosa mirano?

"Vi scrivo – dice un'insegnante di Faenza – con l'intenzione di suscitare un po' di allarme nei confronti di questa e di operazioni simili in un momento in cui fanatismi religiosi diversi stanno pericolosamente rialzando la testa e ricominciando a minare la libertà del pensiero scientifico". L'allarme, gentile professoressa, lo ha suscitato. E ci piacerebbe che ci arrivassero altre segnalazioni. Per capire la portata di un'operazione di propaganda che ci lascia molte perplessità.

145 commenti RSS

  • Il volume è stato diffuso anche nelle scuole francesi (http://www.france24.com/france24Public/en/archives/news/2007/February/europe/20070208-Turkish-creationist-sends-books-to-French-schools-.html http://www.lefigaro.fr/france/20070202.FIG000000236_offensive_du_creationnisme_islamique_en_france.html), tedesche e svizzere di lingua tedesca (http://www.blick.ch/news/schweiz/artikel61772). Copie, sempre inviate ai destinatari senza essere richieste, sono state distribuite in Olanda, Danimarca, UK, etc. Sui finanziatori mistero; riporto un articolo apparso su Science a febbraio:

    Science 16 February 2007: Vol. 315. no. 5814, p. 925

    Martin Enserink

    PARIS--It's the most gorgeous-looking attack on evolution seen in a long time: That's the consensus among European scientists who in recent weeks have received unsolicited free copies of the Atlas of Creation. The 768-page, lavishly produced tome was written by Harun Yahya, a Turkish author who denounces Darwinism as the source of many evils, including 9/11. Its publisher has sent hundreds if not thousands of copies of the book to researchers in at least four countries in Western Europe.

    A source of amusement to some, the book has troubled and outraged others--especially in France, where a French translation landed in the mailboxes of hundreds of high school directors and librarians. "This is a nasty attack on our education system," says evolutionary biologist Armand de Ricqlès of the Collège de France, who worries that the book might touch off a battle over the teaching of evolution in Europe. French Education Minister Gilles de Robien swiftly warned schools to keep the book out of pupils' hands.

    Harun Yahya is the pen name of Adnan Oktar, the head of the Foundation for Scientific Research (BAV) in Ankara, which has promoted Islamic creationism since 1997 (Science, 18 May 2001, p. 1286). Yahya is credited with hundreds of books; he is "more like a brand name" for a group of writers he leads, says Taner Edis, a Turkish-born physicist at Truman State University in Kirksville, Missouri, who has studied Islamic creationism.

    Yahya accepts that the world is billions of years old but rejects the concept of evolutionary change. More than 500 pages in the Atlas of Creation (the first in a series of seven volumes) are filled with pictures of fossils, accompanied by modern-day organisms that look strikingly similar--proof, Yahya says, that evolution theory is false. It's an "absurdly ridiculous" logic, says Gerdien de Jong, one of five biologists at Utrecht University in the Netherlands who received a copy.

    Within Turkey, BAV has been "quite successful" in promoting creationism, says biologist Aykut Kence of the Middle East Technical University in Ankara. One recent survey found that more than 50% of biology teachers in secondary education "are not sure about the validity of evolution," says Kence. Yahya's books have also been translated into Arabic, Urdu, and other languages of the Islamic world.

    How BAV can afford mass distribution of books, as well as a plethora of DVDs and Web sites in several languages, is unclear. Rumors abound--for instance, about Saudi or U.S. backers--but Turkish law makes finding out the facts very difficult, Edis says. In an e-mailed response to questions, a spokesperson for Yahya declined to address finances. He added that France "can gather up and burn all the books, just like in the days of the Nazis, … yet the collapse of Darwinism cannot be prevented by prohibitions and bans."

    French scientists say they need to operate carefully so as not to inflame tensions with France's sizable Muslim minority. But a response is needed, says de Ricqlès, if only to arm teachers with counterarguments. Kence says he and others have tried to promote evolution, but he says he never engages in direct debates with creationists, because that would enhance their credibility.

    Meanwhile, some readers were trying to find new uses for Yahya's book last week. Ecologist Michael Hassell of Imperial College London says he's using the 5-kilogram opus as a lamp stand. His colleague Peter Knight, another recipient, says he donated his copy to his ecology group--"I hope they found it was biodegradable and recyclable," he says.

  • Il volume è venduto online nelle versione in lingua inglese al prezzo di 99.00$ (http://tinyurl.com/2dog29). Nel messaggio precedente non l'ho specificato, il libro è stato tradotto anche in francese e tedesco, almeno.

  • Siamo arrivati, come si usa dire, "alla frutta". La Teoria dell'Evoluzione responsabile pure degli attacchi dell'11 settembre ed altre follie omicida (tipo quella nazista) è l'ultimo atto di un veterato attacco nei confronti della Scienza.
    Certo, ormai è risaputo che creazionismo e beota (tra il beato e l'idiota) integralismo religioso vanno a braccetto, ma arrivare a questi punti..... è veramente folle !!! Purtroppo oggi siamo in un momento triste della nostra società ed i "feticci" mass mediatici hanno "fritto" a sufficienza il cervello tanto che credo siano posti "ad arte" in ogni casa proprio per impedire di pensare... Un ultima notazione: tempo addietro (mi sembra domenica scorsa) ho sentito una brevissima intervista a Giobbe Covatta che opera in Africa con un'associazione veramente meritevole. Ma..... ma al momento dell'intervista in occasione di un concerto di sensibilizzazione al problema, lo stesso Giobbe ha criticato, ovviamente in senso ironico, la sensibilità degli italiani in merito all'Africa a pro di finti problemi come "la moglie di Corona" e.... attenzione, attenzione "creazionismo e darwinismo"... ossia il discutere la validità (indubbia) della Teoria dell'Evoluzione possiede lo stesso "valore" (e qui datelo voi: intellettivo, sociale, etc...) del ricatto tramite foto sexy e compromettenti.... Un bel messaggio, senz'ombra di dubbio ! Ed allora cosa ci aspettiamo ?

  • non si riesce a capire perche' un nuovo contributo alla scienza debba destare allarme, suscitare sospetto ed essere bollato aprioristicamente come propaganda.
    Ma l'avete letto almeno? O fate come il cardinale che si rifiutava di guardare nel cannocchiale di Galileo?
    Chi sono i fanatici?

  • Andrea, un paio di osservazioni. La prima è sul concetto di nuovo contributlo alla scienza. Il libro di cui si parla è un vecchissimo contributo alla scienza. Tanto vecchio che la scienza l'ha falsificato, in senso popperiano, da un secolo. Il dibattito sull'evoluzione, dal punto di vista della scienza, è chiuso da un pezzo, con prove schiaccianti a favore dell'evoluzione. Basta leggere.
    La seconda: a pagina 752 dell'Atlante della creazione si legge che "La propaganda evoluzionista è una seria minaccia alle credenze nazionali e ai valori morali". Dunque chi parla di propaganda, per primo, è il libro medesimo. A pagina 616 si incontra invece un capitolo intitolato: "La vere ideologiche del terrorismo: il darwinismo e il materialismo". Al darwinismo si attribuiscono, in questo capitolo, le basi del nazismo, del comunismo e del terrorismo. La didascalia posta in calce a un'immagine delle Torri Gemelle in fiamme recita: "Qualunque ideologia sposino, coloro che spargono il terrore in tutto il mondo sono, in realtà, darwinisti".
    Onestamente, non mi sembra un gran contributo alla scienza. Concordo con l'autore solo su una cosa, che dice poche pagine dopo: sul fatto che l'Islam è una religione di pace e di benessere. Non concordo, invece, sulla didascalia lì vicino, che dice: "Dio chiama le persone alla pace e alla sicurezza, mentre le ideologie non religiose incoraggiano i conflitti e il terrore". Negli ultimi duemila anni, si sono combattute più guerre in nome di Dio che per qualsiasi altra ragione. E lo stesso presidente americano ha invocato il nome di Dio prima di invadere Afghanistan e Iraq.
    Non mi risulta invece che nessuno abbia mai detto : "Vinceremo, in nome di Darwin e del materialismo" o piuttosto "Darwin è con noi".
    Forse davvero Dio chiama le persone alla pace, ma non mi pare che gli uomini gli abbiano mai dato retta.

  • Anch'io, pur essendo solo un lettore di testi divulgativi sull'evoluzionismo, sono convinto che il dibattito scientifico sull’evoluzione ha conseguito innegabili successi e portato prove schiaccianti a favore di una visione evolutiva e/o evoluzionista della vita sul pianeta terra (i risultati dei più recenti confronti tra sequenziamenti genomici di specie diverse lo confermano). Non solo ma credo che ciò possa tranquillamente essere esteso all'intero universo conosciuto e/o in via di conoscenza.

    La metodologia darwiniana è la seconda gamba della moderna ricerca scientifica, essendo la prima la metodologia galileiana; del resto la stessa storia del genere umano ha tutti i connotati di un'evoluzione. La consapevolezza di essere parte di una storia evolutiva è proprio il contrario di un'istigazione al razzismo o al totalitarismo: più ci si addentra nella conferma scientifica della "fratellanza" di tutti i patrimoni genetici, più si percepisce la necessità di difendere tutti gli esseri senzienti dalle brutalità dell'ignoranza.

    Purtroppo ho la sensazione che, chi denigra Darwin (ma lo stesso vale per Frued), confonde, in buona o cattiva fede, la causa con l'effetto. Valutare che certe devianze e certe cattive abitudini amorali, individuali e collettive, delle specie Homo Sapiens sono la conseguenza di un ancora imperfetto processo evolutivo da una condizione istintiva ed animalesca, non è causa di nessun tipo d'ideologia è solo una constatazione di un effetto della maturità ancora incompleta della nostra specie. Se a questo si aggiunge che sono ancora troppi tra i fisici e i matematici (per non parlare degli ingegneri), persino atei ed agnostici, quelli che ritengono che discipline come la biologia o la genetica (e conseguentemente le loro applicazioni evoluzioniste) non sono delle vere e proprie scienze perché non applicano le equazioni differenziali e le trasformate di Laplace (o il metodo Monte Carlo), allora si capisce dove prendono forza questi attacchi al metodo darwiniano.

    Ma, nel contempo, quasi tutte le religioni dicono che gli esseri umani sono preda o vittime di aberrazioni (altrimenti perché verrebbero inviate dalle "divinità di ruolo" i vari Cristo, Buddha, Avatar, Mahdi, ecc. secondo la bisogna !?). La domanda sorge spontanea: perché quando le religioni danno in sostanza agli umani l'etichetta di esseri imperfetti, corrotti e bestiali va bene, mentre se una teoria scientifica dimostra che siamo parte integrante di un processo evolutivo, e quindi ancora e sempre in fase di assestamento, allora insorgono orde di fideisti con i loro ANATEMA !? La risposta è: Dio ti può dare del "macaco pirla", Darwin no ! :-)

    Vorrei dare due suggerimenti al Dott. Cattaneo. Il primo: cominciamo a distinguere tra le religioni, infatti le tradizioni del Dharma e del Vedanta (buddismo ed induismo ... per capirci) sono molto più aperte e disponibili su questi temi delle tradizioni Abramitiche; quindi suggerisco che si comincino a studiare sistematicamente e divulgare con attenzione i paralleli tra queste discipline spirituali e la scienza moderna (cosa troppo spesso snobbata fuori dall'Asia). Il secondo: riprendiamo il dibattito scientifico sull’evoluzione, replicando punto per punto quelle succitate prove schiaccianti a favore dell’evidenza evolutiva, anche e soprattutto costringendo fisici e matematici a partecipare al dibattito ed essere meno spocchiosi nei confronti dei loro colleghi biologi e genetisti. Purtroppo non basta leggere, occorre ribadire (repetita iuvant).

    P.S.: Una volta tanto non concordo con il Dott. Cattaneo sul fatto che l’Islam è una religione di pace e di benessere; infatti se "cristiani" hanno fatto, e fanno, guerre al grido di "Dio lo vuole" e "Gott mit uns", molti (direi anche troppi) "mussulmani" hanno in passato conquistato imperi al grido di "Allah 'O Akbhar" (se veda la storia dell’Asia centrale e dell’India dal Tamerlano in poi). Per i casi moderni, basta prendere un qualsiasi contratto commerciale con l'Iran o con gli Emirati Arabi per vedere che comincia spesso con le parole "in nome di Allah il misericordioso" (anche quando si devono trattare prodotti chimici ecotossici e/o generare rischi biologici). :-(

    Non mi risulta invece che qualcuno abbia detto : “Vinceremo, in nome del Buddha” così come nessuno ha mai detto “Darwin è con noi”. :-)

  • Salve a tutti.
    Non capisco il vostro stupore. Il mondo gira cosi' da tanti anni. Pensate al successo della tesi che gli americani non sono mai allunati. Oppure, piu' recentemente, che l'attentato alle TWIN Towers fu architettato dalla CIA. Mi vengono in mente anche ai film di Michael Moore e certe inchieste giornalistiche. Usate un bella confezione, belle immagini o figure, un montaggio serrato raccontato da una scrittura efficace, da una bella voce fuori campo o usando un attore carismatico, tanti salti arcobatici illogici, condite con spezie varie, secondo il clima di pregiudizi e inclinazioni ideologiche delle persone che volete prendere nella rete, e il gioco e' fatto! Se si e' bravi e creativi si riesce a raccogliere un notevole successo di stampa e/o di cassetta. NOTA BENE. L'intelligenza o il grado di istruzione del pubblico non centra nulla. Quelli che credono nel Creazionismo sono ignoranti e stupidi? E quelli che credono nel complotto delle Twin Towers o della NASA? Cosa sono? Vi assicuro che ci sono non poche persone molto intelligenti e molto istruite che credono nei complotti menzionati. Penso che sarete d'accordo come me se dico che e' un grave errore pensare che l'essere umano sia razionale, immune da errori logici e dotato di spirito critico. Ma sono piu' pessimista. Credo che questi difetti siano indipendenti dal grado di intelligenza e quasi indipendenti dal grado di istruzione! Ahime' come individui e come animali sociali non siamo affatto portati alla scienza e bisogna stare sempre in guardia. La peggior cosa che si puo' fare e insegnare la scienza in modo arrogante e nozionistico dando del cretino o del disonesto a chi sposa "teorie" strane. Sara' vero, ma chi sta a guadare la lite potrebbe risuonare, avere piu' simpatie, con il nostro avversario.

  • ma chi lo ha finanziato?un milionario fondamentalista?bisogna fare come si fa con la mafia,se vuoi scoprire chi c'è dietro segui i soldi e lì avrai la risposta

  • Se e' per questo il "nostro" non si ferma a contestare Darwin. Ecco una perla tratta dal suo sito web "In this book, the implausibility of the spontaneous formation of an atom, the building-block of everything, living or non-living, is related and the flawless nature of God's creation is demonstrated." 139 pages with 122 pictures in colour, FULL TEXT AVAILABLE

    Sul medesimo sito web potete scaricare anche il famigerato Atlante. Le foto sono bellissime. Basta non leggere il testo :) http://www.harunyahya.com/

  • Per fortuna Albert Einsten aveva commentato già nel lontano 1918 che

    "rafiniert ist der Herr Gott, aber boshaft ist er nicht"

    B. Ries

  • Scusate, per chi non sa il tedesco ecco la traduzione:

    "il signore Iddio è severo, ma non cattivo"

    :-)

  • Marco Malaspina 1 giugno 2007 alle 21:54

    Se può consolarvi, un antidoto a simili operazioni esiste. E' potentissimo, ed è forse l'unica grande opera culturale di questi anni tormentati in grado di salvaguardare le nuove generazioni. Su mio figlio, perlomeno, ha una notevole efficacia, e per me è già tanto. Ne trovate un assaggio, più che mai pertinente, qui: http://www.youtube.com/watch?v=hTHih2GAGc8

  • [...] Correva l’anno 1973 e mio padre e mia madre mi regalarono un libro che mi influenzò profondamente, e forse fu il responsabile delle mie scelte, scolastiche prima e professionali dopo. L’ho ritrovato recentemente nella soffitta dei miei genitori, e lo potete vedere qui a lato. Si tratta di un bel libro di esperimenti scientifici dedicato ai giovanissimi, un libro che mi appassionò e mi fece capire che la scienza poteva essere bella e divertente. Cosa c’entra questo con la cucina? Beh, nulla. Vi avevo avvisato che ogni tanto avrei fatto una capatina in altri locali, in questo caso la soffitta. Ho deciso di mostrarvelo dopo aver letto sul Blog di Marco Cattaneo la vicenda dell’Atlante della creazione; un libro contro la teoria dell’evoluzione che l’autore, propugnatore di una sorta di “creazionismo islamico”, ha distribuito con gran dispendio di denaro in molti paesi europei. Ne ha parlato anche la prestigiosa rivista Science. [...]

  • dr. Cattaneo,
    ringrazio per la cortese risposta e le interessanti osservazioni. E` raro che l'ospite di un blog accetti di dialogare con gli utenti.
    Tuttavia e` assai difficile valutare a priori la portata di un contributo (qualsiasi!) al dibattito filosofico.
    L'unica cosa sicura che puo' essere detta e` che nessuno ha mai dimostrato con un esperimento ripetibile da chiunque che il DNA umano e` stato creato da un'entita` superiore, ne' che si e` sviluppato da quello di altre specie animali.
    L'atteggiamento piu' corretto sarebbe un newtoniano "hypotheses non fingo".
    Tuttavia a tutti quelli che parlano di queste cose interessano molto di piu' le conseguenze pratiche e sociali dell'una o dell'altra teoria.
    Nel caso evoluzionista, risulta una visione d'insieme di selezione naturale in cui la sopravvivenza e la prosperita` della specie e - ancor piu' - dell'individuo sono lo scopo supremo e unico della vita umana.
    Nel caso creazionista, la presenza di una divinita` rivelata e` il perno dell'adozione di un progetto di vita inquadrato da una religione positiva.
    Come in altri dibattiti scientifici (vedi riscaldamento climatico), la lotta e` piu' che altro politica e sociologica.
    Ora dico io, abbiamo letto e leggiamo opere sul "socialismo scientifico", sulle "cause umane del riscaldamento globale", assistiamo a feroci regolamenti di conti nell'universo della "string theory" in fisica delle particelle, a decennali diatribe fra hayekiani e keynesiani: mi pare dunque evidente che ovunque non si riscontra certezza, il dibattito ferve, tanto piu' se implica conseguenze politiche, piccole (assegnare una cattedra di fisica delle particelle) o grandi (ostacolare grazie a Kyoto lo sviluppo di intere nazioni).
    Molte volte in politica non e` la verita` "vera" che interessa, ma quella che permette una maggiore coesione sociale. Come diceva 's Gravesande "pro vero habetur quod, si negetur, societas inter homines destruitur".
    Lo vediamo ancora oggi in paesi come Russia o Cina.
    E allora lasci credere a chi vuole che il mondo fu creato in 7 giorni (terrestri): che male puo' fare a lei, che non ci crede e non ci credera` mai?
    O anche lei e` interessato alle conseguenze politico-sociali?
    Grazie.

  • La cosa preoccupante è che il non-ragionamento e l'accettazione dei dogmi porta ad una atrofia del senso critico. E in mancanza di senso critico le persone sono molto manipolabili.

    L'ondata di creazionismo è un perfetto esempio di accettazione di dogmi religiosi, basato su una pasticciata e non attenta analisi dei reperti paleontologici : i propugnatori di questa immondizia sperano che scimmiottando gli scienziati seri, le loro probabilità di attecchimento aumentino.

    Penso che il dibattito faccia bene al senso critico perchè stimola il ragionamento, e sono fiducioso che chiunque, ragionando, converrebbe sulla ragionevolezza dell'ipotesi darwiniana.

    Davide

  • davide provasi 5 giugno 2007 alle 11:55

    Sono angosciato, stupefatto e TERRORIZZATO!
    Ho dato un'occhiata al sito http://www.harunyahya.com/.
    Già che l'autore sintetizzi la sua biografia in "THE AUTHOR
    A Life Dedicated to Faith" mi fa capire che qui di scienza non si parla.
    A chi dice che non bisogna preoccuparsi delle conseguenze politico sociali rispondo con una frase che trovo, sempre nel sito, nella pagina delle presentazini "The Islamic morality is the cure for terrorism, not the source of it. This presentation is prepared to reveal that any kind of terror and barbarism is against Islam, and Muslims share the sorrows of the victims of terrorism." Per favore ditemi che sbaglio a leggere che se non sono mussulmano significa che sono un terrorista :(

    Saluti
    Davide

  • Mi permetto di rispondere ad Andrea.

    Non sono d'accordo che è "assai difficile valutare a priori la portata di un contributo (qualsiasi!) al dibattito filosofico". Un po' difficile lo è, ma non è poi cosi complicato, se si valutano con attenzione le premesse su cui si basa l'eventuale contributo in oggetto. Se le premesse sono di tipo "assiomatico scientifico o tecnico" sono discutibili, falsificabili, rigettabili. Se le premesse sono di tipo "dogmatico fideista" non sono discutibili, non possono essere falsificate, non sono rigettabili (pena la scomunica e l'anatema) per di più sono auto-referenziate, per cui solo coloro che sono ispirati dalla divinità sono patentati a parlarne (gli altri sono esseri inferiori per definizione, perché già dannati in partenza).

    Quando scrivevo che occorre convincere fisici ed ingegneri a dialogare con i biologi, mi riferivo proprio a questi richiami che vengono fatti agli "atteggiamenti newtoniani" e/o "metodologia galileiana". Queste impostazioni sono tipiche di una premessa che vuol condurre i dialoganti a dire: lasciamo aperto il campo a tutto, tanto l'ipotesi evoluzionista non è scientifica come non lo è quella creazionista (o la sua versione più sofisticata di disegno intelligente); anzi la stessa biologia evoluzionista non è scientifica perché non adotta la matematica come suo strumento logico preponderante.

    Invece le presentazioni, ormai quasi quotidiane, dei sequenziamenti di genomi di svariate specie animali, vegetali e batteriche. Stanno proprio lì a dimostrare che c’è una fortissima parentela tra tutte le forme di vita presenti sul pianeta. E le altre svariate ricerche nel campo della biologia molecolare, della chimica applicata alla genetica, dell’ecologia, dell’etologia, ecc. sfornano quotidianamente dati in questa direzione. Qui davvero … basta leggere … almeno internet!

    Non capisco perché non si riesca a far accettare che gli strumenti logici della biologia possano essere, sì razionali, ma non tutti e non necessariamente solo matematici. In fondo l’etologia e la psicologia hanno caratteristiche logiche più “aleatorie” e “idealistiche” della biologia, ma non mi permetterei mai d’insinuare che le teorie di Sigmund Frued o Gustav Jung, per non parlare di quelle di Konrad Lorentz, non sono scientifiche (almeno finché qualcuno non dimostra che hanno sbagliato tutti dal primo all’ultimo capoverso). Il bello di una teoria scientifica è che può non spiegare tutto, e può prendere persino delle sonore cantonate, ma è sempre rivedibile, aggiustabile, sostituibile, parzializzabile (Tolomeo prese cantonate sui ruoli degli astri nello spazio, non sul moto dal punto di vista esclusivamente matematico: basta invertire il sistema di riferimento degli assi cartesiani!).

    Quindi è abbastanza scorretto sostenere che “nessuno ha mai dimostrato con un esperimento ripetibile da chiunque che il DNA umano … si è sviluppato da quello di altre specie animali”. Anche perché, quando un laboratorio di ricerca dovesse predisporre un esperimento di questo tipo, si alzerebbero “orde” di bioetica, credenti e non, a condannare la sola ipotesi perché blasfema e foriera di foschi orizzonti futuri per tutta l’umanità. È invece sicuro che “nessuno ha mai dimostrato con un esperimento ripetibile da chiunque che il DNA umano è stato creato da un’entità superiore”. Ma anche in questo caso un laboratorio di ricerca, di fronte ad un esperimento di questo tipo, si troverebbe contro gruppi ben agguerriti di fideisti, perché, in questo caso, l’ipotesi di “entità superiore” presupporrebbe l’esistenza di un essere vivente alieno, potente finché si vuole, ma non infinito ed eterno, cioè dovrebbe essere dotato di strumenti tecnologici molto sofisticati, ma non proprio “spirituali”.

    Condivido il concetto che a tutti quelli, come me, che discutiamo su queste teorie scientifiche (evoluzionismo) e antiscientifiche (creazionismo) interessano molto le conseguenze pratiche e sociali dell’una o dell’altra teoria. Perché ai prelati, rabbini, mullah, swami, bikkhu, ecc. queste implicazioni non interessano? … Se dicono di no, mentono a costo di contraddire le loro stesse fedi. È vero che, come in altri dibattiti scientifici, la lotta è più che altro politica e sociologica. Come è il caso del dibattito sul riscaldamento climatico. Perché, se il riscaldamento climatico creerà condizioni di invivibilità o carenze d’acqua in buona parte del pianeta, ciò non comporta forti implicazioni politiche e sociologiche? Cerchiamo di evitare di travestirci da verginelle appena uscite dal convento delle orsoline. ☺

    L’impostazione evoluzionista (presa non solo come teoria scientifica, ma anche come metodo epistemologico) non è una visione d’insieme da cui risulta solo che la selezione naturale mira a sopravvivenza e prosperità di specie ed individui. Può anche essere, ma solo per chi ha interesse anche ad una sua valorizzazione filosofica, una linea di ricerca intellettuale che spinge verso alte vette (persino la colonizzazione spaziale ed il contatto con altre intelligenze extraterrestri e cosmiche). In tal senso il divulgatore scientifico e scrittore di fantascienza Isaac Asimov né fu un fulgido esempio.

    L’impostazione creazionista, al contrario, è solo un’impostazione teologico-filosofica, e la presenza di una divinità rivelata non è necessariamente “il perno dell’adozione di un progetto di vita inquadrato da una religione positiva”. Può anche essere (e le premesse comportamentali da parte dei sostenitori del creazionismo ci sono tutte) la base di nuove colonizzazioni ideologiche basate sulla ricerca di un proselitismo orientato alla conversione, forzata o subliminale poco importa, alla “vera fede” che è “unica salvezza” (cioè chi crede in qualcos’altro è avvisato perché, prima è perduto in eterno, poi sarà o eliminato fisicamente o alienato psicologicamente).

