SIMBOLISMO è la poetica del Decadentismo anche se come movimento è nato prima.

Il poeta cerca un rapporto con il mondo puramente sensuale, non più mediato dalla ragione, per far questo si inizia con un completo regolamento di tutti i sensi per poi diventare un veggente che riesce ad impossessarsi di una verità oscura e infinita, ignota ai più.

Però questa verità proprio perché è oscura e infinita è anche inesprimibile e può essere resa solo attraverso le allusioni, la magia della parola.

La poesia non significa più il mondo ma è il mondo e non vuole più avere un contenuto semantico, rappresentativo ma tende a presentarsi come musica che è un’arte asemantica.

 Il rapporto fra la natura e la percezione sensoriale inclinano a soluzioni mistiche, paniche e sono perciò esposte nella forma della metafora ,sinestesia e prediligono i procedimenti analogici.

La poesia simbolista sembra obbedire solo all’io interiore infatti molto importanti sono il sogno, la fantasia,l’inconscio che procedono secondo una logica diversa da quella della ragione.

Quindi possiamo affermare che la poesia simbolista è sciolta da ogni legame con il mondo delle cose, con quello della pratica e della morale comune e quindi è fine a se stessa e che il poeta diventando veggente e riuscendo a mettersi in contatto con l’assoluto, rende la poesia una religione.