Metacognizione                                                                                                                                                                                                                                                                                                             

 

La metacognizione  individua due aspetti:

1)      l’insieme delle conoscenze e idee personali  sul funzionamento della mente;

2)      la consapevolezza dei  processi mentali attivati nel percorso di apprendimento e la capacità di pianificare, monitorare e valutare questi processi modificandoli se necessario.

(Baker e Brown, 1984)

 

Gli obiettivi metacognitivi sono obiettivi trasversali a tutte le discipline; le attività volte a potenziare le capacità metacognitive, se opportunamente inserite nell’attività didattica, possono rappresentare momenti di forte responsabilizzazione e coinvolgimento dello studente, sviluppando, nella maggior parte dei casi e a medio termine, una maggiore autonomia e motivazione:

 

 Integrata nella vita quotidiana delle classi, in costante rapporto con le altre attività, la metacognizione porta l’allievo ad essere protagonista attivo dei suoi apprendimenti, capace di controllarli, utilizzarli  e svilupparli quando sarà necessario

 

La metacognizione  sposta l’attenzione dai contenuti dell’apprendimento alle modalità secondo cui questo avviene, favorendo la contestualizzazione della conoscenza e l’individuazione di strategie efficaci, e quindi lo sviluppo della capacità di operare in modo autonomo:

 

E’ necessario  costruire un processo che utilizza i metodi e i sistemi messi a disposizione per favorire i processi di apprendimento degli allievi che si confrontano l’uno con l’altro, che cercano di superare le difficoltà, facendo riferimento anche alle conoscenze consolidate acquisite in precedenza”.....”si devono mettere in atto tutte le interazioni possibili di collaborazione tra insegnante e allievi  al fine di far emergere in un problema un ordine delle caratteristiche strutturali generali e delle caratteristiche particolari individuali. questo processo implica un lavoro continuo che non deve mai portare ad isolare una delle due singole dimensioni, ma si deve cercare di creare e favorire un metodo unitario sintetico che permette ad ogni individuo di costruire e definire un proprio metodo di apprendimento  in cui le due dimensioni si costituiscono in modo originale: <<Quale è la difficoltà che si pone? Hai già incontrato delle difficoltà in precedenza? E come hai reagito a quelle difficoltà? Credi che posso tentare in quella direzione o seguendo quel metodo? No, cosi’ non mi è chiaro. E’ per questa ragione che non ho capito o che ho acquisito male quelle conoscenze.  Ho deciso di seguire un’altra strada. Ma il problema mi sfugge. No , decisamente non riesco. Vedo ciò che occorre fare ma non so come arrivare all’apprendimento di quelle conoscenze. Dimmi, tu quale strada hai seguito e che cosa hai capito?>> Chi proverà a negare il valore formativo di quelle domande che sono la testimonianza diretta ed evidente dell’interesse dell’insegnante ad aiutare e a favorire i processi di apprendimento dell’allievo?” (P.Meirieu, Le Choix d’eduquer, ESF, Parigi, 1991, pagg. 137-142)

 

Le TIC hanno una forte valenza metacognitiva, che può esprimersi a diversi livelli affrontando l’indagine :

·        Delle rappresentazioni in merito (che cosa si pensa della macchina, delle sue potenzialità, delle sue caratteristiche,  quali attese o timori suscita, ecc.;

·        delle conoscenze metacognitive ( le operazioni mentali da compiere,, le proprie capacità e limiti, le caratteristiche di strutturazione del pensiero reticolare, ecc.)

·        degli aspetti di controllo (che cosa fare, come e quando intervenire per attuare strategie adeguate    alle richieste dell’ambiente)

·        degli aspetti generali di consapevolezza, monitoraggio, revisione e generalizzazione delle operazioni

(M. Cantoia, Tecnologie didattiche e metacognizione, in T.Lodrini, Didattica costruttivista e ipermedia, Franco Angeli, Milano, 2002)

 

All’interno di un ambiente di apprendimento aperto è possibile  creare  momenti di riflessione individuale e collettiva, proponendo agli studenti  consegne volutamente polisemiche e problemi che essi possano risolvere attraverso percorsi e strategie determinati autonomamente.

 

Si possono progettare dei questionari metacognitivi, prendendo spunto dalle domande proposte da P.Meirieu (Quale è la difficoltà che si pone? Hai già incontrato delle difficoltà in precedenza? E come hai reagito a quelle difficoltà?) e adattando questionari utilizzati dai docenti per l’osservazione degli studenti in laboratorio (v. Progetto 1.0), riferiti ad esempio alla navigazione in Internet e finalizzati ad un approccio consapevole e sistematico alle attività di ricerca.

 

Altri esempi di schede utilizzabili con studenti delle elementari e medie, e con studenti delle superiori, sono presenti in “L’uso delle Tic come ambienti metacognitivi” di A.Varani, Informatica e scuola, anno X n.4 Febbraio 2003.