    In conclusione a chi vuol credere che il mondo fu creato in 7 giorni (terrestri) dico: faccia pure! Però, visto i precedenti storici (inquisizioni, crociate, guerre di religione, conversioni forzate, massacri di interi popoli non mussulmani per sostituirli con altri già islamizzati, e chi più ne ha più ne metta), non è vero che chi ha queste “solide” credenze non può fare del male a quelli come me, che non ci credono e non ci crederanno mai (al creazionismo non alla spiritualità!). ☹

    Quindi chiedo delle garanzie: che si impegnino ufficialmente ad ammettere che la loro è solo un’ipotesi, che non è un dogma indiscutibile, che non è oggetto di discriminazione tra credenti e dubitanti, tra credenti e agnostici, tra credenti ed atei, tra credenti della stessa fede (che però non accettano il creazionismo). :-|

    Lo confesso davanti a tutti voi, o Fratelli, sono molto interessato alle conseguenze politico e sociali … perché non faccio finta di vivere, né sull’ascetico Monte Athos, né nella scientifica torre d’avorio. ☺

  • Anch'io mi permetto di rispondere ad Andrea. È vero che un esperimento ripetibile che sia interpretabile nel senso di una derivazione del DNA umano da quello di altre specie non è stato compiuto. Ma questa non è l'unica prova possibile delle teorie di Darwin. Ce n'è una che utilizziamo piuttosto di frequente nella vita di tutti i giorni. Si tratta degli antibiotici. Lo studio delle resistenze agli antibiotici dimostra che (se vogliamo essere più precisi può essere interpretata come):
    1) le popolazioni batteriche sono in grado di acquisire, per mutazione on con alltri meccanismi, caratteri di resistenza agli antibiotici;
    2) questi caratteri si trasmettono alla progenie;
    3) dopo un tempo adeguato l'intera popolazione è costituita da ceppi resistenti.
    Fra l'altro è possibile sviluppare modelli matematici in grado di predire l'evoluzione del fenomeno.
    Quindi non è completamente esatto che non esistono prove scientifiche dell'evoluzionismo in quanto tale. Per coerenza, chi sostiene che l'evoluzionismo non è una teoria scientifica dovrebbe evitare di prendere la penicillina se ha la tonsillite.

    Vorrei aggiungere un altra cosa che riguarda il newtoniano "hypotheses non fingo". Newton le ipotesi le faceva eccome, come fa qualunque scienziato. Come è stato successivamente mostrato soprattutto da Mach, le 3 leggi della dinamica sono una sovrastruttura non necessaria. L'unico principio logicamente indispensabile è la legge di azione e reazione. Tre però è numero perfetto e quindi...

    Infine, siamo tutti interessati alle conseguenze politiche e sociali delle convinzioni altrui. Come molti hanno ricordato, migliaia di anni di guerre e di massacri in nome di un credo piuttosto che di un altro sono sufficienti per farci applicare il principio di precauzione.

  • luigi e bernhard
    nella notevole mole di frasi da voi prodotta (che mi lusinga in quanto prova l'interesse suscitato dalla mia modesta riflessione, peraltro non ancora commentata dal nostro ospite), non mi riesce di rinvenire alcuna vera contraddizione con quanto sostengo.
    Ad esempio nessuno di voi sembra voler sostenere che esperimenti ripetibili da chiunque abbiano dimostrato o falsificato la suggestiva ipotesi evoluzionista. Certo la possibilita` di effettuare tali esperimenti si presenta ancora assai lontana dalle capacita` della scienza umana, per non parlare delle eventuali reazioni. Certo la mutazione dei batteri e` fenomeno di grande interesse, che potrebbe evocare un'analogia a livello umano. Tuttavia la matematica ci insegna che le estrapolazioni conducono spesso a clamorosi errori e sono molti i teoremi che perdono validita` se estesi a strutture piu' complesse. In definitiva, solo la mancanza di rigore puo' portare a credere "dimostrata" l'ipotesi evoluzionista, che e` certamente un'utile ipotesi di lavoro, come altre. Diciamo che la meccanica newtoniana o le equazioni di Maxwell sono state provate soprattutto dai dispositivi costruiti grazie ad esse. Quando si riuscira` a fabbricare un DNA umano a partire da quello di un altro animale, nessuno dubitera` piu' delle intuizioni di Darwin.

    A proposito di Newton, la celebre frase "hypotheses non fingo" si riferisce non certo alla struttura della sua teoria, ma al dibattito metafisico sulle origini e finalita` di quell'universo che egli mirabilmente descrisse. Pronunciarsi sull'origine precisa del DNA umano e` oggi ipotesi metafisica quanto quelle accuratamente evitate dal genio britannico.

    Infine il discorso sulle conseguenze politiche e sociali del pensiero filosofico non andrebbe limitato alla trita demonizzazione delle religioni antiche. Quelle nuove non sono state e non sono meno temibili. E` ben gridando "liberte` egalite` fraternite'" che il generale Massena prendeva a cannonate sul loro territorio piemontese "les esclaves sardes" nella battaglia di Utelle agli albori della napoleonica "campagne d'Italie". E` in nome del comunismo che e` stata distrutta la millenaria civilta` tibetana. E` in nome della democrazia e dei diritti umani che sono stati bombardate e distrutte Sarajevo e Bagdad. E` ancora in nome di quell'altra religione chiamata laicismo che si introducono intollerabili limitazioni alla liberta` di abbigliamento che tanto ricordano il divieto di esibire la stella di David. E allora? Dobbiamo forse rifiutare a priori tutte le idee che hanno causato massacri o violenza? Dobbiamo anche noi bruciare certi libri o vietarne la lettura nelle scuole, dimostrando di quale violenza puo' essere capace la "religione darwinista"? Ogni cultura va presa con tutte le sue caratteristiche, e lungi dal giudicarla ("nolite judicare nisi judicemini") dovremmo ascoltarla umilmente, e scambiare senza arroganza il nostro punto di vista. In fondo l'esperienza mostra che le teorie che si pretendono scientifiche senza esserlo finiscono rapidamente nel ripostiglio della Storia: dalla Farbentheorie di Goethe al "comunismo scientifico' di Marx, per citarne che due delle piu' risibili.

  • luigi e bernhard
    nella notevole mole di frasi da voi prodotta (che mi lusinga in quanto prova l'interesse suscitato dalla mia modesta riflessione, peraltro non ancora commentata dal nostro ospite), non mi riesce di rinvenire alcuna vera contraddizione con quanto sostengo.
    Ad esempio nessuno di voi sembra voler sostenere che esperimenti ripetibili da chiunque abbiano dimostrato o falsificato la suggestiva ipotesi evoluzionista. Certo la possibilita` di effettuare tali esperimenti si presenta ancora assai lontana dalle capacita` della scienza umana, per non parlare delle eventuali reazioni. Certo la mutazione dei batteri e` fenomeno di grande interesse, che potrebbe evocare un'analogia a livello umano. Tuttavia la matematica ci insegna che le estrapolazioni conducono spesso a clamorosi errori e sono molti i teoremi che perdono validita` se estesi a strutture piu' complesse. In definitiva, solo la mancanza di rigore puo' portare a credere "dimostrata" l'ipotesi evoluzionista, che e` certamente un'utile ipotesi di lavoro, come altre. Diciamo che la meccanica newtoniana o le equazioni di Maxwell sono state provate soprattutto dai dispositivi costruiti grazie ad esse. Quando si riuscira` a fabbricare un DNA umano a partire da quello di un altro animale, nessuno dubitera` piu' delle intuizioni di Darwin.

    A proposito di Newton, la celebre frase "hypotheses non fingo" si riferisce non certo alla struttura della sua teoria, ma al dibattito metafisico sulle origini e finalita` di quell'universo che egli mirabilmente descrisse. Pronunciarsi sull'origine precisa del DNA umano e` oggi ipotesi metafisica quanto quelle accuratamente evitate dal genio britannico.

    Infine il discorso sulle conseguenze politiche e sociali del pensiero filosofico non andrebbe limitato alla trita demonizzazione delle religioni antiche. Quelle nuove non sono state e non sono meno temibili. E` ben gridando "liberte` egalite` fraternite'" che il generale Massena prendeva a cannonate sul loro territorio piemontese "les esclaves sardes" nella battaglia di Utelle agli albori della napoleonica "campagne d'Italie". E` in nome del comunismo che e` stata distrutta la millenaria civilta` tibetana. E` in nome della democrazia e dei diritti umani che sono stati bombardate e distrutte Sarajevo e Bagdad. E` ancora in nome di quell'altra religione chiamata laicismo che si introducono intollerabili limitazioni alla liberta` di abbigliamento che tanto ricordano il divieto di esibire la stella di David. E allora? Dobbiamo forse rifiutare a priori tutte le idee che hanno causato massacri o violenza? Dobbiamo anche noi bruciare certi libri o vietarne la lettura nelle scuole, dimostrando di quale violenza puo' essere capace la "religione darwinista"? Ogni cultura va presa con tutte le sue caratteristiche, e lungi dal giudicarla ("nolite judicare nisi judicemini") dovremmo ascoltarla umilmente, e scambiare senza arroganza il nostro punto di vista. In fondo l'esperienza mostra che le teorie che si pretendono scientifiche senza esserlo finiscono rapidamente nel ripostiglio della Storia: dalla Farbentheorie di Goethe al "comunismo scientifico' di Marx, per non citarne che due delle piu' risibili.

  • Il problema qui è che il creazionismo non spiega un bel niente : si limita a dire che le specia non hanno mai subito alcuna evoluzione, e che sono sempre state cosi e sono state create di punto in bianco da un dio di cui non si è ancora dimostrata nemmeno l'esistenza.

    Almeno la teoria evoluzionista fornisce dei fatti confutabili, il creazionismo neppure quello!!

    Davide

  • davide provasi 6 giugno 2007 alle 08:44

    Solo 2 cose per andrea:
    "E` ancora in nome di quell’altra religione chiamata laicismo che si introducono intollerabili limitazioni alla liberta` di abbigliamento che tanto ricordano il divieto di esibire la stella di David." cosa intendi dire?
    "In fondo l’esperienza mostra che le teorie che si pretendono scientifiche senza esserlo finiscono rapidamente nel ripostiglio della Storia"
    L'omeopatia è più viva che mai nonostante i suoi circa 200 anni e muove soldi per miliardi di euro all'anno che paghiamo indirettamente anche noi visto che i famaci omeopatici sono deducibili.

    Saluti
    Davide

  • risposte lampo per davide provasi:
    1) pensavo fosse chiaro: il divieto in vari paesi europei di rispettare i propri precetti religiosi in materia di abbigliamento (caso del velo islamico, del turbante sikh etc vietati nei luoghi pubblici scuole ospedali). In questo caso e` la religione positiva "laicismo" con il suo precetto pratico di non indossare veli o turbanti che si oppone ad un'altra religione prositiva. Ma divaghiamo dal tema.
    2) L'omeopatia e` viva nel mercato francese e in quelli che il governo francese riesce a condizionare: tale governo annovera nei suoi compiti istituzionali quello di spendere soldi dei contribuenti a beneficio delle industrie con sede centrale in Francia, come i laboratori Boiron leader mondiali dell'omeopatia.
    In altri mercati piu' liberi come quello USA, giapponese, australiano etc l'omeopatia fattura meno dell'agopuntura.

  • Andrea, non sono intervenuto sulla tua riflessione per una serie di ragioni tra cui, in primis, lo spazio. Per raccontare le prove scientifiche dell'evoluzione, che sono ormai sterminate, non bastano libri interi. Segnalo, tra gli altri, quelli di Sean Carroll, splendidi. Uno (Infinite forme bellissime) è stato allegato a Le Scienze con il numero di aprile. Il successivo, in inglese The making of the Fittest, sarà pubblicato a breve da Codice Edizioni. Sono due splendidi percorsi sulle tracce dell'evoluzione così come ce la racconta il DNA di molti organismi. Un solo esempio: i geni homeobox, la cassetta degli attrezzi per "progettare" un essere vivente. Si tratta di sequenze coinvolte nello sviluppo embrionale, comuni ad animali, piante, funghi.
    Mi rendo conto che da un punto di vista di critica radicale uno potrebbe dire: ma che prova è? Non dice nulla del fatto che gli organismi si siano evoluti nei miliardi di anni di storia della vita sulla Terra. Però almeno un sospetto dovrebbe metterlo...
    Se il criterio della prova è "Quando si riuscirà a fabbricare un DNA umano a partire da quello di un altro animale, nessuno dubiterà più delle intuizioni di Darwin", allora bisogna solo aspettare. La biologia è una scienza giovane, sotto il profilo delle "scienze esatte".
    Però, tecnicamente, è possibile farlo già da adesso. Non c'è nessun ostacolo, dal punto di vista scientifico. E ti dico perché: dato che il DNA di tutti gli esseri viventi è costituito dalle stesse quattro basi - adenina, citosina, guanina e timina - basta prendere il DNA di qualche milione di moscerini della frutta e ricostruire quello di Craig Venter, rispettando tutta la sequenza delle basi. Non è difficile, in linea di principio. Ma è del tutto inutile. Costruita una molecola complessa come il DNA, che cosa avremmo provato?
    Molto più interessante è capire i meccanismi per cui gli stessi geni, negli embrioni di un'infinità di esseri viventi, regolano la suddivisione in tre "segmenti" del corpo – testa, tronco, arti – da cui ha inizio lo straordinario processo che da poche cellule, tutte uguali, porta alla differenziazione di organi e tessuti a formare un organismo complesso. E ancora capire quali altri meccanismi di regolazione della produzione proteica intervengono nella vita di una cellula. Sono compiti immani, assai più complicati della scoperta delle leggi fisiche, per il numero spaventoso di parametri che sono al lavoro nell'attività di una cellula, anche una sola. E la scienza lavora proprio per scoprire questi meccanismi.
    Può darsi che dal tuo punto di vista l'evoluzione non sia dimostrata. Ma le prove ci sono, a volerle vedere. E per affrontare il tema filosofico c'è un famoso esperimento ideale: il rasoio di Occam.
    Che è sintetizzato da una domanda. C'è un'ipotesi, anche solo una, che spieghi perché gli esseri viventi sono fatti tutti con gli stessi costituenti elementari, a parte l'evoluzione? Ma un'ipotesi "scientificamente provabile", non una pura speculazione. Perché se non bastano le prove a favore dell'evoluzione, allora non basta nemmeno dire che la prova dell'origine divina o dell'intelligent design "è sotto gli occhi di tutti"...
    Ma poi vorrei andare più in là.
    Perché l'evoluzione degli esseri viventi dovrebbe essere in contrasto con la spiritualità o la religiosità di una persona? Io non faccio nessuna fatica a immaginare una creazione (il big bang per certi versi somiglia molto a una creazione...) da cui l'uomo sia frutto del caso. Ma non mi sembra che questo sia in contrasto con la fede. Non ci vedo davvero nessuna contrapposizione. E non penso per questo di essere un bieco materialista o uno spietato miscredente.
    Penso invece che scienza e religione attengano a due aspetti profondamente distinti della nostra natura. Per questo preferisco non inoltrarmi nella speculazione filosofica, che troppo spesso butta nello stesso paiolo il terreno e il trascendente. La scienza, la biologia e la genetica in particolare, da Darwin a oggi ha percorso un cammino incredibilmente affascinante. E non un solo "esperimento scientifico" ha contraddetto l'ipotesi evoluzionista. In senso popperiano, l'evoluzione sta benissimo. Anzi, partendo da quei presupposti oggi siamo in grado di studiare gli esseri viventi in un dettaglio mai immaginato prima d'ora, e di capire come si formano, come si modificano, come "funzionano". E perché questo dovrebbe impedirmi di avere una dimensione spirituale?

  • Marco Cattaneo ha chiarito i termini della discussione: le prove che le ipotesi di Darwin erano e sono più che fondate; esistono e sono già sotto gli occhi di chi le vuol studiare (persino per i non competenti).

    Voglio correre però il rischio di ripetermi: è indispensabile in questa discussione tirar dentro le opinioni di ingegneri, fisici e matematici (quella di almeno un chimico l'abbiamo già letta). Purtroppo ho la sensazione che i biologi hanno oggi bisogno di questo supporto perché è chiaro il disegno: l'azione congiunta contro Darwin viene sia dai fideisti (è il caso che stiamo dibattendo) sia dai razionalisti spuri. Questi ultimi, come si vede, usano la matematica e le leggi della fisica come pretesto per sostenere una tesi ideologica di supporto ai fideisti: c'è equivalenza tra evoluzionismo e creazionismo (per capirci le posizioni di Andrea sono quelle del Prof. Antonino Zichicchi).

    Ed invece non è vero, anzi è COMPLETAMENTE FALSO. L'evoluzionismo è un'ipotesi scientifica ed un metodo di studio (che tra l'altro può trovare applicazioni anche in astronomia, in informatica ed in altre scienze "iperrazionali"); il creazionismo è una mitologia letteraria.

    Anch'io vorrei andare più in là, come Marco. L'accettazione razionale e consapevolre della verità (con la v minuscola) che l’evoluzione degli esseri viventi è un'ottima spiegazione dell'esistenza della vita sul Pianeta Terra, per quanto mi riguarda, non è in contrasto con la mia personale spiritualità. Anch'io non faccio alcuna fatica ad immaginare una creazione (intesa come interdipendenza di concause e coeffetti che non sono stati ancora completamente indagati). Anche per me l’uomo, che sia frutto del caso o sia frutto di una necessità naturale poco importa, ha dignità di vita che va rispettata, come vanno rispettate le dignità anche degli altri esseri viventi di questo pianeta e persino quelle di eventuali esseri intelligenti che dovessero derivare da invenzioni umane in futuro (vedi "IO Robot" di I. Asimov).

    Tutto ciò non è in contrasto con la fede. Certo deve esser una fede matura fatta di qualche credenza (poche) e molte dubitanze: cioè meglio aver la fede di un sano dubitante che di un insano credente. E soprattutto penso ogni credenza debba lasciarsi misurare dal metro delle scoperte della conoscenza razionale, ovvero riconoscere il contenuto fantasioso e poetico che porta in se.

    Anch'io sono convinto che scienza e religione attengano a due aspetti profondamente distinti della natura umana; purtroppo però sono anche convinto che, ci piaccia oppure no sono tra loro interdipendenti e non indipendenti. Per questo "la speculazione filosofica, che troppo spesso butta nello stesso paiolo il terreno e il trascendente" continuerà ad essere più che presente nei nostri dibattiti, anche perché non è avulsa dalle ipotesi che ogni nuova teoria scientifica pone (problema epistemologico). La biologia e la genetica, in termini evoluzionisti, non impediscono alcuna dimensione spirituale, però occorre che le visioni spirituali sappiano distinguere tra mito e realtà cosa che avviene raramente. ...

    Ma qualcuna c'è ... Schroedinger scelse la scuola Vedanta! :-)

    P.S.: per chiarezza sono ingegnere chimico alleato dei biologi! :-)

  • dr. Cattaneo
    la ringrazio per il lungo e accorato messaggio di risposta.
    Che non mi sembra in opposizione con un solo rigo di quanto ho cercato di esprimere.
    Sono d'accordo anch'io che nessun esperimento ha finora contraddetto l'ipotesi darwininana (come nessuno ha evidentemente contraddetto l'ipotesi creazionista). Il fatto e` che ai miei occhi conta molto il rigore scientifico, e non vedo come si possa ritenere dimostrata la congettura di Darwin.
    Vedo tale ipotesi evoluzionista un po' come abbiamo visto per secoli il teorema di Fermat: un'ipotesi probabilmente vera, mai confutata, ma mai dimostrata.
    E finche' non assisto a una tale dimostrazione, non mi pare ne' serio ne' scientifico bollare le ipotesi alternative come spazzatura.
    A meno che ripeto ancora una volta non si voglia bollare come spazzatura la conseguenza politica e sociale di tali ipotesi. Atteggiamento (questo di ragionare non sull'ipotesi scientifica ma sulle sue conseguenze pratiche) che sospetto essere presente in moltissimi seguaci del creazionismo, che lo sostengono unicamente perche' implica un primato della Chiesa nella vita sociale.
    Non volendo incorrere nel medesimo difetto, accordo il massimo rispetto e la massima apertura all'ipotesi creazionista come a quella evoluzionista, visto anche non c'e` bisogno veruno di scommettere "hic et nunc" su una delle due, e possiamo permetterci il lusso di dire "ignoramus et ignorabimus".
    Se poi un giorno, come lei ritiene diverra` possibile costruire esseri umani come si fa oggi con i robot, la molla dell'intrapresa e del profitto ci fara` firmare con le nostre stesse azioni l'adesione piena all'ipotesi darwininana, e tutti i libri sul creazionismo che oggi tanto la preoccupano, troveranno un uso piu' confacente accanto al caminetto, nelle fredde sere d'inverno.
    Grazie per una cortese risposta.

  • Ringrazio Andrea per lo spunto a continuare un'interessantissima discussione. E naturalmente rimango del mio parere. Però vorrei circostanziarlo, senza la pretesa di convincere, ovviamente. Mi sembra (ma forse non ho capito bene) che la sua concezione dell'evoluzionismo sia limitante. La teoria evoluzionistica non riguarda esclusivamente la specie umana. Quindi trovare evidenze sperimentali in suo favore in altre specie viventi è una possibile prova. L'esempio dei batteri è interessante perchè ci tocca da vicino. E fra l'altro è proprio uno di quei casi in cui la dimostrazione della teoria proviene da apparati tecnologici (in questo caso i farmaci), come per le equazioni di Maxwell. Ma si possono fare altri esempi (molti citati dal moderatore). Se però si ritiene che Homo sapiens abbia una dignità diversa dalle altre specie allora sono d'accordo che l'unica prova è quella di "una scimmia che si trasforma in uomo", come in una vecchia vignetta antidarwinista.
    La differenza fra l'evoluzionismo e il creazionismo credo che possa essere riassunta così:
    1) Il creazionismo si rifà necessariamente a un'entità trascendente, la cui esistenza non può nè essere provata nè negata in maniera logica o sperimentale (Kant). Quindi la teoria non solo non è stata nè provata nè falsificata, ma è impossibile farlo.
    2) L'evoluzionismo prescinde dall'esistenza di un'entità trascendente. Ovviamente non ne nega l'esistenza, perchè questo è impossibile. Esistono molte evidenze sperimentali in favore del darwinismo, sia in biologia molecolare che nello studio degli organismi pluricellulari.
    3) L'evoluzionismo costituisce quindi il modello più adeguato di descrizione scientifica della realtà biologica che oggi abbiamo a disposizione. Naturalmente in base a nuovi dati sperimentali che ne falsifichino le assunzioni sarà sempre possibile rivedere o abbandonare del tutto questo modello. È già successo, fra l'altro. La versione attuale dell'evoluzionismo non ha molto in comune con quella di Darwin, che non conosceva la genetica.

    Ed ora vorrei tornare a Newton e alle ipotesi metafisiche: il tempo e lo spazio come entità assolute che cosa sono se non ipotesi metafisiche? Mi si potrebbe rispondere che con i dati a sua disposizione era l'unica ipotesi possibile. E questo forse è vero. Ma allora questo vuol dire che nelle scienze "dure" la scelta del modello di rappresentazione della realtà è fatta in base a: semplicità (il rasoio di Occam), convenienza e accordo con le evidenze sperimentali. Che sono gli stessi criteri per i quali si ritiene che l'evoluzionismo sia il modello più appropriato. Non a caso parlo di modello. Perchè la realtà in quanto tale, l'idea platonica, la quintessenza, il noumeno kantiano sono al di là della nostra mente e dei nostri sensi. Anzi la stessa esistenza della realtà esterna in maniera indipendente dalla mente pensante è un atto di fede, la vera ipotesi metafisica su cui si basa ogni nostro atto.

    E ancora un'ultima riflessione sulle conseguenze sociali o politiche delle idee. Non si tratta di vietare la conoscenza delle idee altrui, nè di trattare come spazzatura chi la pensa diversamente, nè tantomeno di condannare all'oblio le religioni antiche. Solo che se ne deve parlare...nell'ora di religione o di storia o di filosofia, non nell'ora di biologia. Perchè, come ha ricordato Bernhard Ries, con un opportuno cambio dei sistemi di coordinate e la dovuta complicazione del modello, il sistema geocentrico potrebbe funzionare bene quanto quello eliocentrico, con il vantaggio di essere più vicino al senso comune. E allora bisognerebbe dargli pari dignità . Solo che è un modello non adeguato rispetto ai criteri che ho citato in precedenza, per cui se ne parla nell'ora di storia. La quale storia, a scanso di equivoci, ha secondo me la stessa dignità intellettuale della fisica.

  • Ringrazio Andrea per lo spunto a continuare un'interessantissima discussione. E naturalmente rimango del mio parere. Però vorrei circostanziarlo, senza la pretesa di convincere, ovviamente. Mi sembra (ma forse non ho capito bene) che la sua concezione dell'evoluzionismo sia limitante. La teoria evoluzionistica non riguarda esclusivamente la specie umana. Quindi trovare evidenze sperimentali in suo favore in altre specie viventi è una possibile prova. L'esempio dei batteri è interessante perchè ci tocca da vicino. E fra l'altro è proprio uno di quei casi in cui la dimostrazione della teoria proviene da apparati tecnologici (in questo caso i farmaci), come per le equazioni di Maxwell. Ma si possono fare altri esempi (molti citati dal moderatore). Se però si ritiene che Homo sapiens abbia una dignità diversa dalle altre specie allora sono d'accordo che l'unica prova è quella di "una scimmia che si trasforma in uomo", come in una vecchia vignetta antidarwinista.

    La differenza fra l'evoluzionismo e il creazionismo credo che possa essere riassunta così:
    1) Il creazionismo si rifà necessariamente a un'entità trascendente, la cui esistenza non può nè essere provata nè negata in maniera logica o sperimentale (Kant). Quindi la teoria non solo non è stata nè provata nè falsificata, ma è impossibile farlo.
    2) L'evoluzionismo prescinde dall'esistenza di un'entità trascendente. Ovviamente non ne nega l'esistenza, perchè questo è impossibile. Esistono molte evidenze sperimentali in favore del darwinismo, sia in biologia molecolare che nello studio degli organismi pluricellulari.
    3) L'evoluzionismo costituisce quindi il modello più adeguato di descrizione scientifica della realtà biologica che oggi abbiamo a disposizione. Naturalmente in base a nuovi dati sperimentali che ne falsifichino le assunzioni sarà sempre possibile rivedere o abbandonare del tutto questo modello. È già successo, fra l'altro. La versione attuale dell'evoluzionismo non ha molto in comune con quella di Darwin, che non conosceva la genetica.

