Nel 1760 in Inghilterra ci fu la rivoluzione industriale; da quel momento in tutta Europa e in U.S.A. i paesi cominciarono a industrializzarsi. Progressivamente si abbandonò il protezionismo e si accettò il libero mercato, velocizzando anche lo sviluppo economico. Seguendo lo sviluppo c'erano forti momenti di crisi. L'industrializzazione migliorò anche i trasporti: via terra si inventarono le ferrovie e via fluviale si progettarono le prime navi a vapore. Tutte due funzionavano grazie alla forza del vapore. Nel corso dell'Ottocento si formarono due nuove classi sociali: la borghesia industriale e il proletariato industriale. La prima aveva un peso sociale e politico verso la metà del secolo, mentre la seconda, con organizzazioni operaie per i diritti dei lavoratori, videro luce attorno alla fine del XIX secolo. Altri benefici dell'industrializzazione furono lo sviluppo dell'agricoltura: le scoperte nei campi della chimica e della meccanica favorì l'invenzione di nuove macchine agricole e di fertilizzanti, facendo crescere il rendimento agricolo, soprattutto negli Stati Uniti. Ricapitolando, grazie all'industrializzazione, le condizioni di vita aumentarono sempre più: lo sviluppo dell'agricoltura e la scoperta delle vaccinazioni diminuì le malattie e le carestie; il sistema delle fognature e l'acqua potabile entrò nelle città; i prezzi dell'abbigliamento diminuirono.