"Il mondo può diventare molto piccolo e può accadere che le cose da dire siano già state tutte dette, così come quelle viste. Allora si cercano idee e cose nuove da dire, vedere e far vedere......."
Questa è l’idea, o ancora meglio il motivo ispiratore che sta alla base del "Multimedia" e di tutto ciò che concerne le nuove tecnologie multimediali.
Dare una definizione di multimedialità in grado di accontentare tutti coloro che, in un modo o nell’altro, si sono trovati a realizzare oppure semplicemente a fruire di applicazioni multimediali non è certo impresa da poco, anche perché si è creata una gran confusione e spesso si finisce con il definire multimediali applicazioni o tecnologie che non lo sono affatto.
Le applicazioni multimediali, fonte di comunicazione sempre più immediata, ricoprono, oggi come oggi, un area informativa di sempre maggior importanza.
Per il giovane così come per l’utente più maturo, il PC è divenuto strumento per studiare, lavorare, giocare.
Da un punto di vista prettamente etimologico la parola "Multimediale" o ancora meglio un’applicazione multimediale non è altro che un prodotto che utilizza più media, ovvero più dispositivi periferici, per gestire differenti tipi di informazione come suoni, immagini, filmati, voci sintetizzate ecc.
L’idea che sta alla base della multimedialità può essere riassunta con uno dei motti del pioniere degli ipertesti Ted Nelson: "Unire ciò che prima era separato". La musica e la stampa illustrata sono stati considerati sinora media diversi? Bene, è stata creata una tecnica che ci consente di integrarli all’interno di un’unica esperienza: Il multimedia.
Per la verità i tentativi di integrare fra loro media tradizionalmente distinti sono cominciati prima dell’avvento del Personal Computer. Fra i tanti esperimenti compiuti possiamo ricordare la multiproiezione in cui i svariati proiettori di diapositive ed un impianto audio venivano comandati da un unica centralina. In questo modo sia le immagini che i suoni restavano legati al loro tradizionale supporto (diapositiva e nastro magnetico) e venivano riprodotti con apparecchiature tradizionali; l'elemento innovativo risiedeva nella possibilità di coordinare queste riproduzioni parallele, di creare una regia che le integrasse in un'esperienza unitaria.
Tuttavia le soluzioni di questo genere erano complicate. La tecnologia informatica ha fornito una strategia migliore e più omogenea per gestire la multimedialità. Il passo fondamentale dell’informatica verso la multimedialità è stato rendersi conto che anche tipi di dati tradizionalmente analogici, come l’immagine, il suono e il filmato, possono essere rappresentati in forma digitale. Tramite opportune tecniche, le informazioni impresse su una pellicola fotografica, su una cassetta audio o su una videocassetta possono essere convertite in sequenze di cifre, che a loro volta possono essere memorizzate su file.
Inoltre la crescita che la multimedialità ha compiuto negli ultimi anni, è stata enorme; infatti l’idea di qualche decennio fa, di consultare tutto a video, di volare "informaticamente" da un capo all’altro del mondo in pochissimi attimi, oggi è una realtà molto consolidata, segno che tale attrazione, se così la vogliamo chiamare, ha suscitato notevole interesse.
Questo fenomeno può essere giustificato soprattutto dalla crescita qualitativa dei canali di comunicazione, basti pensare all’avvento di INTERNET che ha rivoluzionato il modo di acquisire conoscenze, in quanto gli utenti si sono trovati all’improvviso di fronte ad una quantità immensa di informazioni capaci di coprire tutti i campi di interesse.
Oggi praticamente qualsiasi applicazione informatica esistente può essere migliorata con l’utilizzo del multimedia, questo perché fondamentalmente, vedere le immagini o sequenze filmate ed ascoltare suoni è il modo più naturale e consono per gli esseri umani di ricevere informazioni.
In altre parole, ciò che realmente identifica una sistema multimediale, non è solamente il tipo di dati o di dispositivi utilizzati ma anche, e soprattutto, le modalità con le quali essi sono organizzati e trattati e le modalità con le quali possono fra loro essere collegati. Alla persona che interroga il sistema vengono offerte informazioni sotto forma di testo, illustrazioni o animazioni accompagnate magari da suoni sincronizzati. La quantità di dati da conservare per realizzare questi sistemi è enorme ed è consentita dall’uso di compact disk simili a quelli utilizzati per la riproduzione sonora.
Inoltre, deve essere dato un particolare risalto a queste enormi quantità di informazioni che devono essere disposte e presentate diversamente dal tradizionale mondo della carta stampata; in tal senso sono d’ausilio gli Ipertesti.