    Ed ora vorrei tornare a Newton e alle ipotesi metafisiche: il tempo e lo spazio come entità assolute non sono ipotesi metafisiche? Mi si potrebbe rispondere che con i dati a sua disposizione rappresentavano il modello più adeguato. E questo forse è vero. Ma allora questo vuol dire che nelle scienze, in quelle "dure" come in quelle "dolci" la scelta del modello di rappresentazione della realtà è fatta in base a: semplicità (il rasoio di Occam), convenienza e accordo con le evidenze sperimentali. Che sono gli stessi criteri per i quali si ritiene che l'evoluzionismo sia il modello più appropriato. Non a caso parlo di modello. Perchè la realtà in quanto tale, l'idea platonica, la quintessenza, il noumeno kantiano sono al di là della nostra mente e dei nostri sensi. Anzi la stessa esistenza della realtà esterna in maniera indipendente dalla mente pensante è un atto di fede, la vera ipotesi metafisica su cui si basa ogni nostro atto.

    E ancora un'ultima riflessione sulle conseguenze sociali o politiche delle idee. Non si tratta di vietare la conoscenza delle idee altrui, nè di trattare come spazzatura chi la pensa diversamente, nè tantomeno di condannare all'oblio le religioni antiche. Solo che se ne deve parlare...nell'ora di religione o di storia o di filosofia, non nell'ora di biologia. Perchè, come ha ricordato Bernhard Ries, con un opportuno cambio dei sistemi di coordinate e la dovuta complicazione del modello, il sistema geocentrico potrebbe funzionare bene quanto quello eliocentrico, con il vantaggio di essere più vicino al senso comune. E allora bisognerebbe dargli pari dignità scientifica. Solo che è un modello non adeguato rispetto ai criteri che ho citato in precedenza, per cui se ne parla nell'ora di storia. La quale storia, a scanso di equivoci, ha secondo me la stessa dignità intellettuale della fisica. Mi scuso per la lunghezza, ma l'argomento è davvero troppo stimolante. E scrivere aiuta a chiarirsi le idee e a identificare punti deboli delle proprie argomentazioni.
    Grazie per l'attenzione.

  • luigi
    ho letto la sua interessante discussione, e apprezzato la sua urbana misura nel presentarla, il che mi lasci dire e` assai raro nei blog.
    Anch'io resto del mio parere, che ho ripetuto in forma credo piu' chiara nell'ultima replica al dr. Cattaneo nostro anfitrione.
    Non direi che Newton considerasse spazio e tempo come entita` metafisiche, ma invece come grandezze matematiche ancor prima che fisiche, che gli consentivano di procedere nei calcoli. Sicuramente era cosi' anche per Maxwell che non credo vedesse nel rotore del campo elettrico alcuna idea metafisica.
    Grazie ai loro calcoli, ancora oggi possiamo predire il moto di pianeti o astronavi e il funzionamento di circuiti elettrici e elettronici.
    Nulla di simile, mi consenta, per le teorie darwiniane sull'origine dell'uomo (sottoinsieme come giustamente osserva dell'evoluzionismo). Cosa abbiamo potuto predire? Qual e` il prossimo passo dell'evoluzione? Perche' l'evoluzione si e` fermata da circa un milione di anni (epoca dell'apparizione della nostra specie)? Come spiegare alla luce dell'evoluzione fenomeni come l'altruismo, il pensiero astratto o l'attivita` artistica?
    Se concordo con lei sull'adeguatezza del modello evoluzionista per la biologia di molte specie animali e vegetali, constato che arrivati all'uomo il modello
    presenta tali e tanti aspetti problematici che non sarebbe serio ignorare.
    Per questo motivo, non archivio l'ipotesi creazionista come inutile o indimostrabile (perche' poi indimostrabile? se domani apparisse Allah e creasse un uomo davanti ai suoi occhi non ne farebbe ipso facto la dimostrazione?).
    Ancora una volta ripeto che l'imparzialita` di fronte alle 2 ipotesi mi consente di non schierarmi nella contrapposizione tra i fautori di una societa` teocratica e i loro avversari. Contrapposizione che non mi interessa.

  • Marco Cattaneo 6 giugno 2007 alle 22:37

    Andrea, almeno un paio di errori gravi, da matita rossa, che denotano una conosenza superficiale non tanto dell'impianto generale dell'evoluzione, quanto piuttosto del secolo e mezzo di scienza che ne è seguito. Gli errori li fa, ahimè nelle domande:

    Perche’ l’evoluzione si e` fermata da circa un milione di anni (epoca dell’apparizione della nostra specie)? Come spiegare alla luce dell’evoluzione fenomeni come l’altruismo, il pensiero astratto o l’attivita` artistica?

    La prima domanda è sbagliata. L'evoluzione non si è fermata da un milione di anni. Forse può dire che da un milione di anni a questa parte non si vede una specie "più evoluta" di Homo sapiens. Ma, a parte il fatto che nel suddetto milione di anni sono vissute diverse specie del genere Homo (e quasi tutte si sono estinte), l'evoluzione lavora ogni giorno. Certo non si osservano fenomeni di speciazione in tempo reale (ci vogliono generazioni, perché accada), ma la resistenza ai farmaci dei batteri di cui parlava Luigi è esattamente l'evoluzione al lavoro. Cambia il farmaco, e qualche batterio, che ha una mutazione favorevole che impedisce al farmaco di ucciderlo, tramanda i suoi geni alle generazioni successive. In breve, non ci saranno più batteri del "vecchio" tipo, per così dire, uccisi dal farmaco, e tutta la nuova popolazione batterica sarà del nuovo tipo. Se non è evoluzione questa...

    La seconda domanda invece procede dritta dritta dall'equivoco (molto di moda in certi ambienti con alle spalle una discreta storia sanguinaria...) che evoluzione significhi "sopraffazione", lotta per la sopravvivenza e via dicendo. Questa vulgata, mi consenta, è una colossale cretinata. L'altruismo, il pensiero astratto e l'attività artistica rientrano perfettamente nella cornice dell'evoluzione, che non è affatto quella terribile teoria della legge del più forte che qualcuno propugna. Legga Gould, mi dia retta. Avrà qualche sorpresa.

  • dr. cattaneo,
    non essendo professore ne' volendo diventarlo (Dio liberi), mai mi permetterei di qualificare come ERRORE il pensiero altrui, e le matite rosse le lascio a mio figlio di 4 anni per i suoi disegni. (e consiglio a tutti di fare la stessa cosa).

    Ci vogliono certo generazioni per una speciazione. Quante? In un milione di anni la nostra specie ne ha conosciute almeno 40mila. Non bastano? Aspetteremo, ma aspetteremo appunto una prova dell'assunto MAI DIMOSTRATO che "la specie umana e` soggetta alle leggi dell'evoluzione", assunto che per me e` altrettanto metafisico di quello che postula l'esistenza del Dio di Abramo.
    Il salto logico dai batteri all'uomo per me non e` differente da quello dei molti teoremi matematici validi solo fino a un certo valore di n, come il teorema di Fermat, o di Abel-Ruffini etc etc. Inutile dunque parlare di batteri. Io parlo di uomini, e sfido chiunque a mostrarmi una sola prova scientifica che la specie umana e` soggetta alle leggi evolutive.
    La prima domanda non e` quindi "sbagliata". (Esistono domande "sbagliate"? Non credo.) Finche' non si osserva un fenomeno predetto non si puo' ritenere dimostrata una teoria fisica.
    Mai e` stata osservata una creazione divina di un uomo, dunque non si puo' ritenere dimostrata l'ipotesi creazionista.
    Mai e` stata osservata una speciazione darwininana partendo dalla specie umana, dunque non si puo' ritenere dimostrata l'ipotesi evoluzionista.

    La seconda domanda non e` basata su un equivoco, ma sulle radici stesse dell'ipotesi darwiniana. Lo scopo di tutta questa variopinta evoluzione sarebbe non la sopraffazione ma la competizione intra-specie e inter-specie per la sopravvivenza e la prosperita`. Altruismo, pensiero astratto e arte sarebbero quindi deviazioni e intralci, mentre la persona perfetta possiamo immaginarcela come un Bush o un Putin, frutti supremi dell'evoluzione umana. Ma non e` tutto. Che dire dell'omosessualita`? Come spiegarla nell'ottica evoluzionista se non come un handicap talmente grave da non permettere neanche la sopravvivenza del patrimonio genetico personale, una malattia da curare allo stesso titolo della sterilita`?

    Ancora una volta a scanso di equivoci, lungi da me voler confutare la congettura evoluzionista, che resta utile ipotesi di lavoro. Ma sostenere che e` stata dimostrata significa mancare grossolanamente di rigore scientifico.

  • Ciao Andrea.
    Nel tuo posto ci sono due ipotesi di lavoro che trovo sbagliate.
    1) Non si dimostrano le teorie scientifiche come si dimostrano i teoremi matematici. Nessuna teoria scientifica e' dimostrabile! Se si fanno 1000 esperimenti e tutti danno ragione ad una certa teoria, non si puo' escludere che un nuovo esperimento riscontri un errore. Siccome abbiamo, in un qualsiasi istante, una conoscenza limitata di dati sperimentali, nessuna teoria di successo e' garantita. Come hai detto tuo una teoria e' un ipotesi di lavoro. Ma sarebbe sbagliato girare il discorso. Se hai delle forti antipatie per una teoria, devi ingegnarti ad escogitare un modo per svergognarla e non puoi cavartela dicendo un domani potrebbe accadere.
    2) non tuttte le domande hanno lo stesso status. Ci sono domande "buone", ma ci sono anche domande "sbagliate". Pensaci e vedrai che mi darai ragione.

  • davide provasi 7 giugno 2007 alle 11:20

    per andrea:
    se si dice che Allah apparendo e creando un uomo dimostrerebbe il creazionismo allora bisogna dare dignità a tutte le ipotesi dai folletti agli orchi.
    Tutto quello che non è negato è possibile.
    A naso mi pare che così niente sarebbe dimostrabile.
    Mi chiedo quindi: che PROVE ha a suo favore il modello creazionismo? che indizzi ci sono che sia lui il colpevole delle guerre, della soppraffazione, dell'altruismo e del pensiero artistico?
    Credo che finchè non ci sono almeno degli indizi (l'evoluzionismo ne ha a suo favore) una "teoria" sia meno realistica e pur avendo diritto a pari diglità forse è melgio spendere i proprio sforzi per catturare prima l'indiziato.
    Saluti
    Davide

  • jeff (e davide): ulteriori distinguo
    mi pare abbastanza evidente che l'unico valore di una teoria scientifica, o di un teorema matematico, risiede nella loro capacita` di predire il futuro.
    Ora, se per 1 o 1000 volte ho avuto conferme sperimentali di una teoria, (come e` il caso con la gravitazione di Newton, la relativita` di ristretta di Einstein, la teoria elettromagnetica di Maxwell,..) come Lei osserva giustamente non ho ancora dimostrato nulla (e per i teoremi matematici il discorso e` identico: potrei -rifacendo quell'esperimento che si chiama calcolo-arrivare a conclusioni differenti che in passato). Tuttavia, il belief humiano (frutto dell'evoluzione o di una creazione?) ci fa propendere per ritenere sufficientemente dimostrata la congettura in questione per adottarla nella vita pratica.
    Ben diverso e` il caso di un'ipotesi come l'origine evolutiva della specie umana, ipotesi certo elegante nella sua semplicita`, ma che nessun esperimento ha mai potuto ne' confermare ne' inficiare.
    Siamo qui ad un grado molto inferiore di certezza rispetto ad es. all'elettromagnetismo di Maxwell. Per convincerci che questo e` utile, basta credere che cio` che si e` verificato ieri si verifichera` oggi. Mentre per convincerci dell'evoluzionismo della specie umana, dobbiamo credere ciecamente che un giorno assisteremo PER LA PRIMA VOLTA a una speciazione a partire dalla specie umana, esperimento che proverebbe la teoria. A mio avviso siamo sullo stesso piano che credere che un giorno assisteremo PER LA PRIMA VOLTA alla creazione divina di un uomo. Creazionismo e evoluzionismo sono epistemologicamente sullo stesso piano.

    Non credo necessaria una replica sulle "domande sbagliate". Puo' trovarla da solo cercando di fare un esempio concreto di "domanda sbagliata". Vedra` che non ne esistono.

  • davide provasi 7 giugno 2007 alle 13:39

    per andrea:
    anche senza scomodare la scienza c'è da dire che anche non potendo prevedere il futuro se sono 33 anni che il sole sorge forse sorgerà anche domani mattina.
    Potrebbe succedere di no ma il grado di certezza è sicuramente significativo (a mio parere).
    Se ci sono indizi che nel passato ci sia stata un'evoluzione ma non una creazione divina direi che il grado di certezza dell'evoluzionismo è molto maggiore di quello del creazionismo.
    In questo blog sono stati riportati diversi esempi di casi di evoluzione (mi permetto di aggiungere gli esperimenti di evoluzione che sono stati fatti su software, usano di sicuro algoritmi basati sulla teoria dell'evoluzione e anche se non fosse questa a funzionare in natura credo abbiano dimostrato che potrebbe almeno funzionare anche con basi assolutamente matematiche) ma ancora non ho avuto un esempio di creazionismo. C'è un esempio semplice che ci puoi portare?
    Saluti
    Davide

  • Mi sembra che nel dibattito in corso tutti (Marco come lead auditor, poi Luigi, Davide, Jeff, ed io - più modestamente) sono sulla posizione di riconoscere validità scientifica alla teoria evoluzionistica. Tutti ... tranne Andrea, il quale sostiene che, non essando dimostrabile con proposizioni galileiane (riproducibilità e replicabilità dell'esperimento, nonché predizione di eventi futuri assimilabili), tale teoria non è scientifica, ovvero è tanto scientifica quanto il creazionismo.

    A parte il fatto che sia Marco, sia Luigi, sia Jeff (con competenze e culture scientifiche differenti tra loro) hanno fatto notare al Nostro gli errori delle sue proposizioni e lo hanno cortesemente invitato a leggere qualcosa in più sull'argomento (io ho letto Gould è controfirmo quanto scritto da Marco: l'evo-devo è palesemente in corso d'opera), c'è da aggiungere che il Nostro mostra alcune carenza sotto l'aspetto della metodologia scientifica tout court.

    Cominciamo dal principio base: in chimica (che poi applica il primo principio della termodinamica), soteneva Lavoisier, "nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma". La genetica e la biologia molecolare sono basate al 100% su reazioni chimiche di scambio, dismutazione ed ossidoriduzione, ergo applicano il principio di Lavoisier "in toto". Conseguentemente, se tutto si trasforma, le basi biochimiche della teoria evoluzionista si trovano già nel principio di Lavoisier, almeno "in pectore" (visto che piacciono tanto le citazioni latine).

    Non mi soffermo sui criteri biologici di validità scientifica della teoria evoluzionistica, perché Marco ha ampiamente risposto su questo tema (ma, come si dice in Sicilia: 'u pegghiu sordu ie' chillo ca nun voli sentiri) :-) . Mi limito solo a confermare, su base d’esperienza, quanto scritto già sui batteri da Luigi, avendo a che fare spesso con problematiche di depurazione acque e trattamenti dei fanghi (dove gli ecosistemi sono molto complessi - tra batteri, protozoi, miceti ed alghe - ed in continua evoluzione, tanto in ambiente aerobico quanto in ambiente anaerobico).

    Concordare sull’adeguatezza del modello evoluzionista per spiegare l’esistenza di specie animali e vegetali, comporta riconoscere già le più essenziali evidenze che tale modello comporta: cioè che l’evoluzione si basa su di un intimo intreccio (la terminologia filosofica indiana è qui più adatta perché parlerebbe di interdipendenza) tra competizione e cooperazione tra individui di ciascuna specie e persino di simbiosi tra specie differenti. Non solo, ma l’interscambio informativo (di tipo chimico, vibrazionale, fonico ed elettromagnetico) è tale da rendere necessario uno sviluppo evolutivo di organi di senso sempre più complessi e sofisticati (utilizzabili per scopi “estetici” anche in esseri senzienti che ci appaiono molto lontano dalla linea evolutiva che porta all’uomo). La scienza è in grado di dare conto e ragione, poco per volta con il procedere delle scoperte e della presentazione delle evidenze fenomeniche, di buona parte dei tanti aspetti problematici che è necessario spiegare per capire come si è aperta la via alla specie Homo Sapiens nel processo evolutivo della vita sul pianeta terra.

    Inoltre mi risulta (ma qui chiedo l’aiuto di Marco Cattaneo) che il modello evolutivo venga già utilizzato in alcuni ambienti informatici come simulazioni di realtà virtuale e/o di sistemi esperti, che permettano di seguire condizioni di “predizione” di eventi e situazioni di adattamento di entità in evoluzione. Quindi si può già parlare di qualcosa che si avvicina anche ad un modello predittivo.

    Poi ci sono gli scivoloni che fanno rimpiangere persino i fideisti più incalliti. Prendiamone uno a caso: “non archivio l’ipotesi creazionista come inutile o indimostrabile (perché poi indimostrabile? se domani apparisse Allah e creasse un uomo davanti ai suoi occhi non ne farebbe ipso facto la dimostrazione?)”. Qui si scivola sulla buccia della banana “galileiana” mangiata un attimo prima: infatti se Allah apparisse e creasse un uomo, non importa davanti agli occhi di chicchessia, sarebbero violate in blocco tutte le leggi della fisica teorica classica, relativistica e quantistica per cui non si dovrebbe rimettere in discussione solo l’evoluzionismo ma tutte le conoscenze scientifiche, incluso quelle replicabili e riproducibili, … a meno che … Allah non fosse in realtà un Cardassiano o un Vulkaniano o un Cyborg o un Krell o un Gouam! :-)

    Per concludere: una scelta razionale, documentata e supportata da evidenze fenomeniche e paleontologiche a favore dell’evoluzionismo, non è una scelta sic et simpliciter (ariecchive er latinorum :-) ) verso l’ateismo. Potrebbe solo volere dire riposizionare la spiritualità nel posto che le compete, cioè evitare di rincorrere in modo paranoico una divinità tappabuchi e burattinaia come l’Allah di cui sopra.

    Questa pretesa neutralità tra una società teista (sostenuta dai creazionisti) ed una ateista (sostenuta non si sa da chi) in fondo è soltanto una posizione sospetta d’ignavia, che risulta oltretutto una pericolosissima scivolata nel “Grande Nulla” ora che il Papa ha anche abrogato il Limbo. :-)

    A chi manca stavolta molto grossolanamente il rigore scientifico, ma anche il più banale buon senso logico !? :-|

  • " ... pare abbastanza evidente che l’unico valore di una teoria scientifica, o di un teorema matematico, risiede nella loro capacità di predire il futuro"

    ergo ... se il Mago Otelma enunciasse il teorema del poliangolo multilato ad n dimensioni e con questo predicesse che il Sig. Tizio domani mattina si romperà una gamba in Via Nomentana (casomai aiutato da un'opportuno intervento del socio di Otelma) ... ciò vuol dire che che il Mago Otelma è uno scienziato !? ... Stoccolma preparati !!!!! :-)

  • Andrea, sarò molto breve. Un esempio di domanda sbagliata? Questa:

    Perche’ l’evoluzione si e` fermata da circa un milione di anni (epoca dell’apparizione della nostra specie)?

    A essere sbagliato, e fuorviante, è il presupposto. L'evoluzione NON si è fermata da un milione di anni (nemmeno quella umana). Ogni volta che in un solo organismo muta anche un unico gene c'è al lavoro l'evoluzione darwiniana. Ciò non significa che ogni volta che muta un gene nasca una nuova specie. Ora, lei ammette che ci siano mutazioni genetiche nel DNA degli individui? A volte queste mutazioni sono favorevoli, perché conferiscono un vantaggio agli individui che le portano. Quegli individui, che per esempio hanno acquisito una resistenza alla malaria, trasmettono il loro gene "vantaggioso" alla prole, e questa alla prole. Finché l'intera popolazione sarà sostituita, per minore mortalità, da soggetti malaria-resistenti. Non è nata un'altra specie, ma la specie si è evoluta. Ecco, questa è l'evoluzione.

    Ho la sensazione che secondo lei il concetto di evoluzione abbia invece una direzione ben precisa. L'uomo sarebbe l'ultimo a essersi evoluto, in quanto specie superiore. Le assicuro che l'evoluzione non ha nulll a che vedere con la superiorità dell'uomo, reale o presunta che sia.

  • Mi accorgo che, sulle simulazioni informatiche del modello evolutivo, anche Davide ha informazioni simili alle mie. Chiederei a Marco se può effetture una ricerca di files ed url in tal senso. ... Il che chiuderebbe una certa polemica ... almeno sui modelli predittivi ... :-)

    Poi chi vuol continuare a credere alle "proprietà endocroniche della tiotimolina risublimata” ... facci pure e ... si legga Isaac Asimov. :-)

  • Mi permetto ancora una volta di intervenire, perchè voglio capire bene: il problema è la specie umana? Gli altri partecipanti insieme a me hanno contribuito con esempi riguardanti altre specie. Ma questi esempi sembrano non essere convincenti perchè non riguardano Homo sapiens. Solo che mi sembra che così si cada davvero nella metafisica. Se si dà alla nostra specie uno statuto particolare il ragionamento ha una sua logica. Ma questa è un'ipotesi non dimostrabile e non falsificabile, quindi non ha a che fare (mi pare) con la scienza. Il modello meglio in accordo con i dati disponibili e più "economico" ci dice che le forme viventi non sono differenti per quanto attiene ai meccanismi di base, richiamati per esempio dal moderatore.

    Il moderatore ha poi già fatto presente come esistano indizi molto precisi di eventi di speciazione che riguardano il genere Homo. Certo, in epoca storica nessuno ne ha osservati. Solo che la storia comincia circa 4000 anni fa. Un tempo molto ridotto per gli eventi di cui stiamo parlando.

    Per quanto poi riguarda la possibilità di prevedere gli eventi in base alla teoria sono ovviamente d'accordo che questa sia una delle caratteristiche delle teorie scientifiche. Solo che il livello di precisione non è sempre lo stesso e c'è un esempio che mi pare paradigmatico. Le leggi della termodinamica sono leggi scientifiche "serie". Ma non sono certo in grado di prevedere le caratteristiche del moto di ogni singola molecola (astraggo qui dalle problematiche legate al principio di indeterminazione, naturalmente). In biologia esistono delle leggi in grado di prevedere come si trasmettono i caratteri da una generazione all'altra all'interno delle popolazioni e di prevedere con buon grado di approssimazione anche il fissarsi di una mutazione nelle popolazioni fino all'insorgere di nuove specie. Vista la complessità dei fattori in gioco, queste previsioni non raggiungono il livello di precisione delle equazioni di Newton. Però anche le equazioni di Newton sono applicabili fino a un certo livello di approssimazione, al di là del quale non valgono più e bisogna ricorrere al modello einsteiniano.

    E infine una domanda (spero che non sia sbagliata): ma è proprio così necessario che il creazionismo abbia dignità scientifica? Voglio dire, le costruzioni scientifico-razionali sono uno dei capolavori della mente umana, ma non l'unico. Il Giudizio Universale di Michelangelo o i sonetti di Shakespeare non sono teorie scientifiche. Ma non sono certo meno ammirevoli degli elementi di Euclide o della Relatività speciale. In questa ansia di dare al disegno intelligente uno statuto scientifico mi sembra di scorgere un complesso di inferiorità, quasi un crocianesimo a rovescio. Si può benissimo credere nel Trascendente con la consapevolezza che, appunto perchè Trascendente, non lo si può comprendere con mezzi razionali ed è inutile tentare di costringerlo nei limiti della ragione.

    P.S.: mi sembra giusto dichiarare le mie competenze: sono un anatomo-patologo con la passione per le scienze "serie".

  • davide provasi 7 giugno 2007 alle 16:00

    Resto in attesa di un esempio concreto di creazionismo che sia ingrado di stare alla pari con gli esempi portati per l'evoluzionismo (che se ho capito bene come funziona ha dimostrato di funzionare per molti tipi diversi di sistemi complessi).
    Nel frattempo cerchero di vincere le mie paure e leggerò qualcosa dal sito http://www.harunyahya.com/

    Saluti
    Davide

    PS: Grandissimo Isaac :)

  • dr. Cattaneo

    io non contesto che esistano le mutazioni genetiche: chi potrebbe farlo?
    Se dicessimo che la teoria evoluzionista prevede solo delle mutazioni genetiche all'interno di una specie, allora la teoria evoluzionista sarebbe vera e l'evoluzione non si e` fermata.
    Se invece diciamo che la teoria evoluzionista prevede LO SVILUPPO DI UNA NUOVA SPECIE UMANA da specie differenti, allora e` giocoforza ammettere che da un milione di anni a questa parte, l'evoluzione della specie uomo non ha dato origine a nessuna nuova specie, dunque il meccanismo si e` apparentemente fermato.
    Il che notare bene non inficia e non confuta la congettura evoluzionista di Darwin-Mendel, ma solleva una perplessita` in piu' riguardo a questa congettura che non e` mai stata dimostrata.
    (Come non e
    Ora e` fin troppo facile bersagliarmi di lazzi, ma quello che nessuno nel blog ha potuto contestare e` che NESSUNA ESPERIENZA HA MAI MOSTRATO UNA SPECIAZIONE ALL"OPERA NEL CASO DELLA SPECIE UMANA.
    Dunque l'ipotesi dell'origine evoluzionista della specie umana non e` piu' dimostrata scientificamente di quella creazionista.
    Poi si puo' dire quello che si vuole, sui batteri, sul software, su Galilei, sui miei errori.. tutto inutile.
    Vorrei solo che qualcuno mi spiegasse quale e` la dimostrazione scientifica dell'origine evoluzionistica della specie umana.

  • La domanda "Perche’ l’evoluzione si e` fermata da circa un milione di anni (epoca dell’apparizione della nostra specie)?" e' sbagliata anche perche' la nostra specie, Homo sapiens, e' sulla terra da circa 200.000 anni. Prima c'era Homo erectus, un'altra specie.

  • Caro Andrea
    nella aritmetica 2+2 fa 4. Se ti viene 5 e' un errore, uno sbaglio. I teoremi in matematica vengono dimostrati non "calcolati". Il teorema di Pitagora si dimostra usando la logica e ragionamenti matematici, non si dimostra sperimentalmente ne a forza di calcoli bruti. Ma anche nel caso della matematica pura, errori di logica o di ragionamento sono sbagli. Possono capitare a tutti. SBAGLI, NON punti di vista alternativi o soggetti a fluttuazioni (come ogni esperimento). Quindi non si applica la statistica (2+2 = 4 in media piu' o meno 5%). Ne si applica la legge della "maggioranza". "La matematica non e' un opinione".

