Quando un liquido (ma lo stesso vale per i solidi) acquista calore, esso non solo aumenta la temperatura, ma si dilata. La dilatazione è inferiore a quello dei gas percheè le molecole di un liquido, per allontanarsi, devono vincere forze coesive rilevanti.
La capacità termica a pressione costante, Cp, che è la grandezza normalmente misurata, non permette di distinguere tra i due efeftti del riscaldamento (sulla temperatura e sul volume), perchè essa risulta dall'aumento simultaneo di energia cinetica e di energia potenziale. Per poter apprezzare gli effetti del riscaldamento sulla base dell'energia cinetica (e quindi della temperatura del corpo) occorre ricavare la Cv, poichè a volume costante le molecole non possono distanziarsi. Dai dati di Cp e da altre grandezze misurabili, come il coefficiente di espansione termica e la compressibilità isotermica, si possono ottenere i valori di Cv.
La situazione nei liquidi appare molto complessa. L'energia termica si può accumulare nella molecola sotto forma di traslazione, rotazione e vibrazione, ma i primi due mori sono soggetti a una certa restrizione, in virtù delle forze coesive presenti nel liquido, sicchè parte dell'energia viene assunta in forma potenziale.
Allora "nelle fasi condensate (solido, liquido) il moto molecolare è ristretto e ciò implica che una parte dell'energia vienen assunta in forma potenziale (senza, dunque, produrre un aumento della tempeartura)".
I vincoli si attenuano con l'aumentare della temperatura (aumentano le distanze tra le particelle) e vengono progressivamente meno passando da solido a liquido e infine a vapore; conseguentemente aumenta l'energia assunta in forma cinetica che causa l'aumento della tempeartura. Per questa ragione la capacità termica di una sostanza aumenta passando dallo stato solido a quello liquido, per poi diminuire nello stato vapore.