IL TRIONFO DELLLA MORTE

 

Giorgio Aurispa discendente da antica famiglia abruzzese, è da due anni l’amante di Ippolita Sanzio. La vicenda si apre con il racconto di una passeggiata al Pincio a Roma, funestata dal suicidio  di un passante che si getta nel vuoto. Il ritiro dei due amanti in un albergo è turbato dalla lettura delle innumerevoli lettere scritte da Giorgio a Ippolita in quei due anni: abbondano infatti le testimonianze di una folle gelosia e di una torbida e inquieta. Durante una breve separazione dei due amanti, Giorgio si reca nella nativa Guardiagrele, in Abruzzo, e qui riprende i contatti con la famiglia. Si apre uno spaccato di tenerezza verso la madre e le sorelle, ma s’impone anche la tara familiare di violenza e dissipazione: il padre tradisce la moglie e sperpera le sostanze delle amanti, con la complicità dell’altro figlio; uno zio, di cui Giorgio è stato l’erede si è ucciso.

Questa figura ossessiona la psicologia sensibile di Giorgio, che riprende sempre più soddisfatto la relazione con Ippolita.

L’idea della morte lo perseguita, finché decide di lasciare che la tara familiare faccia il suo inesorabile corso, e si getta da una scogliera tenendo stretta tra le braccia la riluttante ma imponente Ippolita.

 

 

LE VERGINI DELLE ROCCE

 

Narra la ricerca da parte del nobile abruzzese Claudio Cantelmo,di una donna in grado di dargli un figlio capace di riscattare la degradazione presente. Egli è infatti convinto di appartenere a una specie superiore, ben diversa dalla volgarità del popolo e della borghesia, una specie quasi divina. La ricerca converge su tre nobili sorelle che si rivelano al dunque inaccessibili (sono loro le “vergini delle rocce a cui allude il titolo”)

 

IL FUOCO

 

Sullo sfondo di Venezia, ”città dominatrice e dionisiaca” si svolge la sua vicenda d’amore, che coinvolge la grande attrice Foscarina dietro la quale si intravede l’esperienza della relazione di d’Annuzio con la Duse, legata appunto a Venezia. Declinante negli anni e consapevole dello sfiorire della propria bellezza, la donna riesce a superare la propria torbida gelosia solo allorchè accetta la propria subalternità alla sfera vitale del “ superuomo” stelio e decide di offrirsi quale umile punto di riferimento dell’amante.