    In fisica un esempio di domanda sbagliata? "Perche' gli oggetti si muovono?"
    La domanda giusta e' "Perche' gli oggetti cambiano il loro moto?" Impari che la prima, di stampo aristotelico, e' sbagliata non appena ti confronti con la natura. La seconda, di stampo newtoniano, si rivela giusta non appena ti confronti con la natura. La domanda newtoniana e' buona, quella artistotelica e' cattiva = sbagliata. Quella newtoniana ti spiana la strada per cogliere un sacco di cose nuove e profonde, cioe' approfondisci la conoscenza di come funziona il mondo. Quella artistotelica ti mette fuori strada confondendoti e facendoti distrarre da tante cose secondarie e finisci per perdere un sacco di tempo senza imparare nulla di profondo.

    Le due domande non hanno lo stesso status. Le domande vanno messe alla prova. Ti renderai conto che non sono tutte uguali, che alcune sono migliori delle altre e che alcune sono pessime! Le domande buone sono rare, sono difficili da formulare. La maggior parte delle domande sono sbagliate, immature, inutili, sterili, sciocche, stupide, puerili,... Parlo per me: faccio tante domande ogni giorno, ma nella mia vita penso di aver fatto solo una manciata di domande decenti.

  • Sono interessanti i rilievi riguardo operazioni dubbie come "L'Atlante della creazione" e i chiarimenti sull'evoluzionismo. Nel caso esista, vorrei solo si liberasse un equivoco di base (o di contorno o di cornice); vediamo se si puo' esprimere in questo modo (c'e' un riferimento al "cretino" che Odifreddi assegna ai credenti cristiani in base anche all'etimologia della parola):
    Cosa vogliamo (o sottintendiamo) dire? Che Dio esiste? Che Dio non esiste ? E' lecito pensarlo, dirlo ? Automaticamente allora si hanno certezze al riguardo ? Non direi. Pero' se uno e' certo che non esiste allora ha una certezza, giusto ? Ma non e' cretino anche lui allora ? Invece no, non direi, in quanto quel tale (come quell'altro tale che invece ritiene che Dio esiste) sta usando lecitamente la sua ragione sovrastando i limiti della scienza: questa infatti non ha strumenti al riguardo ne' per affermare che Dio esiste ne' per affermare che non esiste. Insomma, e' vecchia la storia che a seconda se uno crede o non crede allora e' un cretino.

    Cordiali saluti
    Danilo

  • Jeff,
    grazie per lo stimolante intervento.
    2 + 2 = 4 non e` un teorema. "2 + 2" e "4" sono due convenzioni diverse per scrivere la stessa quantita`. Con un'altra convenzione potrei ancora scrivere "3 + 1" o "11 base3".
    Consideriamo invece dimostrazioni matematiche piu' significative, come quella dell'ultimo teorema di Fermat, o dei piu' recenti risultati di teoria dei campi, che occupano a volte centinaia di pagine per una singola prova.
    In questo caso, nessuno ci garantisce che ripetendo il lungo (settimane) esperimento di leggere o ripercorrere con la nostra mente (che e` una struttura fisica) la dimostrazione, un nuovo collegamento sinaptico ci mostri l'errore della dimostrazione, laddove altre menti hanno visto solo logica cristallina. Non e` la prima volta che matematici posteriori hanno trovato una pecca in dimostrazioni ritenute giuste, e chi si e` mai dilettato di software sa che il processo di individuare e correggere i "bugs" commessi da altri rappresenta piu' del 50% dell'onere di sviluppo.
    Chiamamoli "sbagli" se vuole, le ripeto non essendo professore non conosco la definizione "fisica" di sbaglio. Conosco solo strutture fisiche (ancor prima che biologiche) composte di sequenze di segnali elettrici scambiati tra neuroni che portano all'esito finale dell'esperimento riflessione, in modo assai variabile tra una persona e l'altra. Sempre nel software, si puo' individuare una "feature" come "bug", correggerla, per poi accorgersi che tale feature era tutto sommato piu' UTILE che la correzione stessa, ritornando quindi alla versione precedente. Democrito aveva postulato un sistema atomistico, Aristarco aveva postulato un sistema eliocentrico, entrambi erano stati bollati come sbagli dalla scienza antica aristotelica, e confutati. Le geometrie non euclidee sono state considerate a lungo errori, e si e` cercato fino a padre Saccheri di dimostrare il 5^ postulato di Euclide. Che dire del lungo valzer tra natura corpuscolare o ondulatoria della luce, per non parlare del caos assoluto attuale della string theory a 11 dimensioni.
    Non esiste quindi "vero" e "sbagliato". Sia in matematica che in fisica esistono costruzioni mentali che si rivelano piu' o meno utili quando confrontate alla realta` in cui viviamo.
    La differenza tra la domanda "perche' gli oggetti si muovono" e "perche' gli oggetti cambiano il loro moto" risiede solo nel fatto che la seconda implica un moto iniziale degli oggetti, che noi non percepiamo, muovendoci a nostra volta. Non esiste errore in alcuna delle 2 domande, esistono 2 strategie di modellizzazione della realta`, di cui una e` piu' semplice e trascura il moto iniziale degli oggetti, assumendo un sistema di riferimento comune e inerziale anche se noi e gli oggetti siamo invece soggetti ad accelerazione.
    Altrimenti si potrebbe anche obiettare che ogni domanda che contiene la parola "oggetti" e` sbagliatissima in quanto quello che noi percepiamo come oggetto non e` altro che una porzione mal definita del continuo spazio temporale, che una nostra costruzione mentale (frutto del fenomeno fisico di ricezione di stimoli fisici, loro filtraggio, e successiva pesante elaborazione elettrica), ci fa percepire come distinti dal background circostante.
    E` ovvio che in pratica non solo il linguaggio ma anche le teorie -elaborazioni mentali- e perfino il filtraggio degli stimoli ricevuti (ad es. non vediamo infrarosso e ultravioletto), tutto e` frutto di una strategia che ha l'utilita` pratica come obiettivo molto prima e molto piu' che la fedelta` all'ambiente percepito, fedelta` che si puo' anche chiamare verita`.
    Non userei quindi piu' la parola sbagliato che ha poco senso, ma UTILE o INUTILE.
    Interrogandoci quindi sulla teoria evolutiva della specie umana, e appurato che non ne e` stata data alcuna dimostrazione altrettanto rigorosa che per (ad es.) le equazioni di Maxwell, la stessa sara` degna di obliterare totalmente l'ipotesi creazionista quando potremo verificarne l'utilita` ad es. generando una nuova specie umana sulla base di stimoli ambientali. Fino ad allora, le dispute tr evoluzionisti e creazionisti saranno solo reminiscenze di quelle medievali fra nominalisti e realisti, e le scuole dovrebbero insegnare che sull'origine dell'uomo esistono 2 teorie non dimostrate: l'evoluzionista e la creazionista.
    Grazie di una risposta urbana e articolata.

  • REPETITA IUVANT:

    Affermare che il sole percorre un certo arco nel cielo, può anche essere utile per alcuni calcoli geometrici approssimativi (scambiando il punto fisso degli assi catesiani), ma è SBAGLIATO dal punto di vista astronomico.

    E su questo non ci piove: lo ha dimostrato Copernico, ribadito Galileo, confermato Keplero, sistematizzato Newton, verificato dagli astronauti ogni volta che compiono un viaggio spaziale. :-|

    Quindi, pur non avendo esperienza diretta dell'evidenza fenomenica, ma dando fiducia a chi quest'esperienza l'ha avuta, chi afferma che la terra gira attorno al sole (o più precisamente "si muove seguendo un'orbita ellittca in cui il sole occupa uno dei fuochi") dice una cosa VERA e GIUSTA; mentre chi afferma, in qualsivoglia forma, che il sole gira attorno alla terra dice una cosa FALSA e SBAGLIATA.

    Si provi a rispondere in modo "approssimativo e relativo" a questo tipo di quesiti quando si compilano i test GRE per l'accesso anche alla più "country" delle università americane ... e vediamo un po' se non si prende uno score inferiore a 100! (sonora bocciatura e un caldo invito "go to forest") :-)

    Forse a questo punto della discussione ci conviene rileggere le citazioni di Oscar Wilde ... una in particolare ! ... :-)

  • Ciao Andrea
    Non dimentichiamo da dove siamo partiti, cioe' che una teoria scientifica non puo' essere dimostrata. Quindi la domanda giusta da fare riguardo la teoria di Darwin (o la teoria delle stringhe in fisica) e' chiedere (pretendere) se e' falsificabile, non il chiedere (pretendere) che sia dimostrabile.

    Addesso stiamo discutendo sulla "natura" delle dimsotrazioni e degli sbagli. Parli infatti della fisicita' degli sbagli. Dici di "non conoscere la definizione fisica di sbaglio". Atteggiamento interessante. Personalmente sono una specie di platonico. Secondo me e' ovvio (banale) che un marziano farebbe fatica a capire all'inizio la nostra matematica, e noi la sua. Ma penso che dopo un periodo di traduzione si giungerebbe a trovare un accordo su giusto e sbagliato. Una volta che gli facciamo capire come percepiamo il mondo esterno e come ci siamo costruiti i nostri modelli (parli di equazioni di maxwell), direbbe "avete ragione" su molte cose, su altre avete "torto", e su altre ancora siete senza speranza. Certo che alcune cose sarebbereo "lost in translation", ma non tutte! E noi stessi capiremmo la parte costruttiva della sua critica. La spiegazione ultima di questo accordo risiederebbe proprio nella fisicita' ultima e comune di qualsiasi supporto fisico, umano o marziano che sia. Il mondo fisico comune e' fatto in un certo modo, anche se noi usiamo rappresentazioni inadeguate e provinciali. Sono convinto che una volta che un marziano incontra un solo orso grizzly, capira' da solo che se vede tre orsi entrare in una caverna e poi vede uscire solo due, e' meglio non entrare nella caverna. Sono un post-post-platonico. Puoi mettere tra virgolette tutte le parole della scenetta che ho appena imaginato ed argomentare all'infinito che sono tutti costrutti mentali e culturali, e il prodotto di complessi meccanismo neuronali (il marziani hanno neuroni?), ma alla fine il risultato e' che il marziano avra' capito 3-2 non fa zero e da li si puo' iniziare a capirci e a riconoscerci come coinquilini di un universo che ha delle proprieta' "oggettive" e non proprieta' qualsiasi.

    Riguardo la natura degli sbagli e della conoscenza relativa:
    La proposizione "Tutti gli uomini sono mortali, Jeff e' un uomo, quindi Jeff e' mortale" e' una proposizione che si dimostra giusta. Invece la proposizione "Tutti gli uomini sono mortali, Andrea e' mortale, quindi Andrea e' un uomo" non lo e', almeno negli U.S.A. dove il nome Andrea e' quasi sempre dato alle femmine. Questi sono esempi di proposizioni che sono giuste o sbagliate asseconda delle informazioni che abbiamo. Gli uomini, finora, sono mortali. Ma un giorno potrebbe nascere un uomo che non invecchia e non muore per cause "naturali" (finche' non cerca di attraversare una strada a Napoli). Invece la seqguente sequenza e' sbagliata, aria fritta, arbitraria, indipendentemente dalla conoscenza o ignoranza che possiamo avere del mondo. "Andrea' e' un uomo, esseri umani sono mortali (tra cui le donne), Andrea e' una donna".

    bye bye and take it easy.

  • Poi salta fuori che l'ipotetico Andrea del mio ultimo post potrebbe essere un ermafrodite. Hmmm... cattivo esempio.

  • egregio Jeff
    lei e` partito dall'idea che una teoria fisica non e` dimostrabile, a differenza dei teoremi matematici. Quindi le equazioni di Maxwell non sono piu' dimostrate dell'origine evolutiva dell'uomo.
    La mia posizione e` che esistono diversi gradi di persuasione dell'utilita` di una teoria scientifica o matematica.
    Il grado di verisimiglianza, quando non riusciamo a trovare prove contrarie (e` il caso dell'origine evolutiva come di quella creazionista dell'uomo).
    Il grado, superiore, di utilita` comprovata (che in genere si considera dimostrazione) quando grazie a questa teoria (che come tutte le teorie non puo' che descrivere il passato), ipotizzando tramite il belief humiano che il futuro sara` identico al passato, riusciamo a realizzare cose pratiche che non potremmo fare altrimenti. E` il caso delle equazioni di Maxwell, e di molti teoremi matematici.
    Parliamo ora del concetto di errore. Dal punto di vista di un modello puramente fisico del ragionamento, e` impossibile definire l'errore: ogni ragionamento e` una sequenza di segnali elettrici nel nostro cervello.
    Dato un problema qualsiasi (eseguire un parcheggio, calcolare la divergenza di un campo magnetico, determinare l'origine della specie umana), il nostro cervello produce una sequenza di segnali elettrici per arrivare ad una risposta.
    Alcune di queste sequenze si rivelano utili ed efficaci, altre no.
    Nel caso del parcheggio, una sequenza relativamente semplice porta a non rigare la carrozzeria o peggio.
    Nel caso della divergenza del campo magnetico, una lunga sequenza nel cervello di Maxwell porto' alla semplice risposta (0) che milioni di ingegneri e utenti hanno trovato utile.
    Nel caso dell'origine della specie UMANA, non trovo assolutamente che una delle due risposta (evoluzione o creazione) sia oggi piu' utile dell'altra, in quanto non puo' essere messa in pratica per ottenere vantaggi.
    Riassumendo quindi: non conosco una definizione di vero, falso, errore etc
    Credo anzi che nessuno la conosca, data l'esistenza in logica e matematica di infinite proposizioni indecidibili (Goedel).
    Considero comprovata o dimostrata una teoria quando posso utilizzarla per predirre qualcosa che in effetti si realizza. Cio' non mi garantisce che la stessa cosa si verifichera` per sempre, ma un atto di fede empirico nell'uniformita` della natura mi da` una ragionevole confidenza nella teoria. Cio' vale in fisica come in matematica: in effetti molte teorie sia fisiche che matematiche considerate vere per secoli sono state abbandonate e viceversa. Nel caso della matematica cio` e` avvenuto perche' l'esperienza "ragionamento" nella mente umana (sequenze di segnali elettrici) ha dato risultati differenti, e alcuni si sono mostrati piu' utili di altri.
    Nel caso -e chiudo- di una matematica aliena, avremmo probabilmente risultati simili (ipotizzo) non tanto perche' esista una struttura platonica ideale della matematica (congettura non piu' indimostrata di quella che ipotizzo), ma probabilmente perche' i segnali elettrici cerebrali che producono la loro matematica in una sorta di catallassi Hayekiana, funzionano come i nostri, sempre ipotizzando con Hume l'uniformita` della natura stavolta non ergodica ma spaziale.
    Grazie di una urbana e articolata risposta.
    Take it easy you too.

  • beh in realtà esiste un esempio di evoluzione in atto su specie non microscopiche. Ricordo da averlo letto al Liceo sul libro di Biologia.

    Siamo in inghilterra alla fine del novecento, esiste un tipo di mosca che vive in un foresta di alberi bianchi. è bianca pure lei, guarda caso come gli alberi, infatti i predatori che cercano di mangiarsela non riescono a distinguerla quando si posa sugli alberi, ed essa cosi si salva e può riprodursi.

    Un bel giorno vengono costruite industrie, e l'aria inizia a riempirsi di carbone. Succede che parte degli alberi della foresta diventi nera a causa delle emissioni di carbone. A questo punto, un biologo accorto ha notato che buona parte della popolazione di mosche era tornata nera!

    lo so che sembra una favola, però me la ricordo proprio cosi in quanto a suo tempo mi aveva molto colpito.

    Davide

  • davide provasi 8 giugno 2007 alle 15:13

    per andrea:
    "Nel caso dell’origine della specie UMANA, non trovo assolutamente che una delle due risposta (evoluzione o creazione) sia oggi piu’ utile dell’altra, in quanto non puo’ essere messa in pratica per ottenere vantaggi."
    se il punto è UMANA allora bisogna parlare di evoluzionismo della specie UMANA e creazionismo della specie UMANA in quanto l'evoluzionismo si è dimostrato utile per altre "classi" di entità viventi e non.
    Io tuttavia mi permetto di estendere l'evoluzionismo anche alla specie UMANA in base alla mia esperienza personale del mondo materiale.
    Resto ancora in attesa di un esempio di creazionismo non relativo alla specie UMANA che io possa sperimentare e che mi permetta di fare il salto mentale dal creato alla specie UMANA.
    Estendere la teoria del creazionismo della specia UMANA a tutto il creato non ha motivo di essere in quanto la mia esperienza precedente al momento non mi fornisce prove della sua validità neanche per la specie UMANA.

    Saluti
    Davide

  • Una volta mi capitò di leggere un libro di un testimone di Geova, mi pare si intitolasse "Ho camminato sopra l'arca di Noè". Tra le tante cose (cito a memoria) si diceva che i dinosauri sono scomparsi con il diluvio (forse stavano antipatici a Noè), che la Terra avrebbe si e no 6000 (seimila) anni e che la tecnica del carbonio 14 sarebbe una cavolata. Però non nega l'evoluzione, ma dice che sia partita dopo il diluvio.
    Ma la cosa più bella erano le foto dell'arca di Noè. :-D

  • Anche a me è capitato di visionare quel testo dei Testimoni di Geova, facendomi matte risate.

    Ma il caso più interessante l'ho vissuto in India, durante una cena con due managers indiani (uno indù e l'altro sikh). Entrambi erano accesi sostenitori del darwinismo (si badi bene non delle impostazioni più moderne dell'evo-devo, ma proprio della lotta per la sopravvivenza e della selezione naturale del più forte sostenute dal primo Darwin). Bene entrambi facevano derivare le loro convinzioni dai principi fondamentali delle loro credenze religiose: uno citava il Ramayana e la presenza dell'esercito degli uomini-scimmia guidati da Hanuman, mentre l’altro citava il Grant Sahib ed il fatto che Dio avrebbe creato tutti gli esseri viventi, e non solo gli uomini, con l’ordine che si evolvessero e si sviluppassero nella ricerca dell’equilibrio e della saggezza.

    Hanno persino cercato di convincermi che il loro concetto di reincarnazione è più vicino alla teoria evoluzionista di quanto non lo sia la nostra visione religiosa di un aldilà dopo la morte. Non mi hanno convinto, però … tempo dopo, ricordando quella conversazione conviviale ho capito cosa intendesse dire il nostro Piergiorgio Odifreddi quando sostiene che: è meglio essere atei, e se proprio non ci riusciamo è meno rischioso essere politeisti che monoteisti.

    La polemica è talmente arcaica che ne ho ritrovato tracce in uno scritto di Isaac Asimov datato all’inizio degli anni ’80 del secolo passato.

    “I creazionisti appaiono come coloro che sono dalla parte della Bibbia e della religione (e anche dalla parte della mamma, del baseball e della torta di mele), mentre lo scienziato viene facilmente inquadrato come uno contrario a tutto questo. Il pubblico, quindi, tende a porsi chiaramente dalla parte del creazionista, e ciò confonde e demoralizza ulteriormente lo scienziato.
    Cosa dovrebbe fare allora lo scienziato?
    Mi sembra che dovrebbe rifiutare il dibattito con questi show-men nei termini da essi imposti, se non ha un talento particolare per la botta e risposta. E, se pensa di averne il talento, non dovrebbe preoccuparsi di difendere l’evoluzione; dovrebbe cercare di costringere l’avversario a esibire le prove in favore del creazionismo. Dal momento che non ce ne sono, il risultato sarebbe indubbiamente umoristico.”
    Isaac Asimov in “Perdere il confronto”, da “Il Vagabondo delle Scienze” pagg. 45-46, ed. Oscar Saggi Mondadori – 1997.

  • prendo spunto dagli ultimi interventi di Andrea e Jeff Wyss.

    a favore di Andrea, e contro Jeff (vi prego di non prenderla in senso personale! :) ), mi associo alla richiesta di utilità per una teoria scientifica. anche se questa utilità può esprimersi a livelli diversi (conoscitiva piuttosto che applicativa), non credo che la matematica basti.
    tre orsi sono più di due ma l'altro può essere morto e valere 0... in effetti mi sono sempre considerato aristotelico.
    un esempio classico di inutilità: la congettura di Berkeley. qualsiasi cosa rientri nella mia esperienza potrebbe essere una proiezione della mia mente. come confutarlo?... ma è un'affermazione oziosa: se anche lo credessi, non aggiungerei nulla alla mia conoscenza, quindi tanto vale "fingere che" tutto esista.

    Proprio in questo senso, l'evoluzionismo è (contro Andrea) uno strumento epistemologicamente utile. Ad esempio, posso testare un farmaco su un animale, ed aspettarmi che abbia sull'uomo un effetto simile, in virtù dell'omologia (imparentamento) tra l'uomo e l'animale; anzi un effetto tanto più simile quanto maggiore è l'imparentamento. Solitamente questo accade, non è una prova ma se non accadesse dovrei popperianamente rigettare la teoria.
    Le scienze biologiche non sono strettamente matematiche predittive e "platoniche". C'è spazio per il caos e gli accidenti storici, quindi si devono adottare strumenti un po' diversi, come la statistica. La teoria evolutiva non può sostenere che se ripartissimo, l'evoluzione si svolgerebbe allo stesso modo; ma può sostenere che una cosa in grado di replicarsi e mutare (non necessariamente un essere vivente) è soggetta ad evolvere.

  • … Ah! Dimenticavo che, preso da voglia di capire, tra sabato e domenica mi sono messo a rileggere … a spizzichi e bocconi … due testi dello scienziato e teologo Teilhard De Chardin (1881-1955): “L’Apparizione dell’Uomo” e “La Visione del Passato”. Avevo già letto anni fa “Il Futuro dell’Uomo”, ma le nuove riletture confermano ciò che stiamo indicando in molti. Per questo studioso, e per di più teologo, la cosiddetta ipotesi evoluzionista, non è una teoria, è un fatto scientificamente assodato, nonché confermabile con evidenze paleontologiche e fenomeniche. E se lo dice un teologo :-) … (by the way George Coyne – previously director of the Specula Vaticana – seems to think it closely) :-)

    Poi qualcuno sta magari utilizzando le idee di Teilhard De Chardin con l’obiettivo di dare “consistenza” al Intelligent Design, ma questa è un’altra storia … :-|

  • Antonio
    grazie per la risposta.
    Per la prima volta leggo sul blog un argomento ben impostato e secondo me metodologicamente corretto.
    Siccome i farmaci testati su certi animali, hanno sovente effetti a volte anche benefici sull'uomo, cio' prova (nel senso Peirciano di una affermazione necessariamente utile) per lo meno una similarita` strutturale tra questi animali e l'uomo.
    Ci avviciniamo alla prova delle congetture di Darwin/Mendel.
    Ma a mio sommesso avviso resta ancora un considerevole salto logico non facile da compiere con le attuali conoscenze.
    Certo la macchina umana e` simile a quella di molti animali, e puo' essere curata con molecole simili a volte identiche.
    Ma non vedo come cio' possa dimostrare che da questi animali si sia auto-generata. Forse si' forse no.
    Similarita` strutturale non implica in alcun modo auto-evoluzione.

    Se sappiamo che i batteri auto-evolvono e per cosi' dire "speciano", lo dobbiamo all'esperienza diretta di questo fenomeno, per la quale non riusciamo a misurare alcun intervento divino, non lo inferiamo certo razionalmente da una similarita` strutturale tra le differenti specie di batteri.
    Anche una roccia di perowskite ha struttura simile a quella di gabbro, e puo' essere manipolata in modo simile, tuttavia in alcun modo possiamo dire si sia autogenerata dall'altra.
    Le varie generazioni di robot create dall'industria giapponese potrebbero immaginarsi autoevolute l'una dall'altra, dato che hanno struttura simile e certamente si possono curare con metodi simili.
    Argomento simile potrebbe essere portato per la tesi creazionista.
    L'uomo, creato da Dio a sua immagine e somiglianza e` dunque capace di dominare la Natura e piegarla ai suoi fini. Se cio' non riuscisse, la teoria sarebbe popperianamente refutata. Invece riesce sovente (come riesce sovente ma non sempre curare uomini con le stesse molecole usate per gli animali), e allora cio' costituisce una prova parziale della teoria creazionista.
    Ma l'argomento e` fallace perche' dominare la natura non implica essere stato creato da Dio. Cosi' come avere struttura simile a certi animali non implica essersi autogenerato da essi.

    A me non interessa che qualcuno dica "lei ha ragione", in ogni caso non avverra' mai. Il mio scopo sara` raggiunto se anche una sola persona sul blog avra` capito quanto e` problematico l'argomento "origine dell'uomo" e quanto e` delicato epistemologicamente, aldila' delle facili certezze dell'uomo della strada.

  • l'ultimo post di andrea è stato molto chiarificatore per me.
    Ho cercato di immaginare un marziano che negli anni vedesse arrivare sonde sempre più evolute. Potrebbe pensare che siano una specie in evoluzione o che ci sia un creatore dietro. Fino a che il marziano non arrivasse sulla terra o viceversa il dilemma sarebbe irrisolvibile.
    In questo caso entrambe le ipotesi di evoluzionismo e creazionismo avrebbero pari dignità. Ma se per scienza si intende analisi del mondo materiale, il creazionismo, che ha come base un essere al di fuori della natura, non ha dignità come ipotesi SCIENTIFICA perchè parte da basi diverse.
    Nel caso del marziano l'ipotesi evoluzionista sarebbe sbagliata ma scientifica.
    Il pensiero mio personale che volevo esprimere è in definitiva che il creazionismo non ha le basi per essere ammesso in un dibattito che si occupi di scienza.

    Saluti
    Davide

    ps: nel caso del marziano forse l'ipotesi dell'evoluzionismo sarebbe corretta in quanto a evolversi sarebbe la tecnologia umana??

  • una domanda per chi ne sa di più:
    l'aumento delle allergie negli ultimi anni non potrebbe essere una dimostrazione che la popolazione dei paesi occidentali si è evoluta in risposta a un ambiente più asettico e più vivibile anche per gli allergici??
    Saluti
    Davide

  • Davide c’è un’altra possibilità: il marziano prende una grossa ‘hantonata (per dirla alla fiorentina). Invece di cercare il “creatore” delle sonde, assume sic et simpliciter (… a propo’ … ma i marziani parlano latino! :-) ) che quello è il Creatore e Signore del cielo (rosso di marte) e della terra … pardon … di marte e di tutte le cose visibili (e sono tante perché i marziani vedono nell’infrarosso fino a 1570 nm) ed invisibili … ecc. … ecc. … Eh sì, purtroppo sono "cronache marziane" … anche senza Ray Bradbury :-)

  • Per Davide: l'aumento delle allergie è dovuto (anche) a una classe di anticorpi specializzata soprattutto contro i parassiti interni (vermi, per intenderci), rimasta improvvisamente disoccupata ma ancora reattiva. Più che altro, è un'evidenza che l'ambiente non è un dato statico.

    Ma comunque se vogliamo vedere l’evoluzione umana all’opera, non è un problema (esempi portati da Cavalli-Sforza: oltre al banale colore della pelle, l'intolleranza al lattosio, l'anemia falciforme, la forma del naso). Se poi vogliamo una dimostrazione che quello che abbiamo visto è vero, non c’è e non serve. Chiedere una dimostrazione di un fatto storico è un’improprietà logica.
    Inoltre, non capisco perché l’evoluzione in sé non sia un problema, mentre l’evoluzione umana sì.

    Ho l’impressione che a volte non sia chiaro il soggetto dell’evoluzione darwiniana: né le specie né gli individui, ma popolazioni. La speciazione è un effetto collaterale dell’evoluzione, non certo una necessità, tanto più che il concetto di specie è molto sfumato.
    Così come è un fraintendimento l’argomento della predittività: non si predice *che* avverrà una speciazione! Piuttosto, che in due specie simili un farmaco agisce in modo simile.
    Ed anzi in un'ottica evolutiva sono legittimato a chiedermi se ciò avvenga; mentre in un'ottica creazionista, se anche avvenisse, sarebbe un capriccio di Dio, un caso particolare, e non si può fare scienza (e cultura) su casi particolari non correlati.

  • Le argomentazioni di Andrea appaiono vieppiù confuse e pretestuose.

    Quella che è stata definita “la macchina umana” non è banalmente simile a “quella di molti animali”. Nel confronto con gli altri animali, e persino con molti organismi unicellulari, è costituita dagli stessi mattoni chimici, è sottoposta alle stesse leggi fisiche, ha una strettissima parentela fisiologica, mostra un’accurata e convalidata analogia d’impostazione logica a livello macromolecolare e cellulare. Ciò non è un puro accidente dovuto ad una somiglianza strutturale tra specie differenti, ma è un’evidenza sperimentale confermata da migliaia di prove di laboratori chimici, fisici, fisiologici, medici, veterinari, agrari e persino tecnologici. :-|

    Tirare in ballo le rocce (non solo la perowskite o il gabbro, ma qualsiasi altro agglomerato eruttivo-intrusivo contenente pirosseni ed anfiboli), mentre si sta parlando di biologia, è come quel Pierino che, al quesito di come fare a trasportare da una riva all’altra del fiume un cavolo, un agnello ed un lupo, risponde che suo padre fa il vigile urbano e sta mettendo la multa sul parabrezza della professoressa ! :-)

    Un po’ più pertinente è l’accenno alle “varie generazioni di robot create dall’industria giapponese”. Eppure qui, l’ansia di dimostrare una tesi indimostrabile, fa perdere di vista la realtà: ci sono prove incontrovertibili che qualcuno progetta e fabbrica (i giapponesi appunto … ma non solo loro anche a Torino si fa qualcosa) queste entità che hanno struttura simile tra loro e che si possono riparare, assolutamente non curare, sempre con lo stesso metodo tecnologico. E i giapponesi, ma anche i torinesi, si sa, non sono Dio … o no!? :-)

    L’uomo, in quanto specie Homo Sapiens, non è affatto capace di dominare la natura e piegarla ai suoi fini. Quello che è capace di fare è di applicare alcune leggi della natura, che scopre ma non sempre padroneggia, a fini tecnologici e speculativi (dal punto di vista economico). I primi accenni di “dominio sulla natura” si potranno riscontrare solo quando questa specie, o un suo derivato, arriverà allo sviluppo di una “civiltà di tipo I” (vedasi “Mondi Paralleli” di Michio Kaku pagg. 336-351 ed. Le Scienze), mentre nella fase attuale l’umanità è ancora in una “civiltà di tipo 0”. Per il momento l’uomo è solo capace di creare danni a se stesso, alla sua salute ed a quella di molti altri esseri senzienti, … ed in questo, occorre ammetterlo ... ci riesce da dio … :-)

  • Si chiede giustamente Antonio: “… non capisco perché l’evoluzione in sé non sia un problema, mentre l’evoluzione umana sì”.

    Infatti questo tipo di logica dei “forse sì, forse no” non risulta affatto chiara: se si volesse difendere solo il creazionismo, pur non avendo prove scientifiche di alcun genere, basterebbe dirlo e la discussione passerebbe poi in un altro blog, su altri siti, perché non ha nulla a che vedere con le tematiche della scienza.

    Quindi non è solo una mancanza di comprensione circa il soggetto dell’evoluzione (specie, individui o popolazioni che siano). Il problema non è la speciazione nell’evoluzione, e neppure le sfumature per arrivare al concetto di specie. 
Il problema è proprio che, pur sapendo che “non si può fare scienza (e cultura) su casi particolari non correlati”, c’è qualcuno che pretende di far passare per scientifico qualcosa che scientifico non è mai stato (per ammissione degli stessi teologi creazionisti, almeno nelle chiese cristiane).

    Di conseguenza, non c’è nessun “considerevole salto logico” da compiere per accettare la dimostrazione scientifica che la specie Homo Sapiens si è evoluta partendo da altre specie Homo, e prima ancora da altre specie ancor oggi imparentate con le scimmie. C’è solo da accettare l’evidenza, tra l’altro facile da farsi con le attuali conoscenze purché si abbia la voglia di ascoltare e di leggere.

    Un problema in realtà c’è; ed è evidentemente un problema di carattere psico-logico, oltre che teo-logico; e quello sì che non è facile da affrontarsi, neppure con le attuali conoscenze di psicologia analitica. Infatti “le facili certezze dell’uomo della strada” sono sempre state tutte a favore delle diverse varianti del creazionismo. Perché l’uomo della strada (auf deutsch: der Massenmensch) passa e va, non ascolta e non legge, si limita a seguire l’umore dei suoi mal di pancia.

    Il problema è che, psicologicamente parlando, si può essere vittime di un imprinting dogmatico, cioè della paura inculcata che se non c’è quel Dio, con quelle caratteristiche, tappabuchi e burattinaio, a muovere i fili dell’universo e della vita … allora non c’è nulla ed è la catastrofe per tutti!

    Quindi l’argomento dell’origine dell’uomo non è affatto così problematico come si vuol far credere, a meno che il problema non risieda nelle paure mentali che ciascuno di noi si crea con favole e mitologie.

    Inoltre non c’è alcuna delicatezza epistemologica da adottare nella discussione, tra cosa è scientifico e cosa non lo è, confrontando l’evoluzionismo con il creazionismo. A meno che non si voglia confondere volutamente, l’epistemologia con la teologia. Perciò, se si vuole difendere una tesi teologica, lo si faccia pure, ma si abbia almeno il coraggio di ammetterlo … a meno che non si ha anche paura di confrontarsi con altre tesi teologiche che hanno già rigettato l’assunto!

  • antonio
    pur rileggendo piu' volte il suo ultimo messaggio non sono assolutamente riuscito a capire cosa volesse sostenere e in che modo proponga di superare il salto logico tra similarita` con altri organismi, adattamenti all'ambiente della specie umana, da una parte, e autogenerazione della stessa dall'altra.

  • Andrea, il principio base che sta sotto alla teoria evoluzionistica non mi sembra cosi difficile da capire !

    Chi è adatto alle condizioni ambientali sopravvive e si riproduce di più di chi non è adatto, e cosi prima o poi alcune caratteristiche diventano comuni a tutti gli individui di una specie.

    Mi sembra cosi limpido e chiaro, oltre che semplice, che non vedo motivo di opporsi a quest'idea.

    Davide

  • Andrea,
    quello che voglio sostenere è questo: abbiamo un'ipotesi operativa che da un lato si adatta a spiegare un grande numero di osservazioni (tra cui le similarità tra specie e le differenze entro una specie), dall'altro è predittivamente molto efficiente.
    Quindi, a chi importa il salto logico? Funziona! tanto basta.
    È un'ipotesi di lavoro, non una Verità. Non ha senso richiedere un valore di verità per uno strumento. Per come la vedo, la scienza è un mestiere, non una religione.

    Se ho interpretato bene, lei non si schiera a favore del creazionismo o dell’evoluzionismo: li dichiara entrambi non giustificabili logicamente. Tuttavia, in un definito ambito (la scienza), un approccio funziona, l’altro no. Allora non so se l’evoluzionismo sia logico; però è logico che io ragioni da evoluzionista mentre faccio scienza. L’atteggiamento scettico è un buon punto di partenza, ma poi si deve decidere.

    Approfitto per chiedere spiegazione di questo termine: auto-generazione, auto-evoluzione e simili. Una specie, ammesso che abbia una sua definizione dopo l'evento di speciazione, sicuramente non l'ha prima! Auto-generarsi mi dà l’idea che sappia già dove vuole arrivare…

    Bernhard riprende il fattore psicologico: noi umani ci poniamo in una posizione privilegiata. Io mi occupo di piante e mi innervosisce sempre un po’ che la stragrande maggioranza dei discorsi sull’evoluzione riguardino animali, anzi mammiferi; e con una visione più ampia si vedrebbe che, dal punto di vista scientifico, siamo solo uno dei molti casi possibili. Sarebbe una buona lezione di umiltà per l'animale uomo.

  • sig. Antonio

    per salto logico non intendo una difficolta` interna, intrinseca alla teoria dell'evoluzione biologica. Per salto logico intendo la pretesa indimostrata di inserire la specie umana nell'ambito di tale teoria.
    Se abbiamo predetto fenomeni e usato con successo la teoria nell'ambito delle piante e di certi organismi definiti "inferiori", cio' non implica che essa possa ritenersi a priori utile o dimostrata in quello che fino a prova contraria e` un ALTRO CAMPO, quello della vita umana.
    Altrimenti, perche' non applicarla alle particelle elementari e alle quotazioni di Borsa?
    Se propendo nei campi succitati (piante, batteri) per l'ipotei evoluzionista, e` perche' ho potuto verificarla con esperienze. Nel campo della vita umana, invece come lei ha ottimamente rilevato, mi guardo bene dal prendere posizione a favore dell'una o dell'altra ipotesi, non conoscendo esperienze conclusive e non fidandomi del ponte che molti vorrebbero tendere tra batteri e uomo, che non mi pare fondato su alcunche'. (salto logico).

    Per generazione di una specie intendo semplicemente evoluzione da una specie "inferiore" Cervello, laringe, mano di un primate che diventano umani. Non riesco a capire cosa dimostri sia stato fatto da un intervento "divino", non riesco a capire cosa dimostri sia stato fatto senza un intervento "divino". (auto-)
    E metto divino tra virgolette perche' per divino non intendo necessariamente il contatto del dito di un signore con la barba che sta sulle nuvole. Potrebbe essere il training cerebrale davanti a una pietra nera che emette segnali elettromagnetici. Potrebbe essere una mutazione genetica seguita ad una sapiente irradiazione nucleare. Tutte cose non contemplate dall'ipotesi evoluzionista di auto-adattamento piu' o meno random all'ambiente, ma causate da un evento eccezionale, provocato da una volonta` superiore o quantomeno dall'incontro fortuito con una civilta` superiore.

    Contesto infine quella che a lei pare una necessita` di decidere. Dovrei decidermi tra l'ipotesi evoluzionista e quella creazionista (relativamente alla specie umana) SOLO SE dovessi compiere degli atti pratici che dipendono da tale decisione. Non e` cosi'. Le assicuro che tutto quello che faccio (dalla doccia la mattina ai momenti di intimita` della sera) e` perfettamente compatibile sia con l'ipotesi creazionista che con quella evoluzionista. E non vedo assolutamente perche' dovrei sostenere con forza una cosa che ignoro totalmente, non avendo come i responsabili dei giornali il dovere contrattuale di propagandare la linea politica del proprietario.

  • Scrive Antonio: “approfitto per chiedere spiegazione di questo termine: auto-generazione, auto-evoluzione e simili”. Infatti sono termini non scientifici utilizzati per mascherare una posizione ideologica, solo apparentemente distaccata ma sostanzialmente faziosa. Infatti, Antonio, hai perfettamente afferrato il concetto quando dici “auto-generarsi mi dà l’idea che sappia già dove vuole arrivare …”

    Mi scuserai se insisto sul “fattore psicologico”, ma è più che evidente come tutte le argomentazioni pretestuose portate contro il modello evoluzionista, siano in realtà dettate dalla paura di non avere in natura quel ruolo da essere superiore (Übermensch). Quest’insistenza a voler escludere a tutti i costi l’uomo dalla linea dell’evoluzione biologica nasce solo da un irrisolto problema psicologico; solo così si può interpretare una frase del tipo “la pretesa indimostrata di inserire la specie umana nell’ambito” della teoria dell’evoluzione. Infatti tutti i partecipanti al dibattito, che si acculturano (o stanno lavorando) nel campo della biologia, hanno la stessa impostazione sulla teoria e sul metodo evoluzionista: lo accettano per tutte le specie viventi del pianeta terra, uomo incluso.

    Hai perfettamente ragione: noi umani ci poniamo troppo spesso in una posizione privilegiata, frutto di arroganza; questa impostazione ideologica ha un nome: antropocentrismo. È una distorsione mentale che permea persino gran parte delle grandi religioni, le quali sembrano parlare di spiritualità, ma in realtà parlano più spesso di proiezioni antropomorfe delle nostre congetture mentali e dei nostri irrisolti problemi psicologici. Anche quest’aggrapparsi disperato ad ipotesi fantascientifiche (“training cerebrale davanti da pietra nera che emette segnali elettromagnetici” – “mutazione genetica seguita da sapiente irradiazione nucleare” – “incontro fortuito con civiltà superiore”: tutte cose che confermerebbero solo la teoria evoluzionista nella sua accezione più universale) non è altro che fuga dalla realtà dell’essere una specie tra le tante (un essere senziente di pari dignità come tutti gli altri, direbbero i monaci buddisti).

    Condivido quindi lo spunto che lancia Antonio; ma l’ho già espresso in forma indiretta quando ho spesso accennato al concetto che l’evoluzione non è solo una teoria è anche un metodo per analizzare tutte le “storie” che incontriamo nell’universo che stiamo esplorando. In fondo si è già fatto cenno ad un altro “mondo” che non è né animale né vegetale: quello dei batteri, che la moderna biologia trova sempre più improprio assimilare ad uno dei due precedenti. Ben vengano quindi anche interessanti considerazioni sull’evoluzione nel mondo vegetale.

    Abbiamo in verità un gran bisogno di una visione più ampia che ci faccia capire quanto è presuntuoso il voler essere “altro” rispetto ad un macroprocesso naturale che si chiama sviluppo evolutivo della vita sul pianeta terra. In realtà non tutto è perduto perché, non solo dal punto di vista scientifico, ma anche per certe impostazioni spirituali orientali (le scuole del Dharma e del Vedanta), siamo solo uno dei molti casi possibili, e neppure necessariamente il meglio riuscito, ma solo quello più aggressivo che mette in atto la forma più distruttiva di parassitismo della vita sul pianeta.

    Eh sì, sarebbe davvero una buona lezione d’umiltà per un animale che ha la presunzione di definirsi Homo Sapiens.

  • per Andrea:
    se ho capito bene per te l'uomo va escluso dai processi evolutivi (fino a dimostrazione certa)... ma mi risulta che popolazioni cellulari all'interno del corpo umano possono comportarsi come colonie batteriche in evoluzione (chiedo conferma a chi ne sa di più, come credo accada nel caso delle malattie autoimmuni).
    Quello che ancora non capisco è quale aspetto dell'essere umano non è accettabile che sia sottomesso alle leggi evolutive.
    Se non erro si parla anche di evoluzioni di culture e società, tipo le società centro americane.
    Credo che l'esclusione della specie umana dal processo evolutivo andrebbe giustificata altrimenti mi ritroverei a dover dimostrare l'evoluzione per ogni singola specie dai batteri alle balene. Si perderebbe l'utilità della ricerca di regole generali. Sarebbe come chiedere di dimostrare che la somma degli angoli di un triangolo è 180° per ogni singolo triangolo esistente ogni volta che viene disegnato. Se gli oggetti hanno le stesse caratteristiche perchè non devono essere sottoposti alle stesse leggi e regole?
    Le poche caratteristiche peculiari della specie umana sono sufficienti a giustificarne l'esclusione? sono sufficienti a farne un caso particolare, ossia a renderla immune a processi che si sono dimostrati validi sia per idee che per esseri viventi?

    Saluti
    Davide

  • Davide,
    forse le poche caratteristiche peculiari della specie umana, non solo non sono sufficienti a giustificarne l’esclusione dal processo evolutivo della vita sul pianeta terra, ma non sono più neppure sufficienti a farne un caso particolare.

    Si consulti a riguardo l’intervento del 14/06/2007 dal titolo “Ci vuole una cultura bestiale”, su radio3scienza, anche attraverso l’indice:

    http://www.radio.rai.it/radio3/terzo_anello/scienza/index.cfm

    Le obiezioni contro l’evoluzionismo si fanno vieppiù deboli.

  • Andrea,

    Rivendico la necessità di decidere, in quanto centrale nel mio ragionamento. Infatti lei COMPIE atti pratici quotidiani: può decidere di curarsi con l'aspirina o l'acqua santa; se ha gatti o cani, interpreta il loro stato d'animo (cioè sente "qualcosa in comune" con loro); può riciclare la carta o pregare perché piova. In questi atti, lei sceglie. D'accordo, uno non deve pensare tutto il tempo "evoluzione! evoluzione!": a volte (spesso, quasi sempre) nella vita quotidiana non serve, infatti sto sostenendo che l'evoluzionismo è uno strumento, e che riguarda l'attività scientifica. "La rete serve per catturare i pesci; catturati i pesci, si ripone la rete" (da Zhuangzi).
    Se non fosse legato alla pratica, converrei che sarebbe solo un insieme di parole. Ma il motivo che trovo per inserire nella teoria anche la specie umana, è semplicemente che la teoria funziona in pratica, al di là di qualsiasi dimostrazione.

    A parte che non sono affatto convinto che la vita umana (in senso biologico) sia un altro campo rispetto alla vita di altri organismi, si chiede perché non estendere il concetto di evoluzione ad altri campi. Beh, si fa e con successo, naturalmente con gli opportuni adattamenti, ma l'evoluzione è un fenomeno che riguarda tutto quanto sia in grado di variare e replicarsi in un "ambiente" limitato (che può rappresentare tanto lo spazio fisico, quanto le risorse alimentari o lo spazio in memoria). Alcuni esempi: la linguistica; gli automi che imparano dai propri errori (euristica, si chiama così?); le reti neurali. Esistono anche deviazioni (come la sociobiologia), che di solito partono da premesse arbitrarie.

    Bernhard dà un'ottima definizione: l'evoluzione è un metodo per analizzare le “storie”. La realtà sussiste perché ha una storia, non perché abbia una ragione. Verità e realtà sono due cose diverse.

  • Il concetto che " l’evoluzione è un metodo per analizzare le “storie” " non è del tutto farina del mio sacco. L'ho ricavato da alcuni testi di "cultura umanistica" la cui lettura potrebbe fare da "svito" a qualche bullone arriginito dall'epoca del liceo (a me è servito).

    M. Ceruti "La Danza che Crea. Evoluzione e Cognizione nell'Epistemologia Genetica" ed. Saggi/Feltrinelli - 1989
    M. Ceruti "Evoluzione e Conoscenza" ed. Saggi/Feltrinelli - 1992
    G. Bocchi - M. Ceruti "Origini di Storie" ed. Saggi/Feltrinelli - 1993

    Per fortuna Albert Einsten aveva commentato già nel lontano 1918 che

    “Rafiniert ist der Herr Gott, aber boshaft ist er nicht” by Albert Einstein.

  • sig. Antonio,
    Se il salto dallo scimpanze` all'uomo e` avvenuto per intervento alieno, cio' significa che non dovrei prendere piu' l'aspirina? Non la seguo molto.
    E` errore grossolano confondere l'adattabilita`delle reti neurali e l'evoluzione umana. Una rete neurale impara dall'esperienza e si automodifica, come fa uno scimpanze`.
    Ma non da` origine in nessun caso da sola ad un nuovo tipo di rete neurale, con caratteristiche diverse e NON BACKWARD-compatibili con se stessa prima del salto evolutivo come avvenuto con la comparsa della specie uomo.

  • Ringrazio Andrea per l'opportunità di questo confronto: uno stimolo per me orfano di Gould per non smettere di ragionare su idee sedimentate.
    Però non vorrei che questo forum diventasse una specie di duello tra me e lui...

    Forse devo chiarire che non sostengo una scelta contro l'altra e più scelte possono anche convivere, ma probabilmente uno darà priorità a quella che ritiene più efficace. L'utilità epistemologica dell'evoluzionismo è che descrive contemporaneamente un sacco di aspetti che riguardano anche direttamente la mia vita quotidiana, e non solo la setta esoterica degli scienziati o la politica editoriale. E' comodo perché un solo strumento si adatta a molti problemi: una specie di coltellino svizzero :) .
    Nelle reti neurali quello che evolve non è la rete in sé, quanto il modello che la rete adotta per fittare dei dati. Il modello evolve in un "ambiente" che è la rete, così come le idee (i memi, direbbe Dawkins) evolvono in uno scimpanzé che si adatta.
    Ma non nascondo che non è il mio campo: cosa significa backward-compatibilità?

  • sig. Antonio,

    sono lieto del fatto che Ella dica di non privilegiare un'ipotesi sull'altra, il che ci rende sulla stessa lunghezza d'onda.
    Parlando di reti neurali, la rete evolve appunto come uno scimpanze` che si adatta, ma non da` mai luogo ad una rete di tipo diverso con prestazioni hardware che la precedente non aveva.
    Non solo la nostra rete sara` sempre compatibile (potra` ad es. dialogare) con un'altra rete il cui modello non si e` ancora adattato, (una versione precedente -backward- di essa stessa), come uno scimpanze` che comunica o copula (cioe` comunica informazione genetica) con un altro, mentre un uomo non potra` mai farlo con uno scimpanze', (quindi l'evoluzione della rete e` un'analogia dell'apprendimento intra-specifico, e non di una nuova speciazione), ma anzi, a forza di mutamenti adattativi, la rete potrebbe addirittura ritrovare il suo comportamento iniziale. Cosa che per l'evoluzione umana pare onestamente paradossale.
    Sarebbe infatti interessante porre ai soloni del mendel/darwinismo umano la questione seguente:
    Se l'evoluzione degli esseri viventi (uomo compreso) e` guidata unicamente dalle risposte all'ambiente, giudicasi possibile come esperimento ideale che una colonia umana, vivente isolatamente per milioni di anni nell'ambiente che ha portato alla generazione della specie scimpanze' ( o qualunque altra si reputi predecessore dell'uomo), ripercorra a ritroso il cammino fatto, sviluppando coda, arti prensili, laringe incapace di suoni umani, e cervello piu' leggero? Oppure l'evoluzione, come il tempo, e` unidirezionale ? E perche' ?

    PS MI scuso infine per il ritardo cronico con cui le mie risposte appaiono sul blog, ma la maggior parte delle volte, esse vengono censurate come spam.
    L'unico modo che ho trovato, e` attendere ore in cui il censore dormicchia e con un po' di fortuna, riesco ad essere pubblicato.

  • per andrea:
    Quello che l'evoluzione sostiene (se ho capito) è che se non ci fosse stata la savana (uno dei motivi per cui l'uomo ha cominciato a camminare eretto) l'uomo moderno sarebbe molto diverso.
    L'evoluzione procede sempre in avanti ma questo non vuol dire che non possa riproporre in momenti diversi la stessa varietà. Tutto dipende dagli stimoli che si presentano.
    Se dopo una guerra nucleare pochi uomini fossero costretti a vivere sugli alberi (e solo ed esclusivamente sugli alberi) sicuramente perderebbero la postura eretta e si avrebbe una ricomparsa di piedi prensili. Postura eretta e piedi piatti non sono convenienti per arrampicarsi tra i rami.
    I cambiamenti a cui sono sottoposti gli astronauti a gravità zero non si possono considerare un adattamento all'ambiente?
    Se tutti fossimo costretti a vivere a gravità zero alcuni potrebbero soffrirne tanto al punto da non riuscire a riprodursi... La specie umana si evolverebbe in una specifica direzione... Riportando tutti sulla terra si ripresenterebbero caratteri quali ossa molto solide che si perdono nello spazio. L'evoluzione non sarebbe tornata indietro avrebbe solo riproposto forme simili in ambienti simili. Alcune caratteristiche potrebbero essersi perse a causa della selezione avvenuta durante il periodo a gravità zero.
    Saluti
    Davide

  • Prosegue la preziosa informazione culturale sviluppata da radio3scienza nel campo delle conferme circa la validità del metodo evoluzionistico. Nella puntata di venerdì 22 giugno, una ricerca pubblicata oggi su Science suggerisce di tornare indietro di qualche milione di anni per capire, con metodo evolutivo, perché gli esseri umani sono vulnerabili all'HIV, mentre non lo sono alcuni nostri cugini primati antropomorfi. E, sempre con la stessa ottica, c’è una bella discussione sugli sviluppi della ricerca biochimica che da sempre più spazio all'RNA, molecola che gioca un ruolo fondamentale in molti processi vitali.

    http://www.radio.rai.it/radio3/view.cfm?Q_EV_ID=219676

    ovvero attraverso l’indice dove ci sono molte altre puntate che trattano tematiche scientifiche sui processi evolutivi :

    http://www.radio.rai.it/radio3/terzo_anello/scienza/index.cfm

    Purtroppo per Andrea … tutto ciò conferma le posizioni più volte ribadite da noi “soloni del darwinismo” … :-)

    E siamo molto felici di essere in compagnia di chi, nel V sec. A.C. creava la prima “costituzione democratica ateniese” (Solone … appunto) e … si adoperava per emancipare i contadini impoveriti dell’Attica da una vera e propria condizione di schiavitù ! :-)

  • Noto che c'é sempre qualcuno che mette in dubbio l'evoluzione biologica, uscendosene con frasi che sembrano avere un senso ma che in realtà spesso sono sofismi o osservazioni fuori luogo. La nuova sintesi é un fatto, e per chi vuole capire l'evoluzione é finalmente uscito il libro di Mark Ridley che si chiama Evoluzione. Trattasi di un testo difficile, di livello universitario, ma che raccoglie per la prima volta il tema dell'evoluzione in un solo libro tra l'altro molto recente (2004).
    Per i non molto modici 47 euro avrete le non poche 736 pagine piene zeppe di grafici, matematica, prove, etc etc. Ho scoperto che contro i creazionisti ma anche contro coloro che credono di aver capito l'evoluzione e quindi vogliono sconfessarla, bisogna parlare di dati e prove e vedere come fanno a rispondere. L'evoluzione non é meno complessa della fisica teorica, ma la maggior parte delle persone crede di si'. Non é questione di razzismo culturale, ma mettiamo le cose al loro posto. Quanti leggono testi divulgativi sull'evoluzione credono, non vedendo altro che testo, che alla fine l'argomento sia ridotto a speculazioni filosofiche e non é affatto cosi'. Qui si parla di scienza, e chi la vuole mettere in dubbio puo' cercare le prove contrarie a quanto si dice, non giocando con le parole e credendo che il relativismo culturale li salvi dicendo, come mi é capitato, "ma tanto c'é qualcuno che dice il contrario". Non ho la forza di scrivere interventi contro i detrattori dell'evidenza (scusate la definizione sarcastica), già in basso ci sono menti illuminate che con la loro infinita pazienza imboccano sapientini o relativisti culturali. Non guasterebbe che queste persone prendessero un libro tecnico in mano (uno ve l'ho consigliato) e cominciassero a leggere, umilmente, come faccio io, e si rendesse finalmente conto che la Nuova Sintesi é un fatto. Vi sembra antipatica questa cosa? Non immaginate quanto mi sia antipatica la gravità...
    Gianni

  • Alcuni colleghi paleontologi hanno ricevuto nei giorni scorsi questo terrificante mattone. Avendo avuto al possibilità di esaminarlo di persona, mi permetto un paio di "banali" affermazioni:
    1) Il libro contiene una quantità di errori mescolati ad affermazioni semplicemente false. Scrivere che gli uccelli fossili del Liaoning sono identici a quelli attuali, tanto per fare un esempio, significa dire che le galline hanno artigli sulle ali e denti nel becco.
    2) Al di là della questione specifica, il libro contiene un errore logico che ne inficia completamente l'attendibilità: non si possono confrontare teorie scientifiche (il darwinismo) con ipotesi metafisiche di natura a-scientifica (creazionismo). E qui mi fermo perché penso sia sufficiente.
    Tutta la lunga diatriba con il sig. Andrea è in tale ottica da un lato illuminante (sul tipo di lettori al quale è destinato il libro), dall'altra completamente inutile: egli non potrà mai convincersi della validità della teoria evoluzionista, perché parte da un presupposto totalmente errato (spiacente esistono anche gli errori, per quanto si voglia "dimostrare" il contrario), ovvero che le due "cose" (teoria scientifica e ipotesi metafisica) siano confrontabili. Ispirato dalla citazione di Asimov, mi permetto di chiedere a lui (Andrea) quali siano le prove scientifiche (non metafisiche) del creazionismo. Sono proprio curioso di apprendere qualcosa di nuovo.

  • sig. Cesare
    non esistono prove scientifiche del creazionismo, (a mia conoscenza) come ho ripetuto piu' di una volta nel corso della mia "lunga diatriba".
    Come non esiste una sola prova scientifica che il DNA umano si sia sviluppato per opera dei soli meccanismi descritti da Darwin e Mendel.
    Non e` stato possibile ripetere l'esperienza di creare un DNA umano a partire da quello di un primate, per il solo tramite dell'evoluzione naturale. In mancanza dunque di esperienza probante, per me non esiste prova scientifica.
    La tesi "l'uomo deriva dai primati per evoluzione" e` dunque altrettanto metafisica dell'ipotesi creazionista.

    PS nella nostra lingua l'uso della parola "spiacente" e` solitamente riservato al significato di "che non piace", non di "che si duole" come Ella sembra credere

  • Gentile Calderoli,
    l'evoluzione si fonda ed è considolitata su prove scientifiche, questo non vuol dire che è possibile spiegare tutto (e qualsiasi cosa) con questa teoria o con qualsiasi altra teoria scientifica.
    Se non è possibile ripetere l'esperienza del DNA non è confutata la teoria dell'evoluzione, si è posto solo un confine, un limite che le capacità attuali della Scienza applicata non è per ora (o mai sarà) capace di ripetere.

    Grazie

  • sig. Pier Paolo
    NON ho detto che l'impossibilita` di ripetere sperimentalmente quanto si afferma (il DNA umano proviene da quello dei primati per semplice autoadattamento), confuta tale affermazione.
    Ho detto che NON la dimostra, il che non significa che la confuta.
    Nessuno ci obbliga a prendere una decisione caro sig. Pier Paolo.
    L'origine dell'uomo, per ogni scienziato serio resta un'incognita, non esistendo prove sperimentali (cio' che io chiamo prova scientifica) di alcuna ipotesi avanzata.
    Per me l'ipotesi evoluzionista e` allo stesso livello di quella creazionista: nessuna e` confutabile, nessuna e` dimostrabile.
    Spero di averle chiarito questi punti.

  • sig. Andrea,
    mi trovo daccordo con Lei per quanto riguarda i limiti della Scienza (che Lei definisce incognite) ma non ritengo siano allo stesso livello le due teorie, almeno per il principio metodologico di Occam.

    Saluti

  • Amici Pier Paolo, Cesare, Gianni, come avrete notato, già da molto tempo Marco ha rinunciato ad addentrarsi nel dialogo con il Sig. Andrea Calderoli. Potete facilmente constatare come persiste un continuo “rivoltar la frittata”, soprattutto quando si ricorda al Nostro che, non è l’evoluzionismo che deve dimostrare quanto ha già dimostrato, ma è il creazionismo che deve dimostrare di avere disponibili prove che non ha.

    In effetti il Sig. Andrea Calderoli ha anche ragione, infatti ha ben chiarito il suo punto di vista. La sua è una posizione basata su di un solido e tenace preconcetto ideologico, apparentemente liberale, ma sostanzialmente opportunista: “l’ipotesi evoluzionista è allo stesso livello di quella creazionista: nessuna è confutabile, nessuna è dimostrabile”. E con questo ha già chiuso ogni discussione con un assunto dogmatico e fideista. E per di più ci ha anche detto che gli basta che un solo lettore del blog abbocchi all'amo del suo "dubbio fideista" (ossimoro voluto!), per soddisfare la sua autostima.

    Non fingiamo tutti di non accorgerci che il Nostro ci sta dicendo, a tutti noi che sosteniamo la fondatezza scientifica dell’evoluzionismo e l’impossibilità di confrontarla con la mitologia creazionista, di essere poco seri (“l’origine dell’uomo, per ogni scienziato serio resta un’incognita” è una bella frase fatta per nascondere una presunzione megagalattica: “l’origine dell’uomo la conosco io con la mia fede”). Il Nostro è persino caduto in contraddizione quando ha scomodato gli “ufo” (la cui ipotesi, ammesso che sia credibile, non solo non contraddirebbe l’evoluzionismo, ma lo rafforzerebbe a livello cosmico). Quindi con queste premesse come è possibile continuare un ragionamento sia scientifico che epistemologico basato su presupposti di serietà culturale !?

    Come ho già scritto, e come Marco sta già praticando, saremo costretti prima o poi ad appellarci tutti ad Oscar Wilde. :-)

  • Caro Bernhard,
    non ho rinunciato a dialogare con il signor Andrea. Semplicemente mi sono astenuto dall'intervenire ulteriormente in questo contesto perché non avevo molto altro da dire. Credo che certi argomenti siano invincibili. Se uno volesse non "credere" alla validità delle equazioni di Maxwell, tanto per rimanere nel suo campo, è facile: finora hanno funzionato sempre, ma chi vi dice che siano valide davvero per tutti i campi elettromagnetici? Avete forse mai fatto misure di tutti i campi elettromagnetici dell'universo? E se nell'universo tra 180 miliardi di anni ci fossero campi elettromagnetici per cui non valgono le equazioni di Maxwell? O a 10 miliardi di anni luce da noi? Come fate a saperlo?
    Davanti a obiezioni del genere, io mi ritiro. Perché minano alle fondamenta il metodo scientifico, ma non hanno alcun fondamento esse stesse.

    Tornando a noi, per leggere un breve commmento sulla potenza dell'evoluzione, vi invito a leggere la rubrica di Edoardo Boncinelli che uscirà sul numero di agosto di "Le Scienze". Mancano ancora tre settimane, perché sia in edicola, ma vale la pena di farvi un appunto. È una piccola perla sull'evoluzione, su come dobbiamo intenderla e su come agisce in maniera meravigliosamente sottile.

  • sig. Cattaneo
    la ringrazio del contributo.
    Ma lei deve ammettere che esiste una bella differenza tra le equazioni di Maxwell sui fenomeni elettromagnetici a scale non quantistiche e l'ipotesi Darwin/Mendel sull'origine del DNA umano.
    A me poco importa che tali equazioni siano valide o meno in altre regioni dello spazio-tempo: so che non lo sono, e non sono neanche valide hic et nunc su scale dove sono prevalenti i fenomeni quantistici.
    Pero' le utilizzo (secondo Peirce) come un UTILE strumento che mi permette di prevedere fenomeni e costruire manufatti. La loro validita` e` quella di uno strumento, che puo' servirmi quando usato correttamente, ne' piu' ne' meno di una forbice.
    Passando all'ipotesi di Darwin/Mendel sull'origine del DNA umano, non mi riesce assolutamente di scorgerne la medesima utilita`, quindi non ne vedo assolutamente l'utilita`, che sempre secondo Peirce, dovrebbe risultare implicitamente da quello che la filosofia antica chiamava "verita`" .
    Non so se tale ipotesi e` vera o meno (e nessuno lo sa), quello che so e` che non posso servirmene. Potessi servirmene come per le equazioni di Maxwell, direi che hic et nunc, l'ipotesi e` vera e utile. Ma il punto e` che non posso servirmene. Allora che me ne faccio?

  • sig. bernhard, sig. Cattaneo

    nel caso il mio messaggio precedente fosse un po' troppo tecnico per uno di voi due, vorrei semplificarlo ulteriormente:
    Esiste un esperimento effettuabile che dimostra hic et nunc le equazioni di Maxwell? Certo, chiunque puo' farlo.
    Esiste un esperimento effettuabile che dimostra hic et nunc l'ipotesi Darwin/Mendel sull'origine del DNA umano? No, non esiste.
    Il metodo scientifico da Galileo in qua e` basato sulla verifica sperimentale. (Se Peirce e` troppo tecnico, Galileo dovrebbe passare)
    Quindi mi pare che le equazioni di Maxwell sono verificate scientificamente.
    Mentre l'ipotesi darwiniana NON lo e`. Come naturalmente non lo e` quella creazionista, che non ha ragione di essere preferita a quella darwiniana. Anzi, la darwiniana e` preferibile perche' piu' o meno verificata sperimentalmente per vari organismi piu' semplici dell'uomo, mentre mai si e` visto un organismo anche semplice creato ex-nihilo, ma magari fra poco ci riusciremo anche.

  • Andrea, l'ipotesi di Darwin-Mendel, come la chiama lei, serve a curare il diabete: l'insulina, se non ne fosse al corrente, la facciamo produrre ai maiali.

    L'ipotesi di Darwin-Mendel serve a stabilire la paternità in tribunale con la prova del DNA, o a decidere se un imputato è o meno un assassino.

    L'ipotesi di Darwin-Mendel serve a un sacco di cose, è esattamente "un UTILE strumento che mi permette di prevedere fenomeni e costruire manufatti".

    Il fatto non è che l'evoluzione non è dimostrata né dimostrabile. È che lei non vuole vederne le prove. E se nei precedenti messaggi ho tentato di fare qualche esempio, poi ci ho rinunciato perché trovo inutile perdersi in sofismi quando l'interlocutore non accetta alcuna argomentazione.

    Tutto si può negare. Anche le equazioni di Maxwell. Basta volerlo.

  • Caro Marco,
    
sapevo che non avevi rinunciato a dialogare, e so anche che hai ragione su tutta la linea (basta leggere gli ultimi due post di Andrea per capire).

    Invece, non vedo l’ora di leggere la rubrica di Edoardo Boncinelli che uscirà sul numero di agosto di “Le Scienze” (è una delle quattro rubriche che non perdo MAI, assieme al “l’editoriale” di Enrico Bellone, a “il matematico impertinente” di Piergiorgio Odifreddi e a “pentole & provette” di Dario Bressanini).

    A tal proposito proprio la lettura, di un’importantissima “appendice” all’editoriale di Enrico Bellone presentata nel numero di luglio de “Le Scienze” (Le coccinelle di Poincaré), chiarisce molto sul punto di vista da te espresso, nonché quanto le obiezioni di cui parliamo “non abbiano alcun fondamento esse stesse”. Credo che, anche assimilando quanto spiegato da Bellone sul pensiero forte di Poincaré, si possa comprendere perfettamente che l’impostazione opportunista ed utilitarista di certe obiezioni “minino alle fondamenta il metodo scientifico”. Infatti servono a trasformare le conoscenze scientifiche in un puro strumento tecnico funzionale solo ad una visione economica che sta ampiamente dimostrando quanto sia distruttiva per il pianeta terra e quanto sia pericolosa per il futuro delle specie Homo Sapiens.

    Per chi vuol continuare a vivere nella prosecuzione stizzosa delle diatribe del XIX secolo, come promesso, riporto da Oscar Wilde (ma ne ha dette anche di più sottili in merito al dibattito in corso):

    “Coloro che scorgono brutti significati nelle cose belle sono corrotti senza essere affascinanti. Questo è un errore. – Coloro che scorgono bei significati nelle cose belle sono le persone colte. Per loro c'è speranza. – … – L'avversione del diciannovesimo secolo per il realismo è la rabbia di Calibano che vede il proprio volto riflesso nello specchio. – L'avversione del diciannovesimo secolo per il romanticismo è la rabbia di Calibano che non vede il proprio volto riflesso nello specchio.” (Prefazione da “Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde, ma il romanzo va letto tutto per interiorizzare il senso e la metafora).

  • Dr. Cattaneo

    mi scusi ma in base a quale logica demenziale, dalle prove forensi di DNA si dedurrebbe che l'uomo deriverebbe dalla scimmia?
    E perche' la fabbricazione dell'insulina grazie ai maiali implicherebbe che l'uomo deriverebbe dalla scimmia?
    Se e` per questo si fabbricano anche arterie grazie al GoreTex. Ne deriva un'evoluzione dell'uomo dal politetrafluoroetilene?
    E le prove forensi di DNA implicano solo che l'uomo possiede un DNA, non che questo DNA si sia autogenerato a partire da quello dei primati sottoposto a stimoli evolutivi.

    Cerchi di capire dr. Cattaneo. Io non sono affatto interessato a stabilire il primato del creazionismo sull'evoluzionismo.
    A me interessa solo il rigore scientifico, e nell'evoluzionismo UMANO ne vedo pochissimo, o nulla.
    Ricordi se era nato che fino a pochi decenni fa serissimi studiosi sostenevano ex-cathedra le basi SCIENTIFICHE delle teorie sociologiche marxiane, rivelatesi poi fallaci.
    Andiamoci dunque piano con la parole SCIENTIFICO, e riserviamola, per favore, ai soli enunciati comprovati SPERIMENTALMENTE, come le equazioni di Maxwell.

  • Andrea, che "l'uomo derivi dalla scimmia" lo crede solo lei. Nessun biologo evoluzionista con un minimo di buon senso accrediterebbe un'affermazione tanto rozza. A questa, forse, può gentilmente applicare il termine "demenziale" di cui omaggia altri. Ci pensi un po' su, alla prova del DNA per la paternità. Forse che Mendel diceva altro?

  • L'attuale teoria dell''Evoluzione' è la migliore approssimazione, scientificamente parlando, per la spiegazione delle relazioni esistenti tra qualsiasi organismo conosciuto. Tutto il resto sono solo chiacchere.

    Saluti

  • Mi associo a Marco e Bernhard, soprattutto per rilevare come io ed Andrea partiamo da posizioni simili (l'utilità di una teoria) ed arriviamo a conclusioni opposte.
    Come ho già sostenuto, l'evoluzione è una teoria utile, non solo nell'ambito ristretto della scienza e delle sue applicazioni, ma nel mio rapporto generale con la realtà (in virtù di cosa giudico lo stato d'animo dei miei gatti? e fino a che punto posso spingermi? sono in grado di interagire con la natura? perché?). Quindi è diventata anche uno strumento filosofico oltre che scientifico.

    Un esperimento che dimostra un'equazione, a rigore non esiste. Si può progettare un esperimento per valutare se sono confermate le previsioni basate su un'equazione. Il che corrisponde a progettare un esperimento per provare le previsioni di una teoria, come quella evolutiva. (Ad esempio: se l'uomo e lo scimpanzé fossero evolutivamente vicini, avrebbero caratteristiche genetiche simili. Se ne trovano? Sì.)

  • Per questo ho citato “The portrait of Dorian Gray” (by Oscar Wilde), a furia di pugnalare con stizza l’immagine dell’ “uomo-scimmia” raffigurata nelle proprie elucubrazioni mentali, qualcuno resterà pugnalato da se stesso. (E così ho svelato il finale del romanzo … ah! beh, beh, … era noto da un secolo!) :-)

    L’indicazione di Antonio è preziosissima: “un esperimento che dimostra un’equazione, a rigore non esiste”. Infatti chiunque, come lo scrivente, ha frequentato per anni laboratori di ricerca pubblici e privati, nonché congressi scientifici di vario genere, sa benissimo che per far quadrare quanto viene espresso da semplici equazione matematiche occorre fare un tale lavorio (di ipotesi, di fittaggio dei dati, di interpolazione ed esclusione dei valori fuori capo d’attendibilità, ecc. ecc.) che alla fine davvero, come scrive Marco, se si vuol far i furbetti, “tutto si può negare, anche le equazioni di Maxwell”. Per non parlare della quantità incredibile di parametri “empirici” introdotti dagli ingegneri per far quadrare i conti delle loro progettazioni. Allora perché in questi casi, queste “manipolazioni” (Newton e Maxwell perdonatemi! :-) ) sono valide, mentre altre evidenze, persino più certe, presentate secondo le procedure di Darwin e Mendel sono discutibili?

    La spiegazione è semplice: il PRECONCETTO IDEOLOGICO, che è pur sempre FIDEISTA (anche quando non crede in una divinità). :-(

  • sig. antonio,

    se parte come me dall'utilita`, puo' indicarmi quale operazione UTILE la conoscenza della teoria di Darwin dell'evoluzione UMANA (non mi parli dunque di creazione di batteri) le permette di fare, mentre resta preclusa a chi come me non la conosce?
    Perche' quando parliamo di equazioni di Maxwell, credo di poter fare con esse molte piu' cose UTILI di chi non le conosce

    dr. Cattaneo

    ora mi parla di altro. Non ho certo mai negato la validata` della genetica. In quanto esistono i test genetici, ossia esperimenti, che (con buona pace del sig. Antonio) permettorno proprio di conciliare teoria e evidenza sperimentale.
    Nulla di simile esiste per l'ipotesi "il DNA umano si e` formato per autoadattamento da quello dei primati", che non e` certo provata dai test genetici. Se l'uomo invece che dai primati derivasse dagli orsi, i test genetici sarebbero sempre possibili e utili.

  • Andrea,

    la primissima operazione utile che mi viene in mente è lo studio comparato delle reazioni di vari animali a varie forme di virus: HIV, SIV, FIV (rispettivamente: umano, delle grandi scimmie africane e felino). In questo modo si cerca di evidenziare quale meccanismo molecolare specifico dell'uomo permetta l'attacco di una forma e non delle altre. Questo è più facile da pensare (e per questo la teoria è più utile) se le tre forme di sistema immunitario e di virus fossero in origine una sola. Ammetto che i successi sono pochi, ma ben più di nessuno. Al di fuori dell'evoluzione, un'estrapolazione di questo tipo non è lecita.

    Ancora una volta, non è una dimostrazione matematica, perché non è un problema di fisica; è un indizio su un fatto storico. Quanti indizi servono per fare una prova?

  • Riintervengo nella discussione dopo qualche settimana. Il sig. Andrea è un esperto dell'arte di ottenere ragione come codificata da Schopenhauer e perfettamente applicata nei talk show televisivi odierni. Prima di tutto bisogna ripetere sempre la stessa argomentazione senza curarsi di quella degli oppositori. Poi bisogna concentrarsi su un particolare aspetto della tesi opposta che si presti ad essere demolito se preso isolatamente. Se possibile (ma è quasi sempre possibile) bisogna insinuare il dubbio che l'avversario sia un ignorante che non sa cosa significa spiacente in italiano. Se proprio si è messi alle strette bisogna cambiare piano logico e aumentare le proprie pretese. Oppure lamentarsi della censura e mentre si sta urlando a squarciagola sostenere che non si è liberi di esprimere le proprie idee. E il bello è che se analizzate con attenzione e sfrondate dell'intento polemico a tutti i costi (ah, il signor Pococurante) le sue posizioni non sono così scandalose. Alla fin fine la tesi è:

    Nonostante molte prove sperimentali riguardanti altre specie e numerosissime evidenze di tipo descrittivo (vedi per esempio le omologie delle sequenze proteiche che permettono di curare il diabete umano con l'insulina porcina), non esiste al momento un'evidenza di tipo sperimentale a favore dell'evoluzione dell'uomo a partire dai primati. L'evoluzionismo è utile nell'interpretazione e nella previsione dei fenomeni riguardanti la biologia, ma per quanto riguarda la specie umana attende ancora una conferma definitiva e soprattuto la descrizione del fenomeno presenta ancora moltissime lacune.

    Tutto questo è in parte vero. Come è vero che l'evoluzionismo, oltre ad essere una potentissima teoria scientifica, è anche una "Weltanschauung" che ha qualcosa di metafisico.
    Come richiamo alla cautela che è caratteristica del metodo scientifico trovo quindi le argomentazioni del sig. Andrea (sempre sfrondate dell'intento "Pococurantico") utili perchè obbligano noi che la pensiamo diversamente a riflettere sulle basi delle nostre convinzioni. Dove però a mio parere l'argomento è fallace è nel paragone col creazionismo. Il creazionismo è pura metafisica, nel senso che sfugge alla prova scientifica e logica. O si crede all'esistenza dell'Essere Superiore che crea la materia e le sue leggi oppure il creazionismo non ha senso, "per la contraddizion che nol consente". E l'esistenza dell'Essere è indimostrata ed indimostrabile. Viceversa l'ipotesi evoluzionista non solo ha ricevuto una lunga serie di conferme sperimentali e permette con un buon grado di approssimazione di prevedere il comportamento delle popolazioni di esseri viventi, ma prescinde dall'esistenza dell'Essere Supremo. E se dico prescinde non è solo perchè sono conterraneo di Totò, ma perchè l'esistenza o la non esistenza di Dio non la toccano. Si può essere credenti ed evoluzionisti senza alcuna contraddizione, perchè si tratta di due piani diversi che non interferiscono. Non si può essere atei (o anche agnostici) e creazionisti perchè la contraddizione è evidente.

    Non capisco però perchè la specie umana dovrebbe avere uno statuto particolare. I "mattoni" sono gli stessi. Le reazioni biochimiche sono le stesse. I meccanismi di trasmissione delle informazioni sono gli stessi. Le popolazioni cellulari crescono e si comportano secondo le leggi di "Darwin-Mendel", per chiaamare così la sintesi corrente. Non è chiaro per quale motivo quello che è valido per gli altri organismi non lo sia perl'uomo. Mi sembra un pò come la teoria aristotelico-tomista degli astri incorruttibili e immutabili, per cui le leggi della meccanica celeste sarebbero diverse da quelle della meccanica terrestre.

    In conclusione, è possibile (anche se non probabile) che l'evoluzionismo nella sua forma attuale fra un secolo sia come la teoria dell'etere. La scienza funziona così. La teoria dell'etere è stata abbandonata perchè non più adeguata alla descrizione del mondo. Il creazionismo non corre questo rischio, appunto perchè non è una teoria scientifica.

    Luigi

  • sig. Luigi,

    se il censore mi lascia passare questo messaggio (dopo 3 censurati come SPAM), volevo riconoscere che lei ha centrato in pieno il mio punto di vista.
    L'evoluzionismo della specie umana e` ragionevole, probabile, ma per il momento non dimostrata scientificamente. E sono contento che lo riconosca, con grande onesta` intellettuale, anche se non prima di aver marcato la sua distanza e scarsa simpatia nei miei confronti, per evitare di subire a sua volta gli attacchi del "branco".

    Dove pero' non la seguo e` nella sua affermazione che l'ipotesi creazionista "sfugge alla prova e alla logica" (come d'abitudine nel commentare le opinioni altrui mi sforzo di riportare il testo esatto, se tutti l'avessero fatto nei miei confronti avrei risparamiato vari interventi).
    Perche' sig. Luigi?
    L'ipotesi creazionista e` falsificabilissima: basterebbe che in qualche foresta del Borneo qualche primate cominciasse a manipolare il fuoco, ed emettere suoni umani, il che proverebbe se non l'evento storico della genesi umana dai primati almeno la sua possibilita`(in seguito alla sua osservazione in altra regione temporale).
    L'ipotesi creazionista e` anche dimostrabile: basterebbe che uno specialista di genetica sintetizzasse il DNA umano non gia` a partire da quello di un primate, ma da elementi chimici, il che dimostrerebbe che un'intelligenza extraterrena avrebbe potuto fare quello che noi stessi saremmo in grado di fare. Forse infatti non e` chiaro a lei e a molti altri che "creazionismo" significa che il DNA umano non si e` auto-evoluto da altri DNA, ma e` stato creato o sintetizzato, senza "fingere hypotheses" sull'autore di tale atto, che per me potrebbe essere quello di una delle tante iconografie religiose, o una semplice intelligenza extraterrestre, rimandando ad altra sede evidentemente il problema dell'origine di tale intelligenza (origine magari evoluzionista, perche' no?).

  • Caro Luigi,

    come avevi già fatto in un’altra occasione hai centrato il punto “psicologico” del contendere e la tua citazione dell’arte di ottenere ragione, codificata da Schopenhauer, calza come un guanto. Infatti, senza neppure rendersene conto il Nostro a distanza di 38 minuti, ha dimostrato la tua tesi in pieno. Per di più lanciando con ulteriore “Pococurantismo” l’insulto di “branco” a tutti coloro che non la pensano come lui.

    Attenzione, le evidenze di questa discussione stanno dimostrando un punto: la discussione sulla teoria evoluzionista non è importante per Andrea (tra l’altro ha già anche riconosciuto a denti stretti che c’è una maggiore attendibilità dell’ “ipotesi evoluzionista” … bontà sua), è importante instillare il dubbio (lo ha detto e ribadito in più occasioni); non è importante sviluppare un dibattito per un approfondimento, è importante generare una confusione che faccia uscire il ragionamento dai canoni scientifici (qui invece si è ben guardato dall’ammetterlo, per ovvi motivi). Nella tradizione buddista il dubbio scettico, persistente e stizzoso, è uno degli ostacoli insormontabili sulla via della chiara visione (Bodhi).

    Infatti egli stesso non si accorge (o forse si!?) che tutte le volte che tira in ballo gli “alieni” di fatto si incarta da solo (ed allora li affianca alle mitologie religiose). Così come quando parla di plausibili "autoevoluzioni" (termine né scientifico né tecnico, che gli è già stato indicato di revisionare) di altre specie animali presenti sul pianeta. Poi c’è lo scivolone dell’uomo che discende dalle scimmie, che di uno squallore disarmante, da vero epigono della mentalità ottocentesca.

    È vero che alcune obiezioni possono risultare anche stimolanti, ma lo diventano solo quando sono state riformulate fuori da questa poco dignitosa ignavia, che vuol mantenersi equidistante tra una teoria scientifica ed una mitologia. Ovviamente anche le mitologie hanno un impatto educativo nella psiche umana, ma solo se sono riconosciute per quello che sono, cioè poesia, non scienza.

    Su una cosa, però, Luigi potrebbe essere costretto a rivedere la sua valutazione del “caso”: in un mondo dove sono stati inventati gli “atei devoti” che riescono a saperne di Dio più di quanto ne sappia persino il Papa, non è possibile che si possa sviluppare anche una linea di atei (o anche agnostici) creazionisti!? Purtroppo, anche se la contraddizione è evidente, non c’è limite alla voglia di essere più “caporali” che “uomini” (cioè pronti a negare l’evidenza, rivoltando la frittata).

    Ma noi del "branco", per dirla con Totò, vogliamo proprio vedere dove vuole arrivare ... e poi ... non siamo mica Pasquale, ... Noi. :-)

  • Propongo di spostare la discussione su un'altro aspetto, cioè:
    esiste un limite presumibile dell'evoluzione biologica della specie Umana?
    è presumibile un futuro di entità Intelligenti diverse da quelle che conosciamo, per esempio per riproduzione non biologica e bionica?
    Se si, in questo contesto che espressione assumerebbe la Teoria dell'Evoluzione ? potrebbe cadere di validità (... è una provocazione!) come per l'Etere il secolo scorso, almeno per quanto riguarda esseri intelligenti?

    Grazie

  • D’accordo Pier Paolo si può tranquillamente spostare la discussione “evoluzionista” su qualsiasi altro aspetto tra quelli da te proposti (tra l’altro in quanto cultore di Fantascienza, mi sentirei perfettamente a mio agio) ma alla fine mi pongo una semplice domanda: da dove eravamo partiti?

    Mi sembra che tutto nasca dalla valutazione se la Teoria dell’Evoluzione, possa essere contestata squallidamente, come ha fatto questo incompetente che risponde al nome Adnan Oktar o Harun Yahya, che disonora anche il buon nome di tanti onesti scienziati turchi e persino del laico padre della patria Kemal Atatürk. Ovvero che si possa ammettere che le visioni crazioniste vadano esposte pariteticamente alle evidenze fenomeniche evoluzioniste nell’ora di scienze naturali, anziché riportarle, come è giusto che sia, nell’ora di letteratura classica (alla voce romanzi-mitologia-poesia-epica).

    Lunga vita e prosperità!

  • Caro sig. Andrea,

    perchè scarsa simpatia? non essere d'accordo e riconoscere gli espedienti dialettici dell'interlocutore per quello che sono significa avere scarsa simpatia? Fra l'altro sono un ammiratore di Schopenhauer e conosco il Candide a memoria, per cui i miei paragoni erano ironici, certo, ma senza cattiveria. Lei ricade sempre nello stesso artificio retorico: tentare di squalificare l'interlocutore dal punto di vista personale. Se ho marcato la mia distanza dalle sue argomentazioni è perchè sono effettivamente distanti dal mio modo di pensare, non perchè ho paura del "branco". Paura di che? Questo è un forum, un luogo semipubblico, dove se si vuole si esprime la propria opinione aspettandosi delle obiezioni anche piuttosto veementi. Altrimenti che senso avrebbe discutere? E poi, mi scusi, questo qualificare gli altri interlocutori come "branco" è la dimostrazione che lei impersona perfettamente il signor Pococurante.

    Ora "a prescindere", per tornare al mio conterraneo, se lei intende una versione del creazionismo che prescinde (appunto) dal creatore allora parliamo di cose diverse. Se così è, avremmo potuto risparmiarci numerosi post. Una tale versione mi è del tutto ignota, ma questo non vuol dir nulla. Però, tanto per amor di polemica, non mi sembra che il suo argomento regga del tutto. Se si pensa che un'intelligenza superiore abbia un ruolo nella genesi del DNA umano (incidentalmente, potremmo aprire un altro thread per capire che cosa abbia di diverso da quello degli altri viventi), nulla vieta di ritenere che sia stata anche capace di programmare la scoperta del fuoco da parte di primati del Borneo. O la capacità di sintetizzare il DNA umano in laboratorio a partire da elementi chimici (incidentalmente, è quello che succede ogni giorno nel laboratorio di fianco al mio ufficio, almeno per segmenti di DNA). È l'argomento della causa prima. Kant ha chiuso la discussione più di due secoli fa. L'esistenza dell'Intelligenza superiore non attiene nè alla logica, nè alla scienza.

    Grazie a tutti per l'attenzione

    Luigi

    P.S.: Signor Andrea, take it easy! un pò di leggerezza non guasta, ogni tanto

  • Il problema di persone come quelle che negano l'evoluzione biologica è che si tratta di
    1-persone che non sanno niente di biologia e quindi della scienza nei suoi fondamenti soprattutto teorici, nel senso di metodologia (ma all'ignoranza si può rimediare)
    2-sono invasati (alla perdita del senso di realtà non si puo rimediare!!).
    3-sono dei sofisti nel peggior significato della parola (è inutile parlare con loro, ci accuserebbero di essere ideologi complottisti nazisti).
    Mi arrendo anch'io a parlare con persone che usano la dialettica solo per aver ragione. Il relativismo culturare applicato ala scienza ci seppellirà tutti, credo.
    Allora cari miei è inutile cercare di convincere questi soggetti (mi riferisco ai soggetti numero 2 e 3), piuttosto cerchiamo di incuriosire i soggetti numero uno, che forse potrebbero davvero cogliere la bellezza dell'evoluzione e rendersi conto che negano l'evidenza.
    Solo una cosa: chi dice che l'evoluzionismo ha bisogno di una equazione è un zichichiano, in effetti anche il divin uomo (con le minuscole per distinguerlo da Galileo) dice le stesse cose. Ora, l'evoluzione già dispone di molte equazioni (leggete qualche libro, merde!), ma l'evoluzione non avrà mai una sua sola equazione che ne descrive il comportamento perché non è un fenomeno che dipende da un mumero anche alto ma finito di variabili (tra cui il tempo, leggetevi Pricogine!! e il fattore "caso", leggetevi Monod!!), ma un'insieme di fattori e fenomeni estrememente complessi (si veda Evoluzione di Ridley, cavolo, spendete qualche euro e acculturatevi). Nessuno può dire in cosa si trasformerà una specie. Avevo detto che mi arrendevo ma così getto benzina sul fuoco di questi soggetti. Fate come Dawkins: non replicate e lasciateli soli di credere che solo perché non si cerca di convincerli, loro abbiano ragione. E' la cosa migliore.
    Cesare: all'inizio avevo creduto che lei si riferisse al libro Evoluzione quando faceva le sue critiche subito dopo al mio penultimo intervento, ma parlava del libro sulla creazione no?
    Caro Cattaneo, starà maledicendo il giorno in cui Lei ha provovato con questo blog i creazionisti e i relativisti culturali, ma sappia che anche Spataro ha già dato: c'era un soggetto che diceva che l'HIV non provocava l'AIDS. I tipi così ci saranno sempre, piuttosto vada in chiesa e la smetta di importunare i creazionisti! Merde! (Mi si conceda l'uso di questo "mot" molto usato in terra di Francia dove vivo e che è considerato un vero mantra). Ciao a tutti e saluti a tutti gli illuminati.
    GF

  • Cari Luigi e Gianni,

    constato che culture diverse, con presupposti differenti, consentono un ragionamento che portano a risultati simili: valutare ed accettare le evidenze fenomeniche e sperimentali per quello che sono, cioè punti di riferimento per una crescita culturale.

    Anch’io ho una certa ammirazione per la concretezza di Schopenhauer, pur divertendomi di più con l’arguzia di Jonathan Swift, e cito spesso Oscar Wilde per la profonda sensibilità d’animo che dimostra nei suoi scritti (il Candide l’ho letto una sola volta e per di più in italiano per cui non saprei citarlo). La mia cultura di base d’ingegnere chimico mi dovrebbe tenere tecnicamente lontano da un’approvazione o disapprovazione dell’evoluzionismo.

    Eppure furono proprio i miei studi di cinetica chimica prima e di biologia della depurazione delle acque (nonché in seguito quelli sull’igiene alimentare ed ambientale) ad incitarmi nell’approfondimento dell’evoluzionismo, anche come “Allgemeine Weltanschauung” (perché vergognarsi di avere una propria valutazione del mondo fenomenico !?). Sono state proprio le mie letture giovanili Monod e quelle più mature di Gould, parallelamente anche a quelle di Ilya Pricogine (soprattutto sui concetti legati alle strutture dissipative), a darmi quella consapevolezza che, per quanto affinabile ed implementabile, la spiegazione evolutiva della presenza della vita, incluso quella umana, sul pianeta terra è l’unica posizione scientifica al momento accettabile, nonché verificata da con evidenze, sperimentali e fenomeniche.

    La cosa divertente è che, essendo anche un cultore di fantascienza, non mi sconvolge affatto l’ipotesi del “progetto Genesis”, come direbbe il Capitano James Kirk, per un motivo molto semplice: non contraddice affatto le teorie di Darwin e Mendel, ma le ripropone su di un piano cosmico e macrotecnologico (in alcun testi di Star Trek, the next generation, viene persino detto esplicitamente).

    Ma a parte le “quisquiglie e pinzellacchere” della fantascienza (a pro posito, Totò è anche “mio” conterraneo … dice con quel cognome … e che vuò ffà … ognuno ha il cognome che si merita !? :-) ), alla fine se tanti affluenti confluiscono in un unico grande fiume, per parafrasare il Tao Te Qing, questa è la via dell’acqua che scorre. Si deve preoccupare chi canalizza la sua acqua verso il deserto, perché i sofismi basati su preconcetti, sono come le sabbie del deserto: assorbono l’acqua per nasconderla sottoterra (come di fatto fa anche il Prof. Antonino Zicchicchi, che citai per primo tra i responsabili di questi subdoli attacchi a Darwin e Mendel). Mi ripeto con un detto siculo: “‘u pegghiu sordu ie’ chillo ca nun voli sentiri”.

  • Lascio allora la tastiera a Bernhard Ries, che oltre ad avere le dita di ferro che sopportano lunghe sollecitazioni, ha la necessaria dose di ironia ma soprattutto di ragionevolezza. Magari alla fine non tutti saremo d'accordo sui dettagli, pero' almeno sarà una discussione costruttiva.
    Ho barato: sono un PhD biologo vegetale appassionato di evoluzione (ma non l'ho detto prima perché non volevo usare il mio titolo come clava da dare sulla testa a certe persone, metaforicamente parlando!, ed é naturale che a me certe cose sembrino ovvie, pero' vorrei dire che sono un darwinista dall'età di 9-10 anni. Quasi 25 anni fa infatti arrivo' a casa un poster raffigurante un albero filogenetico, un po' sciovinista per la verità visto che l'uomo era al culmine dell'evoluzione (e non é assoltamente cosi') messo in alto (e c'era proprio un uomo, le donne apparentemente erano fuori dall'evoluzione, sic). Quando lo osservai, non usai certo le mie "vaste" conoscenze di biologia delle scuole elementari ma il buon senso: un organismo assomigliava molto al suo precedente ed eventualmente al suo successivo, e mi dissi: "perché no"? Divenni un darwinista. Ora, se non il buon senso, basta anche la sola voglia di leggere libri (tecnici) e farsi una cultura dell'evoluzione per capirla, non necessariamente per accettarla. Il bla bla di persone che nascondono la loro ignoranza dietro le parole e le accuse di complotti contro di loro, l'élite che capisce tutto, é triste. Quello che si dovrebbe comprendere é che si se capisse davvero l'evoluzionismo, non si farebbero osservazioni fuori luogo, ecco perché con tali persone non bisogna rispondere nel dettaglio (é inutile e loro vi vincerebbero per sfinimento), ma invitarle a leggersi le basi della biologia e non perdere tempo. E, a proposito di tempo, i Galli mi fanno cenno che devo andare in laboratorio ad occuparmi delle mie proteine, allora vado.
    Ciao!
    Gianni

  • sig. Luigi,

    mi rifiuto come sempre di attaccare l'interlocutore, come fanno altri, e come anche lei mi sembra faccia, qualificandomi con paragoni ironici e attribuendomi l'assolutamente non voluto "artificio retorico di tentare di squalificare l'interlocutore dal punto di vista personale", (la inviterei a trovarmi un solo rigo in cui parlo di lei o di altri dal punto di vista personale, a fronte dei numerosi righi dove sono stato oggetto di paragoni ironici).
    Mi sembra pero' che stavolta la sua risposta sia meno consistente del solito, limitandosi a reiterare la non logicita` di un'ipotesi trascendente, qualunque essa sia, brandendo anche autori della filosofia antica.
    A me non resta che reiterare l'assenza di verifica sperimentale dell'ipotesi darwiniana, a pari grado con ogni altra ipotesi, tra cui quelle creazioniste, caratterizzate tutte dall'azione di un agente alieno. E continuo a non capire
    in che cosa consisterebbe questa pretesa superiorita` "logica o scientifica" dell'ipotesi darwiniana sulle ipotesi creazioniste.
    Per farle un esempio chiarificatore, chi non conoscesse le cause del moto delle maree, potrebbe confortarsi in una spiegazione animista, di oceani dotati di volonta` e moto proprio, e ritenere questa ipotesi superiore "logicamente e scientificamente" all'ipotesi di un'attrazione lunare, che richiede un intervento extraterrestre, e in quanto tale rifiutata a priori, come fa lei con le ipotesi creazioniste.
    Solo una prova empirica, legata ad es. ad una predizione esatta dei moti delle maree sulla base delle fasi lunari potrebbe convincerlo del contrario.
    La verifica sperimentale, e` da Galileo in qua (anch'io faccio ricorso alla filosofia antica), il solo criterio scientifico che si conosca. Senza di essa non puo' esservi scienza, ma solo opinione: guardi ad es. visto che mi cita Kant, l'errore colossale che costui fece postulando tempo e spazio come elementi universali a priori di ogni conoscenza (senza beneficiare di verifica sperimentale veruna). Solo per essere clamorosamente smentito poche generazioni dopo dalle verifiche sperimentali della teoria della relativita` che ci rivelano la dipendenza dall'osservatore di tempo e spazio.

    sig. Gianni f.

    non si chiedono equazioni ( si figuri che ne trova a iosa in quello che fu definito il "socialismo scientifico'' per dire quanto puo' valere un'equazione).
    Si chiede solo la VERIFICA SPERIMENTALE dell'origine UMANA secondo le teorie di Darwin. Tutto qui.

  • ... rimanendo in tema ... mi piace qualche volta dare anche delle belle notizie ... è incredibile: mia figlia, 9 anni, terza elementare appena conclusa; ebbene che c'è distrano? Lo strano è che devo fare i miei complimenti alla sua maestra di Scienze perchè ha insegnato :
    1. Il Big bang
    2. La teoria dell'evoluzione (compreso addirittura l'UOMO)
    3. La datazione dei fossili con il metodo del radio-carbonio (nienete rif. biblici)

    e tante altre cose ancora ... pazzesco ... e malgrado a quello che c'è scritto sul loro libro di testo ... spero che in questi ragazzi possa germogliare quello che la loro brava Insegnante ha ben seminato ... certo dovrebbe essere una cosa normale, ma non lo è, soprattutto in Italia, percui ricordarcelo non fa male!

    saluti.

  • Pier Paolo:
    Apprezzo l'idea di toglierci dal pantano di una polemica sterile, e raccolgo l'idea di un'evoluzione diversa da quella avvenuta finora.
    Credo che i mammiferi abbiano una plasticità genomica molto inferiore rispetto ad altri organismi (penso ad esempio a insetti, piante, per non parlare di batteri), e tuttavia abbiano carte da giocare di tipo comportamentale.
    Per gli umani in particolare, la cultura permette di colonizzare un sacco di ambienti diversi (tecnicamente, possiamo essere visti come una specie infestante). Quindi la mia opinione è che da una parte la cultura abbia rallentato l'evoluzione (biologica) umana, ma dall'altra, abbia conservato molte più mutazioni (ad esempio, l'albinismo), quindi la base genetica si deve essere molto allargata.
    Riguardo le nuove forme di evoluzione, non ringrazierò mai abbastanza Dawkins per aver "inventato" (o scoperto??) i memi.

  • Ah! beh, beh, ... Sig. Andrea, se "non si chiedono equazioni" ma "solo la VERIFICA SPERIMENTALE dell’origine UMANA secondo le teorie di Darwin" è semplice ... basta leggere un qualsivoglia testo di paleontologia, anche da primo anno di corso di Scienze Naturali. Le prove ci sono tutte. Ma, appunto è necessario ... LEGGERE ...

    Ella, a tutt'oggi non ha citato neppure un testo di biologia o paleontologia che suffraghi la sua cervellotica pseudo-tesi di non scientificità dell'evoluzionismo.

    Ossequi!

  • Antonio ha scritto:
    ... gli umani in particolare ... tecnicamente, possiamo essere visti come una specie infestante.

    E aggiungerei con forti tendenze al parassitismo congenito ... :-)

    Per il resto condivido in pieno la tua opinione, sia sull’evoluzione biologica umana, sia sulle implicazioni mutageniche create dalle intromissioni culturali nella linea evolutiva. Ringraziare Dawkins per aver “inventato” (o scoperto??) i memi è un ... "must".

    Pier Paolo ha scritto:
    … mi piace qualche volta dare anche delle belle notizie … 9 anni, terza elementare appena conclusa ... Big Bang ... teoria dell’evoluzione (compreso l’UOMO) ... datazione dei fossili con il metodo del radio-carbonio ...

    Ahh! ... finalmente un po' d'aria fresca ... LARGO AI GIOVANI ! :-)

  • Caro sig. Andrea,

    ma perchè se la prende tanto? tanto da negare l'evidenza? se vuole, ma sarebbe sterile, le cito tutte le volte in cui ha utilizzato degli espedienti dialettici per avere ragione. Non ultimo quando ha sottolineato la non conoscenza del significato della parola spiacente da parte del suo interlocutore. Vorrei però evitare di appesantire troppo questo già pesantissimo post. Guardi che utilizzare quegli espedienti non è mica un delitto. Solo che se qualcuno li scopre non c'è da offendersi. Se volessi potrei farlo anch'io, facendole rispettosamente presente per esempio che nè Kant, nè Galileo sono da ascrivere alla filosofia antica, perchè la filosofia antica finisce con i Padri della Chiesa o con Plotino. Ma lei questo lo sa benissimo. Sarebbe un sofisma con l'unico scopo di sminuirla e/o di farle perdere le staffe. L'arte di ottenere ragione, no? E adesso, sempre per amor di polemica, entriamo "in re". Il fatto che Kant abbia sbagliato (ci sarebbe da discutere, ma evitiamo di dilungarci troppo) nel ritenere tempo e spazio assoluti "a priori" non ha nulla a che fare con la giustezza delle sue riflessioni sull'esistenza di Dio. Altrimenti potrei sostenere che le leggi del sillogismo non sono valide perchè Aristotele sosteneva che il moto di un proiettile deriva dall'impulso dell'aria. Kant ha provato che l'esistenza dell'essere superiore non è materia nè per la scienza, nè per la logica. Non si può nè dimostrare, nè negare. Non l'ho citato per fare sfoggio di erudizione, come lei sembra pensare. Per tornare al suo esempio delle maree, se io credessi che siano dovute ad un intervento esterno, questa mia convinzione non sarebbe certo toccata dal fatto che siano prevedibili in base ai moti lunari. Sarebbe l'intervento esterno ad averle "costruite" così. Ma qui ci stiamo ripetendo. A questo punto le faccio qualche domanda:
    1) che cosa significa "verifica sperimentale"? perchè guardi che verifiche sperimentali dell'ipotesi di Darwin-Mendel si trovano in tutti i libri di biologia cellulare o di biologia delle popolazioni. Ma anche questo lei lo sa sicuramente benissimo. Solo che non è sufficiente, evidentemente. Allora vorrei capire.
    2) in che cosa differisce fondamentalmente il DNA umano rispetto a quello degli altri eucarioti?
    3) in che cosa differisce fondamentalmente la cellula umana da quella degli altri organismi multicellulari?
    4) lei crede che la Divina Commedia sia meno importante della Relatività Speciale?
    Se ha voglia e tempo, potrebbe rispondermi. Ma, le ripeto, take it easy! Questo è un forum, non stiamo salvando i destini del mondo.

    E adesso mi permetta di rivolgermi al "branco" (chi era che non usava artifici retorici?) che ho afflitto con la mia temporanea grafomania. La notizia migliore è certo quella di Pier Paolo. In un periodo in cui "giacobino" è diventato un insulto, per Garibaldi si porta il lutto, gli evasori fiscali manifestano contro le tasse e, come ricordava Bernhard Ries, ci sono gli atei devoti, che una maestra di scienze faccia la maestra di scienze è quasi come l'uomo che morde il cane. O forse no, per fortuna. Magari ce ne sono molte, solo che noi non ce ne accorgiamo. Largo ai giovani!
    (Nota per i dubitatori di professione: 120 anni fa quella stessa maestra di scienze avrebbe parlato della teoria (scientifica) dell'etere. E avrebbe detto che di galassie ce n'è una sola. Lo sappiamo già. Funziona così. E anche questo è un artificio retorico).

    Grazie a tutti

  • sig. Luigi
    su molti punti non ci intendiamo. L'aver rimarcato l'uso scorretto della parola "spiacente" non ha nulla a che vedere con il desiderio di "avere ragione" ne' sminuisce in alcun modo il mio interlocutore. E` solo un senso dell'ordine e del rigore che magari non tutti condividono.
    Non credo poi che dopo 3 secoli abbondanti di studi filosofici cresciuti in modo esponenziale si possano ancora prendere sul serio le elucubrazioni ripeto, per me, antiche, di Kant, ormai totalmente superate su quasi tutti i problemi. E se i programmi scolastici dell'italietta le collocano verso la fine del ciclo di studi, non dimentichiamo l'origine gentiliana di tali programmi!
    Naturalmente dagli errori kantiani non risulta nessuna conseguenza ne' per il problema dell'esistenza di enti extraterrestri, ne' per quello dell'origine umana.

    Sulle maree non la seguo: e` proprio la dimostrazione sperimentale della teoria dell'intervento extraterrestre nel fenomeno delle maree (verificabile tramite calcoli delle fasi lunari e conseguenti predizioni che si manifestano nella realta`) che ci convince di tale intervento extraterrestre, escludendo fantasiose ipotesi di maree che evolvano autonomamente.
    Per l'origine umana il discorso e` analogo: avra` definitivamente ragione chi potra` realizzare una dimostrazione, un esperimento in cui si predice e si ottiene in realta` la formazione di una specie umana O per intervento extraterrestre O per evoluzione darwiniana.
    L'obiezione prevedibile, che nessuno mi ha fatto nel blog (a dimostrazione ve ne fosse bisogno di quanto poco spirito scientifico vi sia presente), e` che un tale esperimento puo' richiedere millenni o anche milioni di anni per essere compiuto. Come forse richiedera` millenni verificare se tutti gli zeri non banali della funzione zeta di Riemann hanno 0.5 come parte reale. E allora? Non per questo i matematici strombazzano con arroganza di avere risolto l'annoso problema.

    E veniamo alle sue domande.
    1)Verifica sperimentale dell'ipotesi di Darwin Mendel dell'evoluzione dell'UOMO dai primati si avra` solo quando si assistera` alla comparsa di una specie umana a partire da una popolazione di primati, sulla Terra o su altri pianeti. Un libro, sig. Luigi, non puo' contenere la verifica sperimentale di una teoria fisica e biologica, solo l'osservazione diretta puo' darla.
    2 e 3) La differenza di DNA e cellule umane e` piccola ma non nulla, e non vi e` vera differenza di struttura. Similmente, una montagna di granito come il Mt Whitney non differisce strutturalmente da una di calcare triassico come il Mt. Robson, (sono entrambe montagne, con creste, ghiacciai, pareti etc) ma non ha certo la stessa origine.
    Analogamente DNA e cellule umane non differiscono enormemente dalle altre animali ma nessuno ha provato che abbiano la stessa origine.
    4) non riesco a rispondere a questa domanda in mancanza di una formalizzazione della parola importante. Importante per chi? Per l'editore che ne stampa una versione? Per l'insegnante che la commenta? Per lo studente che vuol divenire avvocato o per quello che vuol divenire fisico? Boh! Non capisco.

  • Caro sig. Andrea,

    Mi arrendo. Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.

    L'obiezione sul tempo necessario alla speciazione umana gliel'ho fatta io, gliel'ha fatta il moderatore, gliel'ha fatta anche Bernhard Ries. E lei ha anche risposto, dicendo che quarantamila generazioni le sembravano un tempo sufficiente.

    La validità di un'affermazione logica non ha niente a che fare coll'epoca in cui è stata fatta. Le leggi del sillogismo sono valide oggi come all'epoca di Aristotele, esattamente come la critica di Kant ad ogni metafisica che voglia presentarsi come scienza. Poi Kant può aver detto un cuofano di altre fesserie. Non c'entra niente. Come non c'entra niente l'italietta o la riforma gentiliana.

    Un libro non contiene una verifica sperimentale, naturalmente, ma la descrizione della verifica (chi era che non squalificava l'interlocutore?). Esistono sia descrizioni che protocolli sperimentali che dimostrano l'agire dell'evoluzione in specie diverse da quella umana.

    Se lei crede che le differenze fra DNA umano e quello di altre specie siano fondamentali, padronissimo. Mi permetta di ritenere che questo è un atto di fede. Il che non ha un valore negativo, nel mio vocabolario.

    Per quanto riguarda l'ultima domanda, ha ragione. Importante non è la parola giusta. La riformulo: Lei ritiene che la dignità intellettuale della Divina Commedia o dei Sonetti di Shakespeare sia inferiore a quella della Relatività Speciale?

    Se ha voglia e tempo potrebbe rispondere.

    Grazie ancora a tutti

  • Studi Andrea, studi! Ci dica i libri di biologia che ha letto, ci dica cosa ha capito dei geni, della selezione naturale, delle cellule di cui parla. Lei non sa niente di biologia per attaccarla e allora usa poveri artifici. Si offenda, faccia quello che vuole. Persone come lei trovano il vuoto attorno perché a lei non interessa niente della verità ma solo di "emmerder" gli altri. (mi si conceda ancora questo francesismo che vuol dire "disturbare all'eccesso" secondo il Dictionnaire Hachette).
    "Analogamente DNA e cellule umane non differiscono enormemente dalle altre animali ma nessuno ha provato che abbiano la stessa origine..." ma che stupidaggini dice? Animali?? Il Dna umano non differisce neanche da quello dei batteri, dei virus e da quello dei cloroplasti e mitocondri che lei nemmeno sa cosa sono. Sia chiaro, non attacco lei come persona ma la sua profonda ignoranza, che diventa arroganza. Lei crede di aver capito l'evoluzione, ma la sua cultura sull'argomento è praticamente zero. Parola di biologo.

    Rinnovo l'invito a tutti. Lasciate perdere queste persone. Come suggeriva Dawkins, non bisogna neanche accettare il confronto perché come per i creazionisti, cercano solo le parole alle quali attaccarsi, non le prove che sono incontrovertibili. Poi ognuno è libero di credere ovviamente a quello che vuole.

    Studi l'evoluzione Andrea (abbia un minimo di umiltà intellettuale) e quando avrà un minimo di conoscenza dell'argomento ne riparleremo onestamente, non come fa lei. Io lavoro in laboratorio dove l'evoluzione biologica la vedo con i miei occhi (e non mi occupo neanche di evoluzione).

    Ecco ora il bêtisier:
    "Come forse richiedera` millenni verificare se tutti gli zeri non banali della funzione zeta di Riemann hanno 0.5 come parte reale." ma cosa diavolo significa questo bla ba? Questa roba serviva per impressionare noi poveri mortali che lei è un matematico o un fisico e che quindi capisce tutto?

    "Un libro, sig. Luigi, non puo’ contenere la verifica sperimentale di una teoria fisica e biologica, solo l’osservazione diretta puo’ darla". Ah ah ah ah! Allora tutti al passaparola!

    GF

  • Carissimi Gianni e Luigi,

    "Please, do not discuss too much with a foolish man, from outside somebody cannot distinguish the difference" (by Oscar Wilde) ... lo avevo promesso e l'ho mantenuto ... :-)

    ... ovvero ... "che fa il nesci, eccellenza, o non l'ha letto / ah, intendo, il suo cervel, in tutt'altre faccende affaccendato / pe' queste cose è morto e sotterrato" (da "Sant'Ambrogio" di Giuseppe Giusti") :-)

  • E' vero ci sono cascato come al solito... Chiedo venia a Bernhard però non tutti siamo come lei, che non perde mai le staffe e che anzi ironicamente trafigge (e tanto) senza che nemmeno l'interlocutore in genere (che è troppo preso dai suoi "fiumi di parole", io cito più modestamente un oscuro gruppo che ha vinto Sanremo) se ne accorga minimamente. Mi congedo anch'io, almeno fino a nuovo ordine. Attenzione che la mangusta di Darwin può sempre ritornare, e morde!!
    Ciao a tutti gli illuminati e siate Bright (Dawkins docet)!
    Gianni F

  • Cari Gianni e Bernhard,

    anch'io mi sono arreso. Davanti al latinorum di Don Abbondio. Perchè il povero Riemann è stato usato come gli impedimenti dirimenti (che guaio aver studiato nell'italietta). E questo è davvero troppo. Non per me, ma per Riemann. Ha ragione Bernhard che, nonostante il cognome, è un vero intellettuale borbonico. Rifugiamoci nel "branco" citando l'immortale conterraneo : " ma mi faccia il piacere!". E soprattutto leggerezza, chè la vita è già abbastanza pesante

    Ciao a tutti

    Luigi

  • Scoop!
    Non so se qualcuno l'ha già scritto precedentemente, vi invito a scrivere "atlante della creazione" su google. Come secondo risultato [il primo è quello di Cattaneo, ma che fa, pubblicizza il libro?? :-) ]ci sono le pagine in italiano sul suddetto libro con molte succose "spiegazioni", tanto per capire lo spirito di questa robaccia. Visitate questo sito e inorridite! A me sono venuti i brividi, tenuto conto che alla fine di ogni capitolo c'è una bibliografia scientifica. Questa roba è di chiaro stampo musulmano e secondo me è pericolosa, immaginate che tra l'altro viene citato il big-bang, Einstein (!!), e tutto quello che interpretato a piacimento sembra andare contro la Nuova Sintesi. I tipi di attacco all'evoluzione sono diversi da quelli dei creazionisti classici. Ovviamente chi ha scritto questa roba (e chi l'ha tradotta) è un invasato, e vi dico la verità, non vedo molto bene questa cosa. Sarà che sono allarmista ma chiedo un parere a Cattaneo, Luigi e Bernhard, a quest'ultimo chiedo una battuta proveniente dal suo repertorio del Principe o di chi vuole lui, per stemperare questo mio allarme. Ciao Gianni

  • Tutto il trattato presentato nel link:
    http://www.harunyahya.com/other/italiano/libri/atlante_della_creazione1/atlante_della_creazione1_01.php
    benché apparentemente sembra imitare molto bene il metodo scientifico, di fatto è una pedante, puntigliosa, brutta copia dello stile adottato da alcuni scrittori di fantascienza quando vogliono prendere in giro gli scienziati autentici con opere di fantasia (l’esempio più classico di tutti, già citato nel blog fu il prestigioso articolo di Isaac Asimov su “Le proprietà endocroniche della tiotimolina risublimata”).

    Quindi il problema non è più se questo esaltato pseudo-mullah di Harun Yahya presenta teorie supportate da vere o presunte citazioni bibliografiche. Il vero problema è che ci sono stati, sono in corso e ce ne saranno ancora convegni a carattere pseudo-scientifico in cui alcuni scienziati partecipano ed espongono idee di supporto a questa genia di esaltati. Tutti possono prendere delle posizioni anche discutibili, e democraticamente legittime, ma questi signori dovrebbero almeno avere l’onestà intellettuale di stabilire quando stanno facendo dialettica scientifica, quando stanno facendo propaganda politica e quando stanno facendo indottrinamento religioso.

    Il punto cruciale che sintetizza e rivela come il succitato pseudo-mullah sia in perfetta mala fede, tanto negli obiettivi dell’intera opera quanto nella metodologia antiscientifica di fondo, è l’apertura del capitolo 17 del suo “trattato”, che recita come segue:

    “Il capitolo che vi apprestate a leggere rivela un segreto cruciale della vostra vita. Dovrebbe essere letto con molta attenzione e integralmente, in quanto concerne un argomento che potrebbe provocare un cambiamento fondamentale della vostra visione del mondo esteriore. Quanto viene trattato in questo capitolo non è soltanto un punto di vista, un approccio differente o un pensiero filosofico tradizionale: è una realtà che ognuno, credente o non credente, deve ammettere e che è provata dalla scienza odierna.”

    Per parfrasare Salman Rushdie, ecco afferrato al volo il versetto più satanico di tutta l’opera! Infatti, persino un pio credente, per non parlare di un salubre dubitante, si sente accapponare la pelle nel leggere una frase del genere in un’opera che ha la pretesa di trattare l’argomento con “distacco scientifico”.

    Se non fosse per la paura da “morte nera” (citazione da Star Wars) che questa citazione lascia nel subconscio di tutti noi (condivido i brividi di Gianni) che faticosamente ci costruiamo una cultura scientifica, facendola peraltro convivere con altre culture ed esperienze di vita, si dovrebbe concludere con il grande Totò: quisquiglie … bazzecole … pinzellacchere … !

  • beh la differenza però è che Asimov sapeva che la tiotimolina non si dissolveva prima di venire versata nel solvente (perché la tiotimolina lo sapeva in anticipo, visto che aveva un' "appendice" nel futuro), e chiunque capiva l'assurdità del concetto. Quello di Asimov era un vero e proprio "racconto" di fantascienza sui generis pubblicato in una rivista del settore (che tra l'altro finì nelle mani della commissione di dottorato mentre il futuro Buon Dottore faceva l'esame finale...). Qui ci troviamo di fronte a qualcosa in cui questa gente crede davvero, in qualcosa che usa la scienza (vedrete quanti scienziati sono tirati in ballo senza mai aver sostenuto questi punti di vista) in maniera maligna, e non so se la gente avrà i dovuti "anticorpi culturali" per capire che trattasi di una immensa bufala. Mah... Almeno in questo dibattito ci abbiamo guadagnato le battute di Bernhard e speriamo che tutto finisca nel dimenticatoio o meglio a ridere. ciao!
    Gianni F.

  • Capita a volte che spunti fuori un Mr. Adnan Oktar o un metodo Di Bella o una pizza relativistica offerta dal Zichicco Nazionale ... quale può essere lo scudo migliore per difendersi da tutte queste cialtronerie ? manca alla Scienza ufficiale un punto di riferimento valido anche per le persone che non fanno scienza: giornalisti, politici, tecnici e persone comuni ? ha senso porsi il problema oppure è solo una questione di Cultura e chi ce l'ha ce l'ha e chi non ce l'ha crede a quello che gli viene raccontato.
    ciao a tutti

  • Il nostro biologo Gianni ha perfettamente ragione: nel suo scritto Asimov sapeva quel che scriveva e lo faceva in modo che chiunque capisse l’assurdità del concetto. Quello di Asimov non era solo un “racconto di fantascienza sui generis” era anche un indicazione “ad usum delfinorum” dei rischi di manipolazione insiti in una metodologia corretta applicata a visioni paranoiche (e tutta la successiva produzione letteraria come divulgatore scientifico di Azimov lo dimostra).

    Con le ricerche (si fa per dire) di “Effendi” Adnan Oktar ci troviamo di fronte a qualcosa di perverso e di congeniale alla “malafede risublimata” (che nella storia della specie Homo Sapiens è risultata sempre assai più concreta e tossica dell’asimoviana tiotimolina). :-(

    La perdurante insistenza con cui vengono riprese e rinnovate queste credenze sono proprio, come fa notare Gianni, un serio problema di “anticorpi culturali”, che normalmente la cosiddetta “gente” stenta a procurarsi, vuoi per circostanze casuali (condizioni sociali sfavorevoli), vuoi per negligenza congenità (i più appartengono a … "quelli che … palle la matematica … due marroni la chimica"). Il guaio grosso è che potrebbe non bastare neppure una laurea in materie scientifiche per bloccare questa tendenza infettiva a livello psicologico e mentale (ho conosciuto personalmente almeno quattro medici con cui ho fatto litigate da duello all’arma bianca sulla Teoria dell’Evoluzione secondo Darwin). :-)

    Giustamente Pier Paolo si pone un interrogativo non peregrino: “manca alla Scienza ufficiale un punto di riferimento valido anche per le persone che non fanno scienza: giornalisti, politici, tecnici e persone comuni ?” Personalmente credo che abbia molto senso porsi il problema, nonché porselo con urgenza. Anzi, direi oggi più che mai, in una società che si basa per 80÷90% sui risultati di quanto la scienza ha scoperto negli ultimi 150 anni, quella di Pier Paolo è LA DOMANDA PIÙ IMPORTANTE.

    Speriamo che una risposta giunga in fretta, almeno per valutare con obiettività se la nostra specie merita, oppure no, l’appellativo altisonante di “sapiens”.

  • Spiacente: "che prova dispiacere, rammarico, spec. in formule di cortesia", dal De Mauro-Paravia online. Giusto perché se mi si deve correggere, si estenda a chi di dovere.
    "una montagna di granito come il Mt Whitney non differisce strutturalmente da una di calcare triassico come il Mt. Robson"
    Se la struttura del granito e quella del calcare sono uguali, se questi sono i fondamenti di geologia del Sig. Andrea/Calderoli, mi sembra opportuno ripetere che un po' più di studio non farebbe male.
    Spiacente (ancora!) per la risposta così in ritardo, ho visto solo oggi tutte le risposte.
    Invito comunque a non sottovalutare l'importanza di questa deriva neo-creazionista ed irrazionalista: potrebbe essere molto più pericolosa di quanto non appaia (vedi il collegamento, nell'"Atlante della Creazione", tra darwinismo, comunismo, nazismo e terrorismo!).

  • Sapete, sarebbe stato interessante, piuttosto che discutere con persone che fanno solo perdere tempo, analizzare davvero sul problema della "deriva neo-creazionista ed irrazionalista" come la chiama Cesare, e cioé:

    -perché la religione sta "di nuovo" minando la razionalità umana?
    -perché quando si tocca l'evoluzione dell'uomo sempre più persone spengono il cervello e diventano violente?
    -qual è la colpa della scienza in tutto ciò?
    -c'è una mancanza di comunicazione tra la scienza e il pubblico?

    Con domande come queste il blog sarebbe stato interessante. Il dibattito non è più se l'evoluzione esista o meno ma perché certa gente anche colta (e mi ricordo anch'io caro Bernhard del mio medico che diceva: "ma mi sembra incredibile che l'evoluzione ci abbia creati" !!!!) non ci arrivi proprio a capire cose così semplici. Ecco, magari senza i rompi che sviano sempre il discorso, avreste visto un bel dibattito. Niente ci vieta però di (ri)cominciare no? O sennò facciamo così, dopo le vacanze se volete... fatemi sapere.
    ciao
    Gianni F

  • Pochi minuti fa alla trasmissione radiotrescienza il Prof. Flavio Corradini (credo sia direttore del dipartimento di Fisica dell’Università di Camerino) ha dichiarato di aver ricevuto anche lui, circa un mese or sono, il citato “Atlante della creazione” – a cura del famigerato Adnan Oktar con una spedizione per DHL dall’Ungheria –.

    Pare che il nostro “elemento” sia supportato ormai da un autentico spirito di crociata (pardon di … mezzalunata, visto che è mussulmano), considerando che il Prof. Corradini ha dichiarato di aver letto che l’ “elemento” sia intenzionato ad editare altri sei o sette libri analoghi sull’argomento (roba da far morire d’invidia l’autrice di Herry Potter).

    APPELLO : urgono contromisure scientifiche contro l’oscurantismo.

    Zum Glück “rafiniert ist der Herr Gott, aber boshaft ist er nicht” (von Albert Einstein)

  • Settembre sarà il mese di Dawkins, almeno in Italia: esce finalmente "L'illusione di Dio", un libro dedicato proprio al problema dell'oscurantismo religioso. Speriamo che, al pari di tanta spazzatura editoriale, giornali e tv diano spazio a questo libro, se non altro per il polverone che ha sollevato nel mondo anglofono. Poi sta a noi Bernhard, su internet, a voce, farsi sentire e non lasciare che la superficialità delle persone prenda il sopravvento. Alla fine, come Dawkins ha capito, bisogna scendere in campo (rabbrividisco pensando a questa espressione soprattutto in politica!!!) e accettare lo scontro, ma non sul piano dialettico, noi abbiamo le prove che la scienza non é solo una delle tante "finestre aperte sul mondo" come dice un mio zio relativista culturale, ma "La" finestra sul mondo. Cioé, come dicevo avanti: non perdere tempo a mostrare le prove dell'evoluzione, ma facendo capire che questa gente non legge libri, usa solo la dialettica, che si tratta di persone oscurantiste e ignoranti. Facendo attenzione, una volta Dawkins stesso fu vittima dei creazionisti che manipolarono un filmato per farlo apparire pensoso all'infinito su una presunta domanda impegnativa di un creazionista. Molti come in questo forum arrivano e, come i novelli geni matematici che credono di aver ri-risolto il teorema di Fermat in una sola riga (!!!), dicono: ma l'evoluzione é una balla, io ne ho la prova! Sbeffeggio spesso queste persone rispondendo: "ma certo che l'evoluzione é stata verificata, non lo sapevi? Sei in ritardo di 70 anni!!!"
    Speriamo che in futuro, invece di "più te..e per tutti", parafrasando una presa in giro su certi manifesti politici, ci sia più cultura per tutti... Comunque stiamo in guardia. Ciao Gianni

  • Caro Gianni,

    ho preso nota dei tuoi quattro quesiti e sto preparando una serie di spunti di discussione che proporrò a fine agosto, seguendo il tuo suggerimento.

    Come leggerai dal post successivo sono pronto "a la cruenta pugna, ardimentoso ne lo core per disfidar marrani a singolar renzone". Infatti, per quel che riguarda gli antidarwinisti, come ho udito in un recente fil di cappa e spada: "costoro li abbiamo misurati ... li abbiamo pesati ... li abbiamo trovati mancanti!" :-)

  • La lettura di tre testi inseriti nel numero di Agosto de Le Scienze, mi ha dato ulteriori indicazioni culturali su come interpretare il concetto di evoluzione, sia in senso scientifico che epistemologico. I tre testi sono: l’ “editoriale” di Enrico Bellone (Il caso, e le origini della vita), gli “appunti di laboratorio” di Edoardo Boncinelli (Storie di spugne e sinapsi), l’articolo di Robert Shapiro (Le origini della vita).

    Non voglio soffermarmi su dettagli metodologici, assai ben spiegati da Enrico Bellone ed Edoardo Boncinelli, vorrei solo ribadire che, non solo ci sono informazioni più che sufficienti per considerare indispensabile la metodologia avviata da Charles Darwin alla metà dell’ottocento, ma soprattutto ci sono gli elementi per dare alla metodologia darwiniana la stessa valenza di “pilastro della scienza” di cui già gode la metodologia galileiana.

    La mia tesi personale è che si può e si deve considerare la scienza del futuro come una metodologia di indagine della natura che ha bisogno indispensabile di due gambe: la gamba galileiana e la gamba darwiniana. Questo credo sia scontato per biologi e genetisti, ma credo che debba ore esserlo altrettanto per fisici e chimici.

    La conclusione dell’articolo di Boncinelli, come Marco già sosteneva nell’invito di metà luglio a leggere con attenzione quest’articolo, sono illuminanti: “Perché pensare che la replicazione cellulare, ma anche la digestione, sono fenomeni molecolari, mentre la memoria no?” … Già perché pensarlo? Forse perché l’umiltà di sentirsi parte integrante di un processo costituito di materia, energia ed informazione, mette in cattiva luce l’equivoco su ciò che gli umani hanno per secoli definito “processi spirituali”. Essi sono in realtà, quando sono eventi derivanti dalla buona fede, strettamente interdipendenti da fenomeni chimici e molecolari sottoposti alle leggi scoperte da Lavoisier e Mendel.

    Infatti, sembra banale, ma invece ha anche un forte contenuto poetico asserire che “molecole si aggregano, molecole si parlano, molecole si separano, … la differenza non risiede nella natura intrinseca dei fenomeni, ma nel nostro modo di considerarli”.

    Questo è, paradossalmente, quanto affermano anche i sutra dharmici sin dall’epoca del Buddha Gotama: la mente non è un’antagonista della materia, è contemporaneamente uno dei sensi (il sesto), e il laboratorio di ricezione ed analisi degli stimoli provenienti dall’esterno; ciò avviene attraverso l’attivazione degli organi sensoriali, la sensazione, la percezione, la formalizzazione dell’informazione e la coscienza razionalizzata. Ma per fare tutto ciò servono un hardware ed un software di carattere materiale ed energetico. Senza di essi non c’è alcuna mente.

  • Gentili lettori del blog,

    vi posto lo scambio di comunicazioni intercorso con la redazione di radio3scienza sul tema in oggetto.

    Inviato: venerdì 3 agosto 2007 12.36
    A: Redazione Radio3scienza
    Oggetto: L'Atlante della Creazione
    ...
    Vorrei segnalarvi che sin dal 25 maggio di quest’anno il Redattore Capo de Le Scienze, Dott. Marco Cattaneo ha avviato un blog molto ricco di discussione su questo testo, che definire antiscientifico è dire poco.
    Tra l’altro ho potuto leggere quasi tutto il contenuto del testo medesimo perché è anche scaricabile da internet ... Maggiori dettagli potete chiederli direttamente al Dott. Cattaneo.
    I miei personali convincimenti su questo testo li trovate nei miei interventi sul blog citato.
    Bernhard Ries

    Ricevuto: venerdì 3 agosto 2007 13.12
    Da: Redazione Radio3scienza
    Oggetto: L'Atlante della Creazione

    caro ascoltatore,
    grazie per la segnalazione. in effetti, pur avendo noi stretti contatti con la redazione delle scienze (giovanni spataro, adesso alle scienze, è stato a lungo redattore qui a radio3) ci siamo fatti sfuggire quella pagina di blog, che è davvero molto interessante.
    comunque, chapeau a marco cattaneo, per quanto il nostro chapeau possa avere un senso, se fatto a un giornalista esperto come lui.
    quanto all'atlante, sapevamo che il testo sta arrivando da un po' di tempo in qua ai docenti italiani, ma abbiamo scelto un fisico perchè ci sembrava che la cosa fosse ancora più bislacca (nella migliore delle ipotesi), se non preoccupante (non foss'altro perchè ci dà una misura dell'investimento economico: se si permettono di mandarlo pure a chi si occupa di neutrini...).
    nel frattempo ne ha parlato il new york times ed è da lì che abbiamo preso lo spunto. l'articolo è uscito diverso tempo fa, forse l'ultima settimana di luglio, e parlava degli stati uniti e della francia. lo abbiamo tenuto nel cassetto per rispolverarlo oggi, in chiusura di settimana.
    adesso vediamo se altri ascoltatori ci segnalano altre consegne o se, come ha fatto lei, ci aiutano a capire meglio il dibattito.
    grazie per averci scritto e per averci ascoltato con tanta attenzione,
    cari saluti,
    Silvia Bencivelli

    Commento personale B.Ries:
    "Eppur si muove" - Galileo Galilei

  • Sapere che per fortuna questa iniziativa dell'atlante é considerata "bislacca" mi rassicura, almeno nel senso che ci sono persone che prendono seriamente le distanze da questa robaccia, pero' mi faccio una domanda: sarà un bene farne pubblicità anche negativa oppure sarebbe meglio non parlarne? E se questa cosa salirà agli onori della cronaca nei grandi quotidiani o nei TG nazionali, sapranno i giornalisti, che di sicuro non sono Cattaneo, controbilanciare questa notizia senza montarla ad arte per fare lo scoop? Sono un illuminista nel buon senso del termine e credo che non si debbano censurare le idee qualunque esse siano, pero' in questo caso continuo a rinnovare il mio timore. In primis perché i musulmani in Italia non sono pochi oggi, e ci sono auelli non amano il nostro paese in quanto occidentale (Magdi Allam docet), e passare ad idee come quelle descritte nell'atlante (che parla contro l'occidentale Darwin) il passo puo' essere molto breve, soprattutto per persone ignoranti che non hanno senso critico. La seconda considerazione é che i mezzi economici messi "en place" sono non indifferenti e bisogna verificare se gli invii del libro avvengono a caso o se sono davvero inviati a tutti. Sotto questa ottica sarebbe preoccupare che mandino questa roba ai fisici dei neutrini! Questa "iniziativa" é diversa dalle altre: non é terrorismo e neanche proselitismo nel senso classico del termine, ma mina alla base la cultura scientifica e la cultura tout court. Il fine lo conosciamo tutti, si tratti di bombe o di siti pseudoscientifici, il mezzo pero' cambia e questo rende difficile difendersi o attaccare (metaforicamente, ovvio). E' proprio quella che in biologia si chiama "corsa agli armamenti". La mossa precedente era la "loro". Ora tocca a "noi".
    P.S.: qualche stupido potrebbe accusarmi di essere razzista o anti-arabo. Niente di tutto cio'. Qui in Francia frequento tra l'altro anche musulmani (moderati, come i cattolici moderati) e il mio migliore amico di laboratorio, che frequento anche fuori (e sapete quanto siano noiosi gli scienziati) é una ragazza tunisina. Meglio giustificarsi che farsi fraintendere!
    Quindi quando dico "loro" voglio dire "loro gli oscurantisti musulmani" perché sono l'argomento di discussione, e credo che ognuno di noi qui nel blog abbia naturalmente inteso questo. Gli oscurantisti cristani sono fatti probabilmente della stessa pasta. Sempre oscurantisti restano. Insomma, l'Europa é "attaccata" dagli USA da un lato e dal Mondo Arabo dall'altro. Che fare?

  • A PROPOSITO DI CASTE di SX DX.dobbiamo tutti stringere la cinghia? I PROF.UNIVERSITARI.NO!Con il decreto PCM(G.U.183 -8/8/07)arrivano gli scatti/aumenti retributivi dei docenti universitari:l'adeguamento pari al 4,28% rispetto allo stipendio al 1/1/2006,decorre da inizio anno(2007)alcuni interessanti e stimolanti punti di riflessione:4,28%in più ai poveri docenti e ricercatori nel solo 2007(quelli che guadagnano più di 53.000 euro ricevono un'incremento del 3%).E il loro rinnovo e' annuale e automatico.
    Per chi ancora dice che i ricercatori i nItalia sono trattati male (non quelli di carriera). Mentre il resto del popolo italiano deve lottare ormai ogni quattro anni per un aumento che non copre l'inflazione loro si aumentano lo stipendio più dell'inflazione ogni anno come i politici e le altre caste italiane. Chissa' quale denuncia faranno i RETTORI (leggi CRUI) ... per la
    precaria situazione delle casse universitarie (...).

    mi sa che le casse universitarie saranno vuote solo per la ricerca.

  • [...] la memoria, la Turchia è la patria Harun Yahya, pseudonimo di Adnan Oktar, autore dell’Atlante della creazione: sette chilogrammi di libro spedito in ogni parte del mondo (è arrivato anche qui da noi in [...]

  • Per fortuna qualcuno ancora diffonde la verità...
    Scusate, non è stata fatta la stessa cosa con l' evoluzionismo??? non siamo falsi...

  • Scusa Roberto, quale sarebbe la verità?

  • [...] Indonesia vengono usati come materiale didattico scientifico anche scritti di Harun Yahya, che hanno un’impostazione marcatamente creazionista e sono fortemente influenzati dal [...]

  • Non sono nè per Darwin nè per La Bibbia.La teoria dell'evoluzione deve essere rottamata .un'es.un corpo umano ha 10 milirdi di cellule e 100.000 milardi di microbi e virus sevza i quali non potrebbe vivere da millenni.Quello che avviene nella cellula è una cosa mirabile.Il DNA è un frattale ,come una galassia,una conchiglia .Dunque,è cretino dire che la vita è nata gradualmente per aggregazione di corpuscoli.Ora hanno fotografato un DNA in tridimensione e si è capito come fanno miliardi di informazioni a interagire fra loro senza ammattire:seguono la regola geometrica-matematica dei frattali